Disastro ambientale a Sri Lanka: affonda la nave carica di sostanze chimiche e petrolio

La nave, respinta da Qatar e India perché perdeva acidi nitrico, è stata fatta entrare dallo Sri Lanka nelle sue acque territoriali

[3 Giugno 2021]

La X-Press Pearl, una portacontainer battente bandiera di Singapore che  era in fiamme da quasi due settimane al largo delle coste dello Sri Lanka, sta affondando e le centinaia di tonnellate di petrolio contenute nei suoi serbatoi potrebbero finire in mare, devastando la vita marina e le coste.

Negli ultimi giorni erano intervenute le marine dell’India e dello Sri Lanka riuscendo a spegnere l’incendio a bordo e cercando di evitare che la nave si spezzasse in due e affondasse, ma il mare mosso e monsoni hanno ostacolato l’operazione,

Ieri, un’operazione di salvataggio ha cercato di trainare il relitto in acque più profonde per ridurre al minimo il rischio di inquinamento per la costa. Ma la poppa della X-Press Pearl  ha colpito il fondale marino e l’operazione è stata annullata.

Oggi, gli armatori della compagnia X-Press Feeders, hanno dichiarato che «La parte di poppa è posata sul fondo del mare a una profondità di circa 21 metri e la sezione di prua si sta stabilizzando lentamente».

Il portavoce della marina dello Sri Lanka,  Indika de Silva, ha detto stamani all’AFP che la prua della nave era ancora al di sopra della linea di galleggiamento e ha spiegato: «Se anche la prua colpisce il fondo del mare, ci sarà comunque una sezione del ponte superiore e del ponte che sporgerà dall’acqua. Non ci sono ancora perdite di petrolio dalla nave, ma sono in atto accordi per far fronte a una possibile fuoriuscita che è lo scenario peggiore». La Marine Environment Protection Authority di Sri Lanka ha annunciato che sta preparando barriere galleggianti, panne assorbenti e disperdenti e skimmer.

L’ambientalista Ajantha Perera ha detto alla BBC che «L’affondamento rappresenta il peggior scenario ambientale. Con tutte le merci pericolose, l’acido nitrico e tutte te altre cose e il petrolio a bordo della nave, se sta affondando, distruggerà praticamente l’intero fondale marino».

La X-Press Pearl è ormai praticamente affondata proprio poco al largo della costa tra Negombo e la capitale Colombo, dove ci sono alcune delle spiagge più incontaminate dello Sri Lanka e che da giorni sta subendo  l’inquinamento da petrolio e da rifiuti finiti in mare dalla nave in fiammei.

Ieri, il ministero della pesca ha dichiarato che «Sono in atto misure di emergenza per proteggere la laguna di Negombo e le aree circostanti e che tutte le attività di pesca da Panadura a Negombo sono state sospese».

Ma Joshua Anthony, a capo del sindacato regionale della pesca, ha avvertito che «L’affondamento potrebbe essere un colpo mortale per l’industria ittica. Non possiamo andare al mare, il che significa che non possiamo guadagnarci da vivere».

Secondo il governo dello Sri Lanka, l’incendio sarebbe stato  causato da una perdita di acido nitrico della quale l’equipaggio era a conoscenza fin dall’11 maggio. La nave trasportava 25 tonnellate di acido altamente corrosivo che viene utilizzato nella produzione di fertilizzanti ed esplosivi. La nave lunga 186 metri, aveva lasciato il porto indiano di Hazira il 15 maggio con a bordo 1.486 container. Oltre all’acido nitrico, il carico includeva molti altri prodotti chimici e cosmetici.

Gli armatori hanno confermato che l’equipaggio era a conoscenza della perdita, ma hanno detto che alla X-Press Pearl  era stato negato il permesso di entrare in porto sia dal Qatar che dall’India.

Di fronte a un disastro simile, l’opinione pubblica dello Srui Lanka critica fortemente il governo per aver permesso alla nave di entrare nelle sue acque territoriali dopo che era stata respinta da altri due Paesi.

Di fronte alla rabbia crescente e a un disastro che nelle prossime ore potrebbe rivelarsi ancora più devastante, il governo di Colombo ha presentato una denuncia contro il capitano della nave, che è stato salvato insieme agli altri membri dell’equipaggio la scorsa settimana.

Il primo giugno, la polizia dello Sri Lanka ha dichiarato di aver interrogato il capitano e l’ingegnere capo della nave per più di 14 ore. Un tribunale ha emesso un’ordinanza che impedisce al capitano, all’ingegnere capo e all’ingegnere aggiunto di lasciare lo Sri Lanka.