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GeotermiaSì a fianco dei sindaci: «Proroga per arrivare in sicurezza al rinnovo delle concessioni»

«Il momento è critico e molto si sta giocando per il futuro della geotermia e quello dei territori in cui essa finora è stata coltivata: occorre il massimo di unità politica ed istituzionale»

[8 Luglio 2022]

In una situazione economica, geopolitica ed ambientale come quella che stiamo attraversando la geotermia industriale ad alta entalpia, che ricopre circa il 30% del fabbisogno energetico toscano e quasi il 5% di quello nazionale, per le sue caratteristiche di rinnovabilità, e compatibilità ambientale, si pone tra le energie autoctone sulle quali investire maggiormente e come un asset energetico di importanza strategica per il paese.

Oltre cento anni di produzione industriale e di conoscenze scientifiche e tecnologiche sviluppate interamente in Toscana, hanno dato alla geotermia il ruolo indiscutibile di energia sicura, coltivabile e dalle grandi potenzialità, attraverso le quali soddisfare il nostro fabbisogno energetico e procedere velocemente alla transizione ecologica.

Occorre però che a tal fine siano superate al più presto le criticità che sta attraversando da anni, frutto di diffidenze e pregiudizi di carattere sanitario ambientale che gli ultimi studi a livello nazionale ed internazionale (es: studio Invetta di Ars Toscana ed il workshop universitario di Larderello su geotermia e CO2 del 14 dicembre 2021) hanno però ampiamente smentito e confutato.

Dobbiamo inoltre giustamente sottolineare come lo sviluppo della geotermia non possa risolversi solo nella produzione di energia elettrica. Il potenziale di questa risorsa è enorme, ed ancora non del tutto utilizzato: dal recupero di co2, al teleriscaldamento per usi civili e industriali, alla produzione di litio.

A chi si occupa di produzione di energia elettrica si dovranno in futuro affiancare anche altri soggetti industriali. A tal proposito devono essere velocizzati i passaggi burocratici e deve essere creata una rete industriale per lavorare in sinergia tra i vari comparti produttivi della geotermia per cui i territori con i loro Sindaci dovranno prendere coscienza che oltre le compensazioni economiche esiste un ulteriore terreno di sviluppo che può essere utilmente sviluppato da soggetti multipli.

Detto questo riteniamo però che nell’immediato gli obiettivi essenziali e prioritari da raggiungere riguardino la geotermia industriale ad alta entalpia, attualmente asse trainante a livello produttivo, e che al momento essi siano i seguenti:

1 – Il ripristino degli incentivi allo sviluppo della geotermia industriale tolti nel 2018 dal Governo Conte 1 e mai più ripristinati, necessari a sostenere il cosiddetto “rischio minerario” ed i notevoli oneri di ricerca ed innovazione tecnologica che la coltivazione di questa energia comporta. Tale obiettivo, seppure vicino, viste le recenti dichiarazioni del ministro Cingolani e considerata la bozza recentemente elaborata dal Mite, non è ancora stato formalmente raggiunto.

2 – L’esigenza di affrontare in modo indolore per l’economia dei territori in cui la geotermia si è finora i sviluppata il rinnovo delle concessioni minerarie di prossima scadenza (2024) che teoricamente potrebbe risolversi anche nell’avvicendamento dell’attuale gestore. La complessità della gara da gestire a livello regionale, i tempi ormai prossimi della scadenza delle concessioni a fronte di un lavoro di preparazione che risulta ancora lontano da quello realmente necessario, la preoccupazione per la possibile assegnazione delle concessioni a più di un gestore, fatto che potrebbe avere un impatto negativo rispetto alle esigenze di sicurezza ambientale dei territori e dei bacini produttivi, imporrebbero a nostro giudizio un congruo periodo di proroga all’attuale concessionario affinché tutti gli aspetti sopra evidenziati possano essere esaminati ed affrontati al fine di arrivare ad un futuro bando di gara nelle migliori condizioni sia sotto il profilo economico che giuridico-legale.

Questo periodo di proroga dovrebbe comportare da parte dell’attuale gestore non solo l’assunzione dell’impegno di portare a termine investimenti come quello di PC6, bloccati dalla moratoria regionale del 2018, ma anche, vista la più volte dichiarata disponibilità in tal senso, a mettere in campo 3 miliardi di euro di nuovi progetti per almeno 15 anni con cui compensare a livello produttivo ed economico i territori in attesa della definizione del nuovo concessionario. Questo all’interno di un piano certo di assunzioni tale da poter frenare l’attuale calo demografico nei territori geotermici.

Tale ipotesi di proroga delle concessioni, sulla quale si sono dichiarati ad oggi favorevoli esponenti di forze politiche sia di maggioranza ed opposizione, amministratori regionali, rappresentanti degli imprenditori e dei sindacati è stata opportunamente ancora una volta rilanciata dai sindaci nel loro incontro al ministero della Transizione ecologica e per noi tale ipotesi, che appoggiamo in toto, diventa dirimente e non più eludibile anche alla luce delle recenti prese di posizioni dei governi francese e tedesco rispetto un ritorno al controllo diretto delle compagnie attraverso le quali, a livello energetico, gestiscono i loro asset strategici.

Nel frattempo, sono stati presentati ed approvati emendamenti parlamentari, come quello sulla golden power che verrà applicata anche alle concessioni geotermiche per evitare che lo sfruttamento delle risorse energetiche venga acquisito da fondi stranieri, provvedimenti che stanno aprendo efficacemente una strada nella quale la proroga delle concessioni dovrà essere la prossima irrinunciabile tappa.

Il momento è critico e molto si sta giocando per il futuro della geotermia e quello dei territori in cui essa finora è stata coltivata. Per questo occorre a nostro avviso il massimo di unità politica ed istituzionale affinché, marciando tutti in una unica direzione si possa arrivare al raggiungimento di obiettivi irrinunciabili e senza i quali si aprirebbe per le zone geotermiche, sotto l’aspetto socioeconomico, un lungo periodo di stasi e di incertezza.

di movimento GeotermiaSì