I ricchi inquinano sempre di più: aumentano i voli dei jet privati e si impennano le emissioni di CO2

Transport & Environment: vietare i jet privati a combustibile fossile in Europa entro il 2030

[27 Maggio 2021]

Secondo il nuovo rapporto “Private jets: can the super-rich supercharge zero emission aviation?” di Transport & Environment (T&E), «In Europa le emissioni di CO2 da jet privati sono aumentate di quasi un terzo (31%) tra il 2005 e il 2019, un aumento più rapido rispetto alle emissioni dell’aviazione commerciale».

Il report  mostra l’impatto sul cambiamento climatico attribuibile ai jet privati in Europa e rivela che in media un’intensità di carbonio 10 volte maggiore rispetto agli aerei di linea e sono 50 volte più inquinanti dei treni per CO2 emessa per passeggero-km.

Nel 2020, nonostante la pandemia, c’è stato un utilizzo ininterrotto di jet privati e «Nell’agosto 2020, mentre la maggior parte degli europei era ancora costretta a terra e i voli commerciali registravano una riduzione del 60% rispetto all’anno precedente, il traffico dei jet privati era tornato ai livelli pre-Covid». Solo a luglio 2020, GlobeAir  ha riportato un aumento dell’11,3% nelle vendite di voli privati.

Il rapporto evidenzia che «Un volo privato di 4 ore emette quanto una persona media in un anno». Però T&E sottolinea Ice  «I proprietari di jet privati, con un patrimonio medio di 1,3 miliardi di euro, possono essere parte della soluzione: pagando per lo sviluppo di una tecnologia più sostenibile che possa contribuire ad accelerare l’innovazione e rendere più puliti i voli per tutti».

Il responsabile aviazione di T&E, Andrew Murphy, fa notare che «Volare su un jet privato è probabilmente la cosa peggiore da fare per l’ambiente. Eppure, i super inquinanti ultra ricchi continuano a volare come se la crisi climatica non esistesse. Il lato positivo è che il mercato dei jet privati è l’ideale per portare al aiutare a determinare il “momento Tesla” dell’aviazione, facendo degli aerei a idrogeno ed elettrici una realtà».

Ma, nonostante il loro impatto spropositato sul clima, nella maggior parte dei Paesi europei i jet privati non vengono tassati a causa delle esenzioni dal sistema per lo scambio di quote emissione di gas a effetto serra dell’Ue (EU ETS) e della mancata tassazione del cherosene. T&E calcola che «Una tassa sul jet fuel applicata in modo proporzionale alle distanze percorse potrebbe generare 325 milioni di euro se applicata a tutti i voli in partenza dall’Ue e dal Regno Unito». Il report suggerisce che «I proventi ottenuti in questo modo potrebbero essere usati per accelerare la decarbonizzazione del settore dell’aviazione».

Il report rivela inoltre che: 7 delle 10 rotte più inquinanti percorse dai veicoli privati in Europa si trovano sull’asse Regno Unito-Francia-Svizzera-Italia. I jet privati in partenza dal Regno Unito e dalla Francia rappresentano la maggior fonte di inquinamento e corrispondono a più di un terzo (36%) delle emissioni da voli privati in Europa tra i due Paesi. 1 volo su 10 in partenza dalla Francia è attribuibile a jet privati, la metà dei quali viaggia per meno di 500 km.

Murphy sottolinea che «La buona notizia è che queste brevi tratte rappresentano il target primario per la sostituzione con tecnologie pulite quali i velivoli elettrici e a idrogeno. I responsabili politici europei devono cominciare al più presto a tassare i jet privati a combustibile fossile e vietarne l’uso entro il 2030. I proventi ottenuti tassando i super ricchi potrebbero essere investiti in tecnologie più green che possano rendere più puliti i voli per tutti».
T&E ricorda che «Mentre il settore dell’aviazione si appresta a riaprire dopo i lockdown europei, il suo impatto ambientale è sempre più sotto esame. La Francia ha recentemente vietato alcuni voli interni a corto raggio e il Regno Unito sta sviluppando un proprio framework per le emissioni dell’aviazione e accelerando il suo obiettivo di tagliare le emissioni prima di ospitare il G7 nel giugno 2021».

Il rapporto fa tre raccomandazioni per promuovere la decarbonizzazione del settore e attenuare l’impatto sproporzionato sul clima da parte dei jet privati: 1. Idrogeno ed elettrico: Entro il 2030, le autorità dovrebbero consentire esclusivamente l’uso di aeromobili green a idrogeno o elettrici per i voli privati sotto i 1000 km in Europa. T&E chiede agli organismi di regolamentazione di consentire soltanto l’uso di veicoli a idrogeno o elettrici alimentati a idrogeno verde o elettricità per i voli privati sotto i 1000 km in Europa entro il 2030. Le grandi società di jet privati dovrebbero essere obbligate a stipulare PPA (Power Purchase Agreements) con fornitori di e-kerosene per tutti i voli. 2. Gli inquinatori pagano: Fino al divieto del 2030, sui jet privati a combustibile fossile dovrebbe essere applicata una combinazione di prezzo effettivo del carbonio e tasse su jet fuel e voli, da scalare in base alla portata del volo e al peso dell’aeromobile, così da tener conto del loro impatto eccessivo sul clima. 3. Trasporti alternativi: Società e individui dovrebbero impegnarsi per una riduzione sostanziale dell’utilizzo dei jet privati. Con l’emergere di nuove tecnologie, i voli dovrebbero essere vietati quando esistono alternative che non aumentano i tempi di viaggio di più di 2 ore e mezza.