India: l’interminabile ondata di caldo killer che ha cancellato la primavera

Milioni di indiani stanno subendo da marzo ondate di caldo che stanno devastando la loro vita e i mezzi di sussistenza

[29 Aprile 2022]

Alla fine se ne è accordo anche il primo ministro induista di destra il primo ministro Narendra Modi che il 27 aprile ha convocato i suoi ministri per lanciare l’allarme climatico: «Le temperature stanno aumentando rapidamente nel Paese e stanno aumentando molto prima del solito».

Ma l’India Meteorological Department (IMD)  ha previsto un nuovo graduale aumento di di 2 – 4°C delle temperature massime nella maggior parte delle parti dell’India nord-occidentale in questa settimana, Senza grandi cambiamenti da allora in poi». L’IMD ricorda che «Un’ondata di caldo si verifica quando la temperatura di un luogo supera i 40o C in pianura, 37o C nelle zone costiere e 30o C in collina. L’agenzia meteorologica dichiara un’ondata di caldo quando un luogo registra una temperatura compresa tra 4,5 e 6,4o C rispetto alla temperatura normale per la regione in quel giorno. Se la temperatura è superiore a 6,4° C rispetto al normale, l’IMD dichiara un’ondata di caldo “grave”». L’IMD utilizza anche un altro criterio per dichiarare un’ondata di caldo che si basa  basata su temperature registrate assolute. Se la temperatura supera i 45o C dichiara un’ondata di caldo; quando supera i 47, viene dichiarata un’ondata di caldo “forte”.

Le ondate di caldo sono diventate sempre più comuni in India, soprattutto a maggio e giugno, ma quest’anno l’estate ha cancellato la primavera, con temperature elevate già a  marzo che ha registrato le temperature massime medie mensili più alte degli ultimi 122 anni. .

Il Center for Science and Environment (CSE) ha spiegato in una nota che «Le prime ondate di caldo del 2022, iniziate l’11 marzo, hanno colpito 15 Stati indiani e territori dell’Unione (fino al 24 aprile)», Il Rajasthan e il Madhya Pradesh sono gli Stati che hanno sofferto di più, con 25 ondate di caldo ciascuno e con un caldo particolarmente pericoloso. Sorprendentemente, il terzo Stato indiano più colpito dalle ondate di caldo è il montuoso Himachal Pradesh, con 21 ondate di caldo e alcune forti ondate di caldo. L’IMD ha invece ufficialmente dichiarato un solo giorno di ondata di caldo per l’Odisha, anche se Down To Earth ha recentemente riportato temperature superiori a 40o C registrate in tutto lo Stato il 24 aprile e temperature in aumento dal inizio aprile.

D SivanandaPai dell’Institute for Climate Change Studies di Kottayam ha evidenziato che «Gli anticicloni sulle aree occidentali del Rajasthan a marzo e l’assenza di perturbazioni occidentali con pioggia, hanno innescato le prime ed ondate di caldo estreme. Gli anticicloni causano clima caldo e secco facendo sprofondare i venti attorno ai sistemi ad alta pressione nell’atmosfera.

Raghu Murtugudde, un climatologo dell’università del Maryland, spiega che «Un modello di pressione nord-sud, associato al fenomeno La Nina nell’Oceano Pacifico centrale e orientale che si verifica in India durante gli inverni, è persistito più a lungo del previsto e ha interagito con le onde calde in arrivo da una regione artica in rapido riscaldamento, il che porta alle ondate di caldo. Le temperature della superficie del mare sull’Oceano Pacifico centrale e orientale diventano più fresche della media durante La Niña. Questo influisce sugli alisei che scorrono sulla superficie dell’oceano attraverso i cambiamenti dello stress del vento. Gli alisei trasportano questo disturbo meteorologico altrove e colpiscono gran parte del mondo. In India il fenomeno è per lo più associato a inverni umidi e freddi. Pertanto, l’attuale impatto di La Niña sulla stagione primaverile ed estiva in India è del tutto inaspettato».

Il risultato è che nella capitale uindiaa New Delhi la temperatura dovrebbe superare in questi giorni i  44° C. Ma gli effetti sono visibili in quasi tutto il subcontinente indiano. gli agricoltori dicono che gli imprevisti picchi di temperatura hanno influenzato il loro raccolto di grano, qualcosa che – insieme alla guerra in Ucraina, potrebbe potenzialmente avere conseguenze globali, con la mancanza di cereali nei Paesi in via di sviluppo e l’aumento esponenziale degli affamati in India e a livello planetario.

Il caldo estremo ha anche innescato un aumento della domanda di energia, portando a blackout in molti Stati indiani e a una possibile carenza di carbone, il combustibile più utilizzato in India e che è una delle maggiori cause degli sconvolgimenmti climatici in corso. Il premier Modi ha anche segnalato l’aumento del rischio di incendi a causa dell’aumento delle temperature.

Le estati sono sempre state caldissime in molte parti dell’India, soprattutto elle regioni settentrionali e centrali e, anche prima che le classi medio-alte comprassero milioni di condizionatori d’aria e refrigeratori d’acqua, gli indiani avevano escogitato metodi ingegnosi per affrontare il caldo, come mantenere l’acqua fresca in brocche di terracotta e strofinarsi con i manghi per scongiurare i colpi di calore. MA ora l’India sta subendo ondate di caldo più intense e frequenti e che hanno una durata maggiore.

Roxy Mathew Koll, un climatologo dell’Indian Institute of Tropical Meteorology, concorda sul fatto che «Diversi fattori atmosferici hanno portato all’attuale ondata di caldo», ma ha fatto notare in un’intervista a BBC News che «In aggiunta a tutto ciò, dice, c’è il riscaldamento globale. Questa è la causa principale dell’aumento delle ondate di caldo. Sono necessarie ulteriori ricerche per collegare il cambiamento climatico ad altre fluttuazioni meteorologiche meno estreme».

Oltre al cambiamento climatico, D Sivananda Pai, direttore dell’Institute for Climate Change Studies indica anche altri problemi, «Come l’aumento della popolazione e la conseguente pressione sulle risorse. Questo, a sua volta, porta a fattori che peggiorano la situazione, come la deforestazione e il crescente utilizzo dei trasporti. Quando ci sono più strade ed edifici in cemento, il calore viene intrappolato all’interno senza poter salire in superficie. Questo riscalda ulteriormente l’aria».

E il costo di tali eventi meteorologici estremi lo stanno pagando i maniera sproporzionata i più poveri. Conme spiega Chandni Singh, ricercatrice senior dell’Indian Institute for Human Settlements e autore dei rapporti dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), «I poveri hanno meno risorse per rinfrescarsi e meno opzioni per stare al chiuso, lontano dal caldo. Sebbene venga prestata maggiore attenzione alla mortalità dovuta alle ondate di caldo, i responsabili politici dovrebbero anche concentrarsi su come il clima estremo influisce sulla qualità della vita delle persone. Le ondate di caldo possono avere gravi conseguenze per la salute. Se le temperature sono elevate anche di notte, il corpo non ha la possibilità di riprendersi, aumentando la possibilità di malattie e spese mediche più elevate».

Per Koll «Quando si pianifica il futuro è essenziale una visione a lungo termine. Ci sono posti in India in cui la temperatura stessa potrebbe non essere così alta, ma se combinata con un’elevata umidità, la vita può essere molto difficile. Bisogna anche prestare attenzione alle aree lontane dai riflettori. Molti bambini nelle zone rurali frequentano le scuole in capannoni con tetti di lamiera, cosa che sarebbe insopportabile con il caldo».

Nella prima parte del suo Sixth Assessment Report, l’IPCC ha affermato che «Le attività umane hanno riscaldato il pianeta a una velocità mai vista prima nella lunga storia del pianeta e la temperatura della superficie globale della Terra si è riscaldata di 1,09° C rispetto al periodo preindustriale del 1850-1900». L’influenza antropica è il principale motore delle temperature estreme (che sono diventate più frequenti e intense dagli anni ’50). I miglioramenti nei modelli climatici e nelle analisi hanno consentito agli scienziati di identificare le “impronte digitali” dell’influenza antropica sui cambiamenti climatici, osservando i record di precipitazioni, temperatura e altri fattori. Negli ultimi 20 anni, gli scienziati hanno pubblicato più di 350 articoli scientifici e valutazioni che analizzano il ruolo delle emissioni di gas serra di origine antropica nei singoli eventi estremi.

Il rapporto dell’IPCC afferma che «Ogni 0,5° C in più di riscaldamento aumenterà le temperature estreme, insieme alle precipitazioni estreme e alla siccità». Secondo un rapporto internazionale sul clima pubblicato nell’ottobre 2021 e che analizza i Paesi del G20, è probabile che, se le emissioni di carbonio rimarranno elevate e spingeranno l’aumento della temperatura globale a 4 o C entro la fine del secolo, in India le ondate di caldo «Entro il 2036-2065 dureranno 25 volte di più»

Dal  2015, sia il governo federale indiano che quelli degli Stati hanno emesso una serie di misure per mitigare gli effetti delle ondate di caldo, come il divieto di lavorare all’aperto durante le ore più calde e l’emissione di avvisi tempestivi. Ma la Singh fa notare che «Si tratta di misure che possono essere davvero efficaci solo se accompagnate  da cambiamenti di ampio respiro come una revisione delle leggi sul lavoro e l’inverdimento delle città. I nostri edifici sono realizzati in modo tale da intrappolare il calore invece di garantire la ventilazione. C’è così tanta innovazione a livello internazionale da cui possiamo imparare. Stiamo facendo alcune cose per bene, ma è ora di migliorare il nostro lavoro, perché dobbiamo convivere con il caldo».