Ancora troppe sostanze pericolose negli organismi marini nei mari europei

Il Mar Mediterraneo Occidentale ha molti “punti rossi” nella nuova mappa EEA

[25 Agosto 2022]

Le sostanze pericolose inquinano i mari europei. Quando queste sostanze superano determinati limiti negli organismi marini c’è un rischio per gli ecosistemi e la salute umana lungo la catena alimentare. L’European Environment Agency (EEA) ha pubblicato le mappe delle 9 sostanze pericolose monitorate tra il 2010 e il 2019 e dice che «Tutte hanno superato i valori limite di sicurezza, in particolare benzo[a]pirene, diclorodifeniltricloroetano (DDT) e policlorodifenile (PCB)».

L’EEA ricorda che «Nell’ambiente marino, le sostanze pericolose si accumulano nei pesci e nei crostacei, che sono una fonte di cibo per la fauna marina e l’uomo. I contaminanti sono tossici per il biota marino e il consumo di frutti di mare contaminati può generare effetti dannosi sulla salute umana come danni strutturali o insufficienza degli organi e aumento del rischio di cancro. La riduzione delle concentrazioni di queste sostanze aiuta a raggiungere il buono stato ambientale della Marine Strategy Framework Directive (MSFD) e gli obiettivi del piano d’azione per l’inquinamento zero.

Le classificazioni delle sostanze pericolose sono state misurate nelle cozze e nelle ostriche tra il 2019 e il 2019  e sono state classificate a seconda degli standard di qualità ambientale (SQA) nel biota, ove disponibile. I criteri OSPAR Background Assessment Concentrations (BAC) e Maximum Permissible Concentrations (MPC) per l’uomo sono stati utilizzati per fissare il limite superiore rispettivamente per le classi “bassa” e “moderata”.

Ecco cosa è emerso per ognuno dei 9 inquinanti presi in esame:

Cadmio (Cd): “moderato” o “basso” in tutte le regioni. Alcune concentrazioni “alte” sono state trovate nell’Oceano Atlantico nord-orientale (NEA) e nel Mar Baltico.

Rame (Cu): “moderato” o “basso” in tutte le regioni.

Piombo (Pb): “moderato” o “basso” in tutte le regioni. Concentrazioni “alte” sono state trovate in una piccola parte delle stazioni NEA Ocean e del Mediterraneo.

Mercurio (Hg): “moderato” nella maggior parte delle località dell’Oceano NEA e del Mar Baltico, generalmente “basso” nelle cozze del Mediterraneo. Nel caso del mercurio, “moderato” è al di sopra dello standard di qualità ambientale.

Esaclorobenzene (HCB): “basso” per la maggior parte delle località dell’Oceano NEA e “moderato” per la maggior parte delle località del Mar Baltico e del Mar Mediterraneo.

Lindano (HCHG): la maggior parte delle concentrazioni nel Mar Mediterraneo (64%) e nel Mar Baltico (77%) sono state classificate come “alte”. Nell’Oceano NEA, la maggior parte delle concentrazioni (60%) erano “basse”, ma anche qui alcune località (12%) avevano concentrazioni “alte”.

Diclorodifeniltricloroetano (DDT): “moderato” nell’Oceano NEA, nel Mar Baltico e nel Mar Mediterraneo.

Benzo[a]pirene (BAP): “moderato” nelle cozze dell’Oceano NEA e del Mar Baltico. Il Mar Mediterraneo presentava la percentuale più alta di concentrazioni “alte”, mentre nel Mar Baltico e nell’Oceano NEA la percentuale “alta” era bassa.

PCB (CB118): a differenza degli anni precedenti, è stata effettuata una valutazione di un particolare PCB (il diossina-simile CB118). Questo PCB è stato principalmente classificato come “alto” in tutte le regioni. Inoltre, gran parte delle concentrazioni è stata classificata come “moderata”.

Dalla mappatura viene fuori che una forte percentuale delle classificazioni “alte” (punti rossi) supera i limiti  molte volte e che «Il Mar Mediterraneo occidentale, il Grande Mare del Nord, il Mar Celtico e il Mar Baltico avevano tutti stazioni in cui le concentrazioni di CB118 nelle cozze erano più di dieci volte l’EAC. Le concentrazioni più elevate probabilmente comportano un rischio maggiore di effetti avversi per le cozze e altri organismi acquatici. I PCB diossina-simili sono anche tossici per l’uomo e nel 2018 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha stabilito un’assunzione settimanale tollerabile di diossine e PCB diossina-simili per l’uomo».

L’EEA evidenzia che «Le tendenze temporali mostrano che i trend decrescenti erano più frequenti dei trend crescenti. Tuttavia, i trend sconosciuti e nessun trend erano i  più frequenti. Le politiche di abbattimento possono spiegare perché i trend all’aumento non sono stati osservati più spesso per tutte le sostanze».

Tra il 2010 e il 2019 Si sono verificate diminuzioni significative delle concentrazioni di inquinanti nel Grande Mare del Nord e nel Mar Celtico. La migliore stima delle diminuzioni è di circa il 25% per decennio. Per il Golfo di Biscaglia/costa iberica e il Mar Baltico, è stato possibile determinare le tendenze temporali, ma non erano significative. Per le restanti aree, i dati non sono stati sufficienti per consentire l’analisi dell’andamento.