Ora un governo semaforo rosso-verde-giallo con socialdemocratici, Grünen e liberali arrivati quarti?

Germania: quasi pareggio tra SPD e CDU/CSU, Verdi terzi in frenata

L’estrema destra in calo ma sopra il 10%, Die Linke non entra al Bundestag per lo 0,1%

[27 Settembre 2021]

Secondo gli ultimi dai del  Bundeswahlleiter, le più incerte  elezioni di sempre della Germania unita si sono concluse con una insperata . e non pronosticata solo pochi mesi fa –  vittoria del Sozialdemokratische Partei Deutschlands (SPD) che risale al 25,7% e una sconfitta di misura della Christlich Demokratische Union Deutschlands/ hristlich-Soziale Union in Bayern (CDU/CSU) che, orfana di Angela Merkel e con un candidato a volte imbarazzante e di destra, fa il peggior risultato della sua storia scendendo al 24,1%.

La crescita SPD, che si è consolidata nelle ultime settimane ma con un cedimento nei sondaggi proprio sul rush finale, più che al programma socialdemocratico è dovuta al voto utile che ha risucchiato voti dalla sinistra radicale di De Linke e ai Grünen che, da primo partito nei sondaggi all’inizio della campagna elettorale, sono calati al terzo e al 14,8% nelle urne. Come ha ammesso la stessa candidata verde   Annalena Baerbock, «Volevamo di più, non ci siamo riusciti anche a causa dei nostri errori all’inizio della campagna elettorale, dei miei errori», il miglior risultato di sempre nelle elezioni nazionali tedesche per i Grünen ma che delude le aspettative che arrivavano ad essere il primo Partito tedesco e ad avere una cancelliera verde.

I Verdi sarebbero invece in testa a Berlino, mosca rosso-verde in una Germania est dove resiste Die Linke  e dove ha il suo forziere di voti la destra sovranista e xenofoba di Alternative für Deutschland AFD. Se ci sarà un governo nazionale SPD, Grünen e liberisti del Freie Demokratische Partei  (FPD) difficilmente i socialdemocratici potranno negare il borgomastro della più importante capitale europea ai Verdi.  I  Grünen sono riusciti anche a rientrare nel Parlamento del Land   del Meclemburgo-Pomerania occidentale e puntano dichiaratamente a fare l’ago della bilancia nel prossimo governo federale tedesco.

Dopo l’autocritica la Baerbock ha detto: «Anche se speravamo di più: prendiamo atto di  questo alto livello di popolarità, che è significativamente più alto di quello delle ultime elezioni federali, come un incentivo. Questo slancio elettorale, dai tanti che sono venuti al nostro partito negli ultimi anni, ha portato al nostro miglior risultato storicamente».

L’altro co-portavoce dei Grünen, Robert Habeck ha aggiunto: «C’era un’euforia nel Paese e tra i Verdi che non abbiamo mai visto prima. Ora portiamo con noi questa forza, questa missione. Stiamo facendo ciò per cui abbiamo lavorato negli ultimi anni, stiamo insieme e cerchiamo di formare un governo climatoco forte e innovativo che la Germania non ha mai avuto prima».

E proprio la formazione del governo è un rebus visto che, esclusa una riedizione della Gosse Koalition SPD- CDU/CSU,  verdi e liberali potrebbero fare un governo semaforo con i socialdemocratici (rosso-verde-giallo) o Jamaica con i democristiani (nero-verde-giallo), mentre un governo rosso-rosso-verde sarebbe impossibile anche se Die Linke alla fine riuscisse a recuperare lo 0,1% che la divide dalla soglia del quorum del 5% per entrare al Bundestag, un risultato che mortifica la grande opposizione (spesso solitaria) fatta dalla sinistra radicale in Parlamento e il contrasto antifascista, spesso fino al confronto fisico, con neo-nazifascisti e gli xenofobi della AFD nelle piazze. Fortunatamente l’estrema destra è fuorigioco perché nemmeno l’ala più reazionaria della CDU/CSU può essere tentata di fare un governo con una formazione antieuropeista, negazionista climatica e razzista che si è fermata all’10,5% del voti presi in gran parte in quella Germania est post-comunista che si sente ancora un corpo estraneo nella ricchissima Germania governata per 16 anni da Angela Merkel che proprio dall’est veniva.

Il disastro elettorale della CDU/CSU ha due cause: le alluvioni estive nella Germania orientale che hanno screditato il tiepido approccio ambientalista di facciata del suo candidato cancelliere (e che paradossalmente hanno danneggiato i Verdi che hanno radicalizzato le loro posizioni credendo di poter cavalcare l’onda e l’emozione del disastro) e l’emorragia di voti a destra verso l’AFD e soprattutto la liberista FDP che risale all’11,5%, ridiventando quarto partito tedesco e scavalcando l’AFD alla quale ha sottratto sicuramente voti con il suo programma rigorista e anti Europa meridionale..

Sia SPD che CDU/CSU rivendicano il diritto a formare un governo, ma la CDU/CSU parte da perdente e la SPD da rivincente e sarà difficile che i verdi si buttino a destra per cavalcare un cavallo bolso e un candidato cancelliere, Armin Laschet, che verso di loro ha dimostrato sempre un’evidente antipatia. Alla FPD non parrebbe il vero di fare un governo liberista e rigorista con la CDU/CSU ma, a meno di non imbarcare l’estrema destra sovranista/liberista/antieuropeista e rischiare una sollevazione di piazza e una scissione moderata tra i democristiani, l’ipotesi e impercorribile. Ed è per questo che sarà l’ipeliberista Christian Lindner a capo della FPD a guidare il ballo nelle prossime trattative per il governo (che si annunciano lunghe) e a segnare il destino e la colorazione del prossimo cruciale – anche per l’Europa e per noi – governo tedesco.

Una cosa sembra certa: i verdi nel nuovo governo ci saranno e la SPD con un minimo di riverniciatura rossa al suo prudente programma elettorale (che in Italia sarebbe rivoluzionario) è riuscita ad attrarre il voto utile della sinistra e di una parte dei Verdi che pur di sbarazzarsi dei democristiani si sono turati il naso e hanno votato quello che era un fedele alleato di governo di Angela Merkel e che probabilmente diventerà il nuovo cancelliere tedesco: Olaf Scholz. Che ha subito parlato di un «Mandato elettorale chiaro: secondo le proiezioni iniziali, la SPD è diventata la forza più forte nelle elezioni federali. Questo è un grande successo. Molti elettori volevano un cambiamento di governo e che il prossimo cancelliere sia Olaf Scholz. Grazie a tutti gli elettori, i sostenitori e all’intero partito per la grande campagna elettorale. Ora si tratta di attuare gli obiettivi annunciati».

A volte, le risurrezioni politiche seguono strade contorte e inaspettate.