Germania, successi dei Verdi nel Baden-Württemberg e nella Renania-Palatinato. Ora sognano la cancelleria

Ma con chi governeranno i Verdi nei due Land e a Berlino? La SPD: è possibile governare senza CDU/CSU

[15 Marzo 2021]

In un comunicato i Grünen ringraziano i cittadini del Baden-Württemberg e della Renania-Palatinato che «Hanno votato per una società più sociale e rispettosa del clima. Hanno dimostrato: anche in tempi di pandemia, questi temi sono decisivi per le elezioni».

I verdi tedeschi si complimentano con il Ministerpräsident  del Baden-Württemberg  Winfried Kretschmann per il miglior risultato nella storia dei Grünen: 36,2%  e +2,3% e con la loro candidata in Renania-Palatinato, Anne Spiegel, che ha ottenuto il miglior risultato nelle elezioni poer il Lands, arrivando però “solo al 9,3% (+4%) e sotto il ris ultato ottenuto dai Grünen alle elezioni nazionali.

I presidenti federali dei Grünen, Annalena Baerbock e Robert Habeck, hanno ringraziato tutti i lavoratori e gli elettori in entrambi i Bundesländer. La Baerbock (che sembra la più probabile candidata alla cancelleria federale) ha sottolineato che «I risultati elettorali hanno dimostrato che i Grünen  possono conquistare la fiducia degli elettori anche in tempi difficili. Per noi questo è un chiaro mandato per una maggiore protezione del clima, ma anche un mandato per gettare nuove basi per creare una forte coesione sociale creare, non solo nel Baden-Württemberg e nella Renania-Palatinato, ma anche nel governo federale».

Per Habec, «E’ un ottimo inizio per il super-anno elettorale. Sappiamo che i risultati positivi sono collegati a un mandato per attuare una politica affidabile, lungimirante, pragmatica e orientata alla soluzione. La fiducia dei cittadini nella politica è andata di recente in una certa misura persa. Ora si tratta di riacquistare questa fiducia».
Il Ministerpräsident del Baden-Württemberg Kretschmann, che verrà riconfermato, ha di fronte a sé solo una possibile alleanza con la Christlich Demokratische Union Deutschlands  (CDU) che si ferma al 24,1% (-2,9%), visto che la Sozialdemokratische Partei Deutschlands (SPD) cala all’11,0% (-1,7%), poco sopra i liberali della Freie Demokratische Partei – (FDP) che salgono al 10,5% (+2,2%), poco sopra l’estrema destra di Alternative für Deutschland (AFD) 9,7%,  che perde ben il 5,4%, mentre non entrano nel parlamento del Land sia la Link (3,6% e +0,7%) che la neodestra dei Freie Wähler (3,0%) e che
Kretschmann ha commentato: «Ci aspetta un anno di decisioni. Il grande compito è chiaro: dobbiamo limitare il cambiamento climatico, dominare i cambiamenti strutturali nell’economia e difendere la nostra democrazia liberale».

Anne Spiegel ha ringraziato tutti per la determinazione e la solidarietà all’interno del partito e si è detta lieta che i Verdi fossero cresciuti al massimo tra tutti i partiti coinvolti nel governo della Renania-Palatinato. Il risultato è un chiaro mandato di governo per noi Verdi».

Il problema è con chi lo faranno visto che nella Renania-Palatinato la bistrattata SPD ha tenuto benissimo con uno ormai stratosferico 35,7% (-0,3%) per i socialdemocratici tedeschi, la CDU si ferma al 27,7% (-4,1%), l’AFD prende l’8,3% (-4,3%) ed entra in parlamento del Land insieme ai Freie Wähler (5,3%) e alla FDP (5,5%, cosa che non riesce alla LInke che (2,5%).

La SPD rivendica il fatto di aver chiaramente vinto le elezioni in Renania-Palatinato e dice che un cambiamento di politica è possibile nel Baden-Württemberg. Secondo il ha detto il candidato cancelliere dell’SPD Olaf Scholz. «E’ possibile formare un governo senza la CDU/CSU in Germania. Questo è davvero un vento favorevole per le elezioni del Bundestag e per il nostro obiettivo di entrare in Cancelleria».

Per la SPD infatti i risultati elettorali nei due Land dimostrano che «Ci sono maggioranze governative senza Union», cioè la Grosse Koalition CDU/CSU – SPD che governa in Germania e fa notare che «In entrambi i Bundesländerni, la CDU ha ottenuto i peggiori risultati mai raggiunti nelle elezioni statali».

Nonostante le batoste prese negli ultimi anni, la presidente dell’SPD Saskia Esken ha dichiarato che «Questo è in realtà un preludio per il super anno elettorale 202. Soprattutto la vittoria del Ministerpräsidentin Malu Dreyer in Renania-Palatinato è un grande presagio per l’SPD nel governo federale e per Olaf Scholz come possibile cancelliere». E Dreyer vede la vittoria sua e della “coalizione a semaforo” con i Verdi e l’FDP come «Una lezione per nuove possibilità di coalizione nel governo federale. In Renania-Palatinato, il semaforo ha governato molto bene, come hanno sottolineato i cittadini con questo risultato elettorale. Perché un governo federale così non dovrebbe farlo?».

La Esken ha elogiato anche il candidato del Baden-Württemberg Andreas Stoch per aver condotto «Una campagna elettorale molto impegnata». E Stoch  ha ribadito: «E’ possibile governare senza la CDU: questo è evidente anche nei “Ländle”. Questa è un’opzione di maggioranza per un nuovo governo statale».

Quindi, nonostante le speranze della SPD, i Grünen si troveranno molto probabilmente a governare – da primo Partito – con i democristiani della CDU nel Baden-Württemberg e – come piccolo partito alleato – con i socialdemocratici della SPD e la FDP nella Renania-Palatinato.

I Grünen sembrano essere diventati l’ago della bilancia e probabilmente, se vorranno continuare a governare, sia la CDU/CSU che la SPD dovranno fare loro molte concessioni, a partire probabilmente dal nuovo cancelliere tedesco e da ministeri di rilievo nel governo federale. Ma l’alleato che si sceglieranno dipenderà probabilmente dal riosultato della SPD e della Linke, il partito di sinistra debole nei due Land dove si è votato ma ancora molto forte nella Germania dell’est e in prima linea contro i nazifascisti tedeschi.

Come sottolinea su Facebook la ex copresidente dei Verdi Europe Monica Frassoni, «I risultati dei Verdi nelle elezioni nel Baden Württemberg e in Renania Palatinato sono molto diversi e dimostrano che le elezioni regionali sono storia diversa da quelle nazionali e in ogni caso la botta alla CDU è anche frutto di una situazione contingente. Ma la possibilità di un cancelliere o più probabilmente una cancelliera verde non è più inverosimile».

La Frassoni aggiunge: «C’è una cosa molto importante da tenere in considerazione però. Non è la prima volta che i Verdi arrivano nei sondaggi nazionali a dei risultati così stratosferici e Kretschmann, cattolico e conservatore oltre che credibile leader dei Verdi di quel Länder, vinse la sua prima elezione dieci anni fa nella sorpresa generale e pochi mesi dopo lo tsunami in Giappone i Verdi schizzarono nei sondaggi. Quindi i giochi non sono per nulla fatti e vedremo come andrà. Certo dieci anni fa c’era la Merkel, a settembre no».

L’esponente dei Verdi europei fa notare però che «E in questi dieci anni i Verdi tedeschi sono riusciti a mantenere una crescita costante non fatta a sbalzi. Perché? La Ricetta, secondo me è sempre quella non ci sono miracoli ed è una lezione che è lì da anni e anni per tutti.

Priorità massima alla organizzazione, selezione dei quadri secondo procedure partecipative e democratiche, formazione e elaborazione di proposte politiche realistiche ma ambiziose. Coesione interna forte e se ci sono conflitti ( ci sono e anche molto duro) esce poco all’esterno.

Ciò ha portato ad una azione di governo solida e credibile in numerosi Citta e Länder (oggi 10 su 16) basata su capacità di gestione degli affari pubblici, ottenendo risultati concreti da comunicare e valorizzare. Leaders di “carriera” interna mediatici e competenti, un ricambio assicurato da una organizzazione giovanile molto forte. Dialogo costante con il mondo delle associazioni (non solo ambientaliste) che spesso integrano i ranghi degli eletti ed elette, rigorosa attenzione (da decenni) alla valorizzazione delle donne. Già oggi, a 6 mesi dalle elezioni si sa ad esempio che uno dei leaders di FFF in Germania Jakob Blasel sarà candidato con i Verdi e le liste si stanno già facendo. Una bella differenza con le frenetiche trattative dell’ultimo secondo su sistema elettorale, coalizioni, candidati in Italia».

La Frassoni conclude: «Ovviamente il contesto politico della Germania è totalmente diverso dal nostro e ci sono grandi differenze di cultura politica, di sistema elettorale che non cambia da decenni (e che secondo me sarebbe perfetto anche per l’Italia) e di sistema mediatico che sarà noioso, ma che da anni ha messo al centro la questione del clima e della trasformazione ecologica, diventata elemento indispensabile della raccolta del consenso. Ma questo non basta a spiegare i motivi di questo successo, caparbiamente costruito anche dopo sconfitte molto dure e che mettono in risalto soprattutto la qualità del lavoro del partito, dei suoi militanti ed eletti ed elette».