Migranti: problema sovra-rappresentato ma solo al quarto posto tra le reali preoccupazioni degli italiani

I risultati della ricerca Ipsos su italiani e migranti. Il clima d’odio costruito e promosso negli ultimi anni ha generato percezioni distorte

[10 Ottobre 2019]

WeWorld ha presentato i risultati del sondaggio CIAK MIgrACTION, condotto dall’Istituto IPSOS, sulla percezione del fenomeno migratorio in Italia e sottolinea che «Nonostante una percezione falsata della presenza reale dei migranti in Italia, il 68% degli italiani continua a sostenere il diritto all’accoglienza mentre il 40% si dichiara d’accordo con la gestione del governo italiano dei respingimenti».

Ma quel che è più che sorprendente è che, mentre la narrazione politica e mediatica hanno fatto dei migranti la principale fonte di (dis)informazione e di scontro alla ricerca di consenso, per gli italiani l’immigrazione è solo al quarto posto tra i motivi di preoccupazione degli italiani. Ma questa narrazione tossica funziona visto che anche dal sondaggio CIAK MIgrACTION emerge che «Gli italiani sono convinti che il 31% dei residenti in Italia sia straniero, il dato reale è invece 9%».

Sembra invece appartenere a una minoranza corposa del 33% della popolazione (che nelle urne rischia di trasformarsi in maggioranza relativa) la convinzione che vanno chiuse le frontiere, mentre il 68% è ancora ben disposto nei confronti dei rifugiati e a favore del diritto all’accoglienza. L’84% chiede all’Unione Europea di svolgere un ruolo più forte nel sostenere l’Italia nella gestione dei rifugiati.

Comunque, gli italiani confermano di avere un’elevatissima sovra-rappresentazione del fenomeno migratorio che diventa in una fascia cospicua dell’opinione pubblica capro espiatorio dell’insoddisfazione generale per la situazione del Paese, anche se gli italiani sono molto più preoccupati per questioni reali come dopo disoccupazione (50%), situazione economica (38%) e tasse (34%) e la preoccupazione per l’immigrazione si ferma al 28%, molto meno in percentuale dei voti di chi cavalca la sovra-rappresentazione: Lega ex Nord e Fratelli d’Italia in primis.

Marco Chiesara, Presidente WeWorld Onlus, sottolinea: «Nonostante per gli Italiani l’immigrazione sia solo al quarto posto nella classifica dei problemi del nostro Paese, è estremamente significativo che la percezione del fenomeno migratorio sia così falsata rispetto alla realtà. Mette in luce la grande sovraesposizione mediatica degli ultimi tempi. Questi dati mostrano come il clima d’odio costruito e promosso negli ultimi anni abbia generato percezioni distorte, che alimentano paure infondate verso chi arriva in Italia in cerca di accoglienza. Paure che diventano prioritarie rispetto a problemi più concreti e reali».

Ma per Salvini e la Meloni ci potrebbe essere anche una brutta notizia, un cambiamento di clima, di assuefazione a una campagna martellante e monocorde che un po’ si comincia a respiarare: un italiano su 2 dichiara apertamente di ritenere eccessiva la copertura mediatica sulla migrazione e dice di avere un basso livello di fiducia nei confronti dell’accuratezza delle notizie riportate sui migrantii (solo 16% ha giudizio positivi). Chiesara aggiunge «E’ quindi importante che la società civile lavori per portare un cambiamento concreto. Per questo con il progetto europeo CIAK MigrACTION WeWorld Onlus vuole diffondere una narrazione delle migrazioni bilanciata e libera da stereotipi, per contrastare l’aumento delle forme di odio e intolleranza, di diffidenza e paura nei confronti delle diversità»

Un aspetto che invece dovrebbe interessare molto il governo “giallo-rosso” e chi si occupa di migranti è il fatto che l’indagine dimostra che «Gli italiani sono preoccupati del fenomeno migratorio e non pregiudizialmente contrari, se viene governato con la collaborazione della Unione Europea. La grande maggioranza degli italiani ritiene molto importante il rispetto per tradizioni e abitudini dei migranti (69%), qualora queste non violino la legge, anche se solo un quarto degli italiani ritiene che l’immigrazione abbia un effetto positivo sulla vita culturale del Paese». Ma si tratta di una materia sensibile e contraddittoria e lo stesso sondaggio rivela che «Quasi un italiano su due ritiene che l’immigrazione stia dividendo la società in “fazioni opposte” e per questo sia negativa».

Ad alimentare le paure sui migranti c’è anche la principale paura degli italiani. La disoccupazione. Un timore che i sovranisti e i neofascisti riassumono abilmente nello slogan “ci rubano il lavoro”. A WeWorld spiegano che «Da un lato è ampiamente condivisa l’idea che i migranti siano vittime, spesso sfruttate dal mercato del lavoro (75%), che  spesso svolgano professioni che gli italiani non vogliono più fare (55%) e che il mercato del lavoro dovrebbe riconoscere le loro competenze e titoli di studio (56%), ma dall’altro la metà degli intervistati è convinta che le aziende dovrebbero dare la precedenza nelle assunzioni ai lavoratori italiani  (46%) ed un terzo è convinto che i migranti abbiano reso più difficile trovar lavoro per gli italiani (38%)».

Altro tasto sensibile (e spregiudicatamente sovra-rappresentato) è quello della sicurezza: «La metà degli intervistati è convinta che l’Italia necessiti una maggiore protezione dal mondo esterno rispetto al passato, ed il 44% si dichiara preoccupato dalla possibile presenza di terroristi tra i migranti. Diffusa tra un italiano su tre l’idea che la gran parte dei crimini siano perpetrati da persone di origine straniera (33%)».

Che sul tema l’opinione pubblica sia confusa e – in assenza di una politica che sia in grado di parlare con fatti e cifre ed atti – in balia del primo demagogo che passa, lo rivelano anche i giudizi espressi dai cittadini italiani nei confronti dell’operato di istituzioni e società civile nella gestione dei movimenti migratori: ben il 40% degli intervistati si dichiara d’accordo con la gestione del governo italiano dei respingimenti, anche se, oltre che inumana, è fallimentare e con cifre ridicole, sia prima che dopo e durante la permanenza di Salvini al ministero degli interni. .

Ma WeWorld fa notare che «Nonostante questi timori e nonostante un terzo degli intervistati sostenga che non sia più possibile accogliere rifugiati e migranti nel paese e che quindi vadano chiuse le frontiere (33%) la maggioranza degli italiani sembra però ancora ben disposta nei confronti dei rifugiati e a sostenere il diritto all’accoglienza (68%), anche se quasi unanime (84%) appare la richiesta all’Unione Europea di svolgere un ruolo più centrale a sostegno dell’Italia nella gestione dei rifugiati. Solo il 7% infatti giudica positivamente il ruolo dell’Unione Europea; assenza particolarmente grave se si pensa che l’Ue è l’attore individuato dagli italiani come quello che dovrebbe maggiormente avere in carico la gestione dei fenomeni migratori (63%), più di quanto non sia richiesto a governo nazionale (35%) ed organizzazioni non governative (18%)».