I risultati del monitoraggio condotto da marzo a dicembre 2021

Canale Usciana e depuratore Acquarno, Arpat: rispettati i limiti di legge allo scarico sul cromo

Ma lo stato della qualità delle acque è sempre stato scadente, almeno a partire dal 2002, per effetto dei carichi inquinanti

[12 Agosto 2022]

Il Dipartimento ARPAT di Pisa ha effettuato, nel corso del 2021, un monitoraggio dello stato di qualità dei sedimenti e delle acque nel canale Usciana, in cui scarica il depuratore in gestione al Consorzio Aquarno.

In questa notizia vengono pubblicati i risultati del monitoraggio mensile delle acque del canale Usciana che il Dipartimento di Pisa ha effettuato, di propria iniziativa, da marzo a dicembre 2021, a monte ed a valle rispetto allo scarico finale del depuratore, al fine di valutarne l’impatto nell’ambito dei controlli allo scarico dell’impianto di depurazione, sulla qualità delle acque del canale Usciana.

Per completare il quadro conoscitivo dello stato di qualità ambientale del canale Usciana ricordiamo gli articoli già pubblicati su:

Lo stato della qualità delle acque dell’Usciana è sempre stato scadente, almeno a partire dal 2002, sia per effetto dei carichi inquinanti provenienti dalla zona a monte del Padule di Fucecchio sia per gli apporti specifici delle attività conciaria. Generalmente negli ultimi anni il monitoraggio dello stato ecologico è risultato “Cattivo” mentre lo stato chimico “Non Buono”.

L’attività di monitoraggio di ARPAT è iniziata nel mese di marzo 2021 e si è articolata in un campionamento, con cadenza mensile, delle acque del canale in due punti specifici, ovvero a monte ed a valle dell’impianto di depurazione Aquarno, sfruttando i ponti rispettivamente di Via del bosco a Santa Croce Sull’Arno e di Via Usciana a Castelfranco di sotto. I campioni di acqua superficiale sono stati sigillati in barattoli di vetro ed inviati al laboratorio ARPAT di Livorno, per l’esecuzione delle analisi.

La selezione dei parametri analitici è stata effettuata, identificando varie tipologie di contaminanti organici e inorganici più rappresentativi tra quelli previsti per la definizione dello stato di qualità ambientale delle acque superficiali interne. Si segnala che, a partire dal mese di settembre, sono state ricercate anche le Sostanze Perfluoro Alchiliche (PFAS).

Sulla base dei risultati dei campionamenti effettuati si può concludere che lo stato qualitativo della matrice Acqua nel canale Usciana risulta fortemente modificato dallo scarico del depuratore Aquarno unicamente per il parametro cromo trivalente, che rispetta comunque i limiti di legge allo scarico di cui al provvedimento di AIA rilasciato da Regione Toscana (DD nr. 21544 del 29.12.2020).

Nel periodo di magra (periodo estivo) lo scarico del depuratore Aquarno costituisce quasi l’intera portata del canale Usciana ed in tale periodo anche il parametro nichel ed una sostanza degli PFAS risultano presenti nelle acque superficiali in maniera incrementale rispetto a quanto rilevato a monte.

Si notano inoltre incrementi anche per i parametri relativi alla salinità, cloruri e solfati su cui l’AIA prevede deroghe che sono state recentemente ridotte dalla Regione Toscana (Decreto n. 12294 del 17.06.2022 che aggiorna, dal 01.09.2022, i valori limite medi annuali dello scarico del depuratore fissando per il parametro “cloruri” il valore di 2750 mg/l e per i “solfati” il valore di 1550 mg/l), rame zinco ed, in misura minore, boro.

La presenza di tali sostanze viene amplificata in periodo di magra, per lo scarso effetto di diluizione dovuta alla bassa portata del Canale.

Nelle due tabelle sono riportati i valori di concentrazione dei contaminanti inorganici ed organici analizzati nelle acque campionate da marzo a dicembre 2021, confrontati con i valori, ove presenti gli Standard di Qualità Ambientale (SQA), di cui si riportano i superamenti. In rosa ed in celeste sono evidenziate le sostanze rispettivamente appartenenti e non all’elenco di priorità.

Per SQA si intende la concentrazione di un particolare inquinante o gruppo di inquinanti nelle acque, nei sedimenti e nel biota che non deve essere superata, per tutelare la salute umana e l’ambiente, definita dalla Direttiva 2000/60 come mod. dalla Direttiva 2013/39/UE e dalla conseguente normativa nazionale che definisce gli SQA per le acque superficiali interne (Tab. 1/A e 1/B in All. 1 alla Parte Terza del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i che in particolare contengono gli standard di qualità ambientale per le sostanze appartenenti o meno all’elenco di priorità). Gli SQA possono essere espressi come valore medio annuo (SQA-MA) o concentrazione massima ammissibile (SQA-CMA).

di Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat)