Yemen: speranze di pace dalla tregua del Ramadan

Accordo per un cessate il fuoco di 2 mesi che potrebbe salvare lo Yemen dalla fame e avviare veri negoziati di pace

[4 Aprile 2022]

Hans Grundberg, l’inviato speciale per lo Yemen del segretario generale dell’Onu António Guterres, ha accolto con favore le reazioni positive sulla tregua di due mesi raggiunta in Yemen di tutte le parti coinvolte nella guerra e ha sottolineato «L’importanza di basarsi sull’accordo per ripristinare una certa fiducia tra le parti in guerra e riprendere un processo politico volto a porre fine al conflitto».

La tregua è iniziata alle 19:00 del 2 aprile e Grundberg ha spiegato che «Tutte le operazioni militari offensive di terra, aeree e navali dovrebbero cessare. Il successo di questa iniziativa dipenderà dal continuo impegno delle parti in guerra nell’attuazione dell’accordo di tregua con le sue misure umanitarie di accompagnamento. Spero anche che la buona volontà che abbiamo visto da tutte le parti in pubblico si traduca in una riduzione a lungo termine della retorica infiammatoria dei media e dell’incitamento all’odio».

Nell’accordo tra i ribelli Houthi sciiti  che controllano la capitale Sana’ a e gran parte dello Yemen del nord e la coalizione sunnita guidata dall’Arabia Saudita che ha invaso lo Yemen del sud in appoggio al governo che si era dimesso di fronte alle proteste popolari e al golpe degli Houthi, si legge: «Riconoscendo l’urgente necessità di ridurre la violenza e di far fronte ai bisogni umanitari ed economici, le parti attueranno una tregua di due mesi, a partire dal 2 aprile 2022 e terminando il 2 giugno 2022, con possibilità di proroga. Lo scopo della Tregua è quello di fornire un ambiente favorevole a una soluzione pacifica del conflitto. Non è una pausa che le parti utilizzino per riorganizzarsi e riprendere le operazioni militari. La Tregua comprenderà i seguenti elementi: 1. Lo stop a tutte le operazioni militari offensive di terra, aeree e marittime, dentro e fuori lo Yemen, e il blocco delle attuali posizioni militari a terra. 2. L’ingresso di 18 navi da rifornimento durante i due mesi di Tregua nel porto di Hodeida. 3. Due voli commerciali a settimana in entrata e in uscita dall’aeroporto di Sana’ a durante i due mesi di tregua verso il Regno hascemita di Giordania e la Repubblica araba d’Egitto. 4. Una volta entrata in vigore la tregua, la SE inviterà le parti a un incontro per concordare l’apertura di strade a Taiz e in altri governatorati per facilitare la circolazione di uomini, donne e bambini civili, beneficiando dell’atmosfera della tregua. 5. Impegno delle parti con la SE su proposte per i prossimi passi verso la fine della guerra. Le disposizioni sono di natura temporanea e non costituiscono un precedente».

La tregua è entrata in vigore il 3 aprile per dar modo ai due schieramenti di informare le forze affiliate dello stop a tutte le operazioni militari offensive e di congelare le postazioni militari sul terreno e «Le parti nomineranno focal points autorizzati per lavorare con l’ Office of the Special Envoy of the Secretary-General for Yemen (OSESGY) su tutti gli elementi, compresi gli aspetti militari, per sostenere l’adesione e il rispetto della Tregua. Sebbene non ci sarà un monitoraggio indipendente, l’OSESGY sosterrà il coordinamento richiesto dalle parti per contribuire all’attuazione della Tregua. La Tregua può essere prorogata con il consenso delle parti».

Grundberg  ha commentato: «Le mie più sentite congratulazioni a tutti gli yemeniti per l’inizio del mese sacro del Ramadan, spero che l’inizio di questa tregua dia agli yemeniti la possibilità di celebrare il mese santo in pace, sicurezza e tranquillità».

Guterres ha espresso l’auspicio che questa tregua del Ramadan «Deve essere un primo passo per porre fine alla devastante guerra del Paese» che si combatte dal 2015 e ha elogiato le parti per aver raggiunto l’accordo: «Oggi deve essere l’inizio di un futuro migliore per il popolo dello Yemen». Poi ha esortato gli Houthi e la coalizione sunnita a guida saudita «A prendere le disposizioni necessarie per sostenere la corretta attuazione della tregua e a rendere operativi senza indugio i meccanismi di cooperazione».

Grundberg ha ricordato che «Questa tregua è un primo passo atteso da tempo. Tutte le donne, gli uomini e i bambini yemeniti che hanno sofferto immensamente in oltre sette anni di guerra, non si aspettano niente di meno che la fine di questa guerra. Le parti non devono dare niente di meno».

Secondo Guterres, «La tregua, che ha la possibilità di rinnovo, apre le porte per affrontare le urgenti esigenze umanitarie ed economiche nello Yemen e crea un’autentica opportunità per riavviare il processo politico.  L’arresto dei combattimenti, insieme all’ingresso di navi mercantili e l’allentamento delle restrizioni alla circolazione di persone e merci dentro, fuori e all’interno del paese, contribuiranno a creare fiducia e creare un ambiente favorevole per riprendere i negoziati per un soluzione pacifica del conflitto».

Grundberg ha concluso: «Durante il periodo di due mesi, intendo intensificare il mio lavoro con le parti, con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco permanente, affrontare misure economiche e umanitarie urgenti e riprendere il processo politico».