Le due Coree sull’orlo della guerra
Pyongyang e Seoul si minacciano a vicenda e non escludono una guerra che potrebbe diventare nucleare
[2 Gennaio 2023]
Il primo dell’anno, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha ordinato ai comandanti militari di «Punire senza fallo qualsiasi provocazione nordcoreana con la ferma determinazione a non evitare di andare in guerra». Secondo il quotidiano sudcoreano Yonhap, il presidente Yoon lo avrebbe detto durante una chiamata via internet con il presidente del Joint Chiefs of Staff, il generale Kim Seung-kyum, e altri alti comandanti militari. Dichiarazioni che arrivano dopo quelle del leader nordcoreano Kim Jong-un che ha chiesto ai suoi militari «Un aumento esponenziale dell’arsenale nucleare del Paese» da poter utilizzare, se necessario, « Contro il nostro indiscusso nemico», la Corea del Sud.
Durante colloqui al national crisis management center, nei sotterranei dell’ufficio presidenziale a Seoul, il portavoce del presidente sudcoreano, Lee Jae-myoung, ha ribadito che «I nostri militari dovrebbero certamente punire qualsiasi provocazione nemica con la ferma determinazione a non evitare di andare in guerra. Vi invito a tenere presente che solo una ferma postura di prontezza mentale e l’addestramento realistico delle nostre truppe possono garantire una forte sicurezza. Il Nord potrebbe continuare a impegnarsi in provocazioni utilizzando vari mezzi, inclusi strumenti asimmetrici, mentre si sforza di far avanzare le sue minacce nucleari e missilistiche».
La tensione, già molto forte per l’intrusione, la scorsa settimana di droni nordcoreani in Corea del sud, al quale il governo di destra di Seol ha risposto inviando droni in Corea del nord, e la serie di lanci di missili da parte della Rpdc, compresi i missili balistici intercontinentali, è esplosa il 30 e il 31 dicembre, quando il regime nazional-stalinista di Pyongyang ha presentato quello che sostiene essere un lanciamissili multiplo di grosso calibro e l’agenzia ufficiale nordcoreana KCNA ha riportato la dichiarazione fatte di Kim Jong-un durante una riunione plenaria dei leader del Partito dei Lavoratori di Corea: «In una situazione in cui la Corea del Sud è diventata senza dubbio un nemico evidente , la produzione di massa di armi nucleari tattiche è importante e necessaria, e il numero di testate nucleari deve essere aumentato in modo esponenziale».
Il leader supremo nordcoreano ha ordinato di «Fare tutto il possibile per fabbricare armi in modo da spaventare Usa e Corea del Sud» e ha aggiunto che «Occorre sviluppare un nuovo tipo di missile balistico intercontinentale con capacità di attacco rapido e di rappresaglia. E’ necessario assicurarsi un potere militare schiacciante per difendere la nostra sovranità e sicurezza».
Kim Jong-un ha accusato Washington e Seoul: «Hanno messo in atto un complotto senza precedenti per isolare e strangolare Pyongyang. La situazione odierna richiede che il nostro Paese raddoppi i suoi sforzi per rafforzare in modo schiacciante il nostro potere militare al fine di salvaguardare la nostra sovranità, sicurezza e interesse nazionale fondamentale nell’affrontare pericolosi movimenti militari statunitensi e altre forze ostili che ci attaccano».
Ieri la Corea del Nord ha lanciato un altro missile balistico nel Mar del Giappone e il giorno prima aveva lanciato dall’area della contea di Junghwa tre missili balistici a corto raggio contro lo stesso obiettivo. Nel 2022, Pyongyang ha condotto un numero senza precedenti di test missilistici, incluso un missile balistico intercontinentale in grado di raggiungere il suolo statunitense. Nel frattempo, gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno ampliato le loro esercitazioni militari congiunte e hanno spinto per rafforzare ulteriormente la loro capacità di difesa contro il programma nucleare della Corea del Nord.
Il ministro della difesa sudcoreano Lee Jong-sup, ha convocato e presieduto una riunione di emergenza dei massimi gradi militari, durante la quale ha nuovamente sottolineato che «La risolutezza a non esitare a combattere può solo scoraggiare le provocazioni nordcoreane. Se il Nord dovesse commettere una provocazione diretta, non dovremmo esitare alla luce del diritto all’autodifesa, e dovremmo punirlo severamente e con forza». Poi ha avvertito che «Il Nord potrebbe effettuare provocazioni a sorpresa, come infiltrazioni di droni in qualsiasi momento. Dovremmo far capire al Nord che una provocazione sarebbe seguita da dure conseguenze in modo che non osi inscenare un’altra provocazione».
Il generale Kim Seung-kyum ha ispezionato la prima brigata di difesa aerea dell’esercito sudcoreano e ha chiesto «Una ferma posizione di prontezza basata sulle capacità di rispondere in modo schiacciante a qualsiasi provocazione nordcoreana. Dobbiamo far capire al Nord che una provocazione sarà seguita da gravi conseguenze in modo che non osi organizzare un’altra provocazione ».
La situazione rischia davvero di precipitare perché, a differenza dei suoi predecessori, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol – un nazionalista di destra – aveva promesso già in campagna elettorale che sarebbe stato durissimo con la Corea del nord e che avrebbe risposto alle Pyongyang colpo su colpo, anche con azioni militari in territorio nordcoreano e dopo che 5 droni nordcoreani avevano sorvolato per diverse ore il territorio sudcoreano aveva detto che «Seoul deve punire ogni provocazione di Pyongyang nonostante le sue armi nucleari».
La situazione è drammatica perché è evidente che il primo che attaccherà rischia di provocare un conflitto nucleare che avrebbe conseguenze anche sui Paesi vicini – a partire da Cina e Giappone – e che potrebbe cancellare dalla faccia della Terra la Corea del nord, ma anche avere conseguenze terribili per la Corea del sud e per l’Asia e il resto del mondo.