A Pontedera una delle prime aziende italiane attiva sulle plastiche miste post consumo

Impianto Revet Recycling per il riciclo del plasmix: ecco come funziona

È stato inaugurato oggi alla presenza dell'assessore regionale Bramerini

[16 Luglio 2013]

Recuperare la frazione più critica delle raccolte differenziate, quella delle plastiche miste, creare nuove opportunità nel settore del riciclo, coniugare la creazione di valore con la sostenibilità ambientale.

Con questi obiettivi è nata Revet Recycling, una delle prime aziende italiane che è riuscita a riciclare le plastiche miste post consumo trasformandole in granulo con cui realizzare ri-prodotti di alta gamma, come i particolari per l’automotive.

Per mezzo dei suoi due impianti – quello per la produzione di profili per l’arredo urbano, e quello per la densificazione e granulazione del plasmix, inaugurato oggi – l’azienda controlla l’intera filiera industriale del  riciclo delle plastiche miste, valorizzando così una frazione critica altrove destinata prevalentemente al recupero energetico.

Con uno sviluppo lineare di circa 120 metri, (oltre alle opere accessorie per la depurazione delle acque di lavaggio e il filtri di abbattimento delle emissioni) il nuovo impianto è in grado di trattare  2500-3000 chili l’ora di materiali plastici.

Ciò significa che ogni anno Revet Recycling (detenuta al 51% da Revet spa azienda che raccoglie, seleziona e avvia a riciclo le raccolte differenziate toscane e al 49% da Refri Srl holding emiliana del gruppo Unieco che si occupa del recupero dei rifiuti elettronici) processerà circa 15mila tonnellate di quella frazione critica delle plastiche che quasi sempre e quasi ovunque viene destinata a recupero energetico.

Revet Recycling invece la valorizza come materia e grazie ad un approccio che parte dal prodotto finito per risalire al blend di polimeri più adatto ad ogni singola esigenza, è la prima realtà industriale che è riuscita a sostituire la materia vergine anche in prodotti di alta gamma, come i particolari per l’automotive.

Il nuovo impianto di riciclo di Revet Recycling, costato oltre 5 milioni e inaugurato oggi dall’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, insieme al presidente di Revet Recycling Valerio Caramassi, all’amministratore delegato Emanuele Rappa, al presidente della provincia di Pisa Andrea Pieroni e al responsabile raccolta Corepla, è quanto di più attuale sotto il profilo tecnologico.

Le plastiche miste vengono caricate su due nastri che le conducono alla linea di triturazione (2500-3000 kg/h), dove una serie di denti metallici montati su un albero centrale riduce il materiale in scaglie di diametro inferiore ai 40 millimetri.

Le plastiche triturate vengono trasportate ad un serbatoio (buffer) di accumulo dove, spinte da coclee di trasporto, sono riversate nelle due vasche di lavaggio in successione, la frazione più pesante, composta principalmente da detriti e poliestere, affonda e viene espulsa dal ciclo (30% circa), mentre la frazione galleggiante viene inviata a due centrifughe che separano il materiale dall’acqua di lavaggio e da inquinanti solidi.

A questo punto il materiale è pronto per essere  riciclato. Le plastiche vengono riversate su un nastro dosatore che le conduce al densificatore: nella camera di miscelazione, per effetto dell’attrito e della pressione generati dalla rotazione di due viti controrotanti, si raggiunge la temperatura di fusione (circa 220 °C). Il flusso (1600-2000 kg/h) viene quindi immesso nell’estrusore dove, mediante la rotazione di una vite senza fine (Æ 300 mm.) viene omogeneizzato e liberato dei gas residui. Un filtro autopulente separa le ultime eventuali impurità.

Il materiale, raffreddato e solidificato, viene ridotto alla dimensione voluta (Æ <3 mm.), passato all’interno di un vibrovaglio e stoccato all’interno di un silo miscelatore, pronto per essere impiegato in cicli  produttivi di manufatti.

Dal punto di vista occupazionale il nuovo impianto di granulazione delle plastiche miste impiegherà a regime circa 10 dipendenti.