Golpe (negato) in Tunisia: il presidente sospende il Parlamento e dimette il premier
La decisione dopo scontri e manifestazioni contro il governo e il partito islamista Ennahdha
[26 Luglio 2021]
Dopo una giornata di scontri, proteste e manifestazioni contro l’esecutivo di Hicham Mechici e contro il parlamento presieduto da Rached Ghannouchi, leader del partito islamista Ennahdha, il presidente della Tunisia Kais Saied ha annunciato la sospensione del parlamento e le dimissioni del primo ministro Mechici.
L’annuncio è stato dato, al termine di una riunione di emergenza presieduta dallo stesso Saied e aperta ai responsabili della sicurezza, con un video sui social dalla pagina ufficiale della presidenza della Repubblica tunisina.
Il presidente tunisino, che ha negato che quello che sembra proprio un golpe sia un colpo di Stato, ha disposto che guiderà temporaneamente il governo fino alla nomina del nuovo premier ed ha annunciato di aver tolto l’immunità a tutti i membri del parlamento,
Il presidente Saied ha detto che «Annunceremo altre misure per salvare la Tunisia. Il popolo tunisino deve continuare legittimamente la sua rivoluzione e noi applicheremo la legge. Stiamo attraversando momenti molto delicati nella storia della Tunisia. Non si tratta né di una sospensione della Costituzione né di un’uscita dalla legittimità costituzionale, stiamo lavorando nel quadro della legge». Il presidente tunisino ha fatto riferimento all’articolo 80 della Costituzione che gli consente di adottare misure eccezionali in caso di pericolo imminente al paese. Ma, come fa notare Radio France International, «Il testo non è chiaro su queste misure, e nulla si dice sulle dimissioni del capo del governo, sulla revoca dell’immunità dei deputati, o sul congelamento dei lavori del Parlamento per un mese».
Il colpo di Stato negato è stato accolto comunque da manifestazioni di giubilo da parte di centinaia di persone che, ignorando il coprifuoco appena dichiarato da Saied, si sono radunate vicino al sede del parlamento nel distretto di Bardo, scandendo slogan contro il governo e i partiti politici. Poi Saied è sceso tra i manifestanti a Tunisi per goddersi un bagno di folla. I manifestanti gli hanno anche chiesto di perseguire legalmente i responsabili del deterioramento della situazione sanitaria, sociale ed economica in Tunisia.
Nella provincia sud-occidentale di Tozeur i manifestanti hanno devastato la sede di Ennahdha e nella provincia centrale di Kairouan ci sono stati scontri tra manifestanti e sostenitori di Ennahdha