Coldiretti: «Il 60% dei roghi è di origine dolosa»

Gli incendi a L’Aquila finalmente «sotto controllo». Ma in tutta Italia sono aumentati del 20%

Fondamentale l’arrivo della pioggia, ma resta lo stato di emergenza: «Al momento sono in azione 100 Vigili del fuoco, 50 Alpini e 58 unità di Protezione civile»

[5 Agosto 2020]

La pioggia caduta ieri su L’Aquila, unendosi agli sforzi messi in campo dalle forze anti incendi ormai da una settimana, sta finalmente offrendo una prima tregua dalle fiamme: «Questa mattina la situazione è sotto controllo», dichiara il sindaco Pierluigi Biondi.

Ad ora dunque non è stato chiesto nuovamente l’intervento dei canadair ma, come aggiunge il primo cittadino insieme a un’immagine di speranza (attraverso lo scatto di Daniele Di Benedetto, che riportiamo in pagina, ndr) le operazioni sono tutt’altro che concluse: «Al momento sono in azione 100 Vigili del fuoco e 50 Alpini del IX reggimento dell’Aquila per le operazioni di spegnimento e bonifica a terra, 58 unità di Protezione civile. Operativi anche funzionari e tecnici del Comune per fornire tutto il supporto necessario mentre un elicottero effettua lanci puntuali d’acqua sugli ultimi fumaioli».

Permane inoltre lo stato d’emergenza emanato dal sindaco, come la richiesta di uno stato d’emergenza nazionale, visti gli ingenti danni provocati al territorio dalle fiamme: «Gli incendi – ha spiegato Pierluigi Biondi il 2 agosto – hanno finora interessato circa 700 ettari delle zone boschive che si trovano sopra i quartieri di Cansatessa e Pettino, densamente abitate, con un numero di residenti superiori a 10.000, e dell’abitato di Arischia, dove vivono 1800 persone. Inoltre i danni rilevanti del patrimonio boschivo ricadono parzialmente all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga».

Ma se a L’Aquila il peggio sembra stia passando, non rassicurano le notizie in arrivo dal resto del Paese. Da un’analisi di Coldiretti su dati Effis in relazione ai violenti incendi che stanno colpendo l’Italia, emerge una «estate di fuoco con +20% roghi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in Italia con pesanti danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo».

«Una situazione angosciante che l’Italia è costretta ad affrontare perché se da una parte il 60% dei roghi è di origine dolosa, dall’altra – evidenzia la più grande associazione di agricoltori in Europa – per effetto della chiusura delle aziende agricole, la maggioranza dei boschi italiani si trova senza la presenza di un agricoltore che possa gestirli in un Paese come l’Italia dove più di 1/3 della superficie nazionale è coperta da boschi per un totale di 10,9 milioni di ettari. La corretta manutenzione aiuta a tenere pulito il bosco e ad evitare il rapido propagarsi delle fiamme in caso di incendi. Ci vogliono almeno 15 anni per far rinascere tutto l’ecosistema forestale, con il blocco di tutte le attività umane tradizionali del bosco».