Dopo un attacco di un drone ucraino, spento un gigantesco incendio in un deposito petrolifero russo

L'incendio ha distrutto tre depositi di petrolio nella regione di Bryansk

[30 Novembre 2022]

Stamattina, un enorme incendio è scoppiato in un deposito di petrolio russo nella regione sud-occidentale di Bryansk, a circa 70 chilometri dal confine con l’Ucraina e la causa potrebbe essere un attacco portato da un drone ucraino.

L’incendio, divampato nel distretto di Surazh, è stato segnalato dal governatore regionale, Aleksandr Bogomaz,  su Telegram alle 6:00 ora locale che ha scritto  che «L’incendio si è diffuso in un’area di 1.800 metri quadrati. I servizi di emergenza russi hanno inviato sul posto oltre 80 vigili del fuoco e attrezzature, compreso un treno dei pompieri».

Alle 9:30 l’incendio era stato circoscritto e un’ora dopo era spento. Non sono state segnalate vittime.

Una fonte anonima dei servizi di emergenza russi ha detto all’Izvestiya che «L’incendio potrebbe essere stato causato da un proiettile esplosivo non identificato lanciato da un drone» e ha aggiunto che «Prima che scoppiasse l’incendio ci sono state segnalazioni di un forte scoppio».

A quanto dicono fonti russe, al momento dell’attacco l’impianto di stoccaggio di petrolio da 5.000  tonnellate era completamente pieno e l’incendio si è successivamente esteso ad altri due serbatoi vicini di capacità simile.

Mentre scriviamo, la Russia non ha ancora ufficialmente resa nota la causa del disastro, ma Russian Television dice che secondo il governatore  Bogomaz nell’area sono stati inviati investigatori federali, e che «I bombardamenti delle forze di Kiev hanno causato blackout nel distretto di Suzemsky» a soli 10 chilometri dal confine ucraino.

Evidentemente l’Ucraina sta cercando di ripagare con la stessa moneta la Russia per gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine. A rimetterci sono l’ambiente e la popolazione civile.

Da quando Mosca ha invaso l’Ucraina a fine di febbraio, i territori russi confinanti con l’Ucraina, come le regioni di Bryansk e Belgorod, sono stati ripetutamente attaccati. All’inizio di questo mese, un drone ucraino ha attaccato un altro terminal petrolifero nella regione russa di Oryol, a circa 200 chilometri dal confine ucraino.

A ottobre le regioni russe confinanti con l’Ucraina sono state poste in allerta e il Cremlino ha conferito agli amministratori locali pieni poteri per garantire la sicurezza e reagire rapidamente a qualsiasi emergenza.