Gateway globale: la via della seta europea anti-Cina

300 miliardi di euro per la strategia dell'Unione europea per promuovere legami sostenibili in tutto il mondo

[2 Dicembre 2021]

Con una comunicazione congiunta, la Commissione europea e l’alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Ue hanno lanciato il “Gateway globale”, «La nuova strategia europea per promuovere una connettività intelligente, pulita e sicura in materia digitale, di energia e di trasporti e rafforzare i sistemi sanitari, dell’istruzione e della ricerca in tutto il mondo».

Si tratta di un’opr erazione che somiglia molto alla Nuova via della Sta Cinese e che punta con tutta evidenza a fare concorrenza alla penetrazione di Pechino in quelli che furono gli imperi coloniali europei e poi neocoloniali. In fatti, la Commissione Ue sottolinea che «La strategia mira a realizzare collegamenti sostenibili e affidabili al servizio delle persone e del pianeta, creando le condizioni per potere affrontare le più pressanti sfide globali, dai cambiamenti climatici alla protezione dell’ambiente, dal miglioramento della sicurezza sanitaria al rafforzamento della competitività e delle catene di approvvigionamento globali. Gateway globale” mira a mobilitare fino a 300 miliardi di € di investimenti tra il 2021 e il 2027 per sostenere una ripresa globale duratura, tenendo conto delle esigenze dei nostri partner e degli interessi dell’Ue».

Un’iniziativa ritenuta così importante che è stata la presidente della Commissione Ue in persona, Ursula von der Leyen, a presentarla sottolineando che «La pandemia di COVID-19 ha dimostrato quanto sia interconnesso il mondo in cui viviamo. Nel contesto della nostra ripresa globale vogliamo ridefinire il nostro modello di connessione mondiale, per poter plasmare più efficacemente il futuro. Il modello europeo prevede di investire sia nelle infrastrutture materiali che in quelle immateriali, di favorire investimenti sostenibili nei settori digitale, climatico ed energetico, nei trasporti, nella sanità, nell’istruzione e nella ricerca nonché in un quadro favorevole che garantisca condizioni di parità. Sosterremo investimenti intelligenti in infrastrutture di qualità, rispettando le più rigorose norme sociali e ambientali, in linea con i valori democratici dell’UE e con le norme e gli standard internazionali. La strategia “Gateway globale” fungerà per l’Europa da fonte d’ispirazione nella costruzione di connessioni più resilienti con il mondo».

La strategia “Gateway globale” «Si concretizza nell’aumento degli investimenti volti a promuovere i valori democratici e standard elevati, la buona governance e la trasparenza, partenariati paritari e infrastrutture verdi, pulite e sicure, catalizzando al contempo gli investimenti del settore privato».

Basandosi sull’approccio Team Europa, il Gateway globale riunirà l’Ue, gli Stati membri e le loro istituzioni finanziarie e di sviluppo, compresa la Banca europea per gli investimenti (BEI), e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e punterà a coinvolgere anche il settore privato al fine di mobilitare investimenti per un impatto trasformazionale. Le delegazioni dell’Ue in tutto il mondo, cooperando sul terreno con Team Europa, svolgeranno un ruolo chiave nell’individuare e coordinare i progetti “Gateway globale” nei paesi partner.

E che si tratti di un tassello importante della nuova strategia glov bale europea lo ha confermato l’alto rappresentante/vicepresidente Josep Borrell: «Le connessioni tra settori chiave contribuiscono a fare sorgere comunità di interesse condivise e a rendere più resilienti le nostre catene di approvvigionamento. Un’Europa più forte nel mondo comporta un fermo impegno con i nostri partner, impegno saldamente ancorato ai nostri principi fondamentali. Con la strategia “Gateway globale” riaffermiamo la nostra visione che prevede la promozione di una rete di connessioni, che deve essere fondata su standard, norme e regolamenti accettati a livello internazionale al fine di garantire condizioni di parità».

La Commissione Ue spiega che «La strategia “Gateway globale” si basa sui nuovi strumenti finanziari del quadro finanziario pluriennale dell’UE 2021-2027: lo Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale (NDICI – Europa globale), lo Strumento di assistenza preadesione (IPA) III, nonché Interreg, InvestEU e il programma di ricerca e innovazione dell’UE Orizzonte Europa; tutti questi strumenti consentono all’UE di mobilitare investimenti pubblici e privati in settori prioritari, compresa la connettività. In particolare, il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile Plus (EFSD +), il braccio finanziario dello strumento NDICI-Europa globale, metterà a disposizione fino a 135 miliardi di € per investimenti garantiti destinati a progetti infrastrutturali tra il 2021 e il 2027. Fino a 18 miliardi di € saranno messi a disposizione in forma di sovvenzioni provenienti dal bilancio dell’UE, mentre le istituzioni finanziarie europee e le istituzioni europee per il finanziamento dello sviluppo hanno pianificato fino a 145 miliardi di € in volumi di investimenti».

In aggiunta al suo pacchetto di strumenti finanziari, l’Ue sta valutando la possibilità di istituire uno strumento europeo per il credito all’esportazione per «Integrare gli attuali accordi di credito all’esportazione a livello di Stati membri e di aumentare la potenza di fuoco complessiva dell’Ue in questo settore. Lo strumento contribuirebbe a garantire una maggiore parità di condizioni per le imprese dell’Ue nei mercati dei paesi terzi, dove si trovano sempre più a dover competere con concorrenti di paesi terzi che ricevono ingenti sostegni da parte dei loro governi, facilitando in tal modo la partecipazione delle imprese Ue a progetti infrastrutturali».

La concorrenza con il gigante asiatico viene megli esplicitata quando la Commissione fa sapere ai Paesi target che «L’Ue non solo offrirà ai partner condizioni finanziarie solide, fornendo sovvenzioni, prestiti agevolati e garanzie di bilancio per ridurre i rischi degli investimenti e migliorare la sostenibilità del debito, ma promuoverà anche i più elevati standard di gestione ambientale, sociale e strategica. L’Ue fornirà assistenza tecnica ai partner per rafforzare la loro capacità di preparare progetti credibili che garantiscano un impiego ottimale delle risorse destinate alle infrastrutture». E non manca il richiamo all’aspetto politico di alternativa al regime cinese: «La strategia “Gateway globale” investirà nella stabilità e nella cooperazione internazionali dimostrando che i valori democratici offrono certezza ed equità agli investitori, sostenibilità per i partner e benefici a lungo termine per le persone in tutto il mondo. E’ il contributo dell’Europa alle misure contro la carenza di investimenti a livello mondiale, che richiede uno sforzo concertato in linea con l’impegno assunto nel giugno 2021 dai leader del G7 di avviare un partenariato infrastrutturale trasparente, fondato sui valori e su standard elevati, per soddisfare le esigenze globali di sviluppo delle infrastrutture».

Jutta Urpilainen, commissaria Ue per i Partenariati internazionali, haaggiunto: «Con la strategia “Gateway globale” l’Europa offre la costruzione di partenariati tra pari, che riflettono il suo impegno a lungo termine a favore di una ripresa sostenibile in ciascuno dei nostri paesi partner. Tramite il “Gateway globale” vogliamo creare legami forti e sostenibili – liberi da rapporti di dipendenza – tra l’Europa e il mondo nonché edificare un nuovo futuro per i giovani».

Quella che si propone è una sorta di alleanza democratica (anche se sulla democraticità di molti Paesi chiamati a partecipare ci sarebbe  molto da ridire)  che vedrà l’Ue «Impegnata a collaborare con partner che condividono gli stessi principi per promuovere investimenti sostenibili nella connettività. La strategia “Gateway globale” e l’iniziativa statunitense Build Back Better World si rafforzeranno a vicenda. Questo impegno a collaborare è stato ribadito durante la COP26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, in cui l’Ue e gli Stati Uniti hanno riunito partner che condividono gli stessi principi per esprimere il loro impegno comune ad affrontare la crisi climatica attraverso lo sviluppo di infrastrutture pulite, resilienti e coerenti con un futuro a zero emissioni nette».

Che si tratti di una specie di cordone “sanitario” anti-cinese lo evidenzia anche il comunicato ufficiale della Commissione europea: «La strategia “Gateway globale” si basa sui risultati della strategia Ue-Asia in materia di connettività del 2018, sui partenariati per la connettività recentemente conclusi con Giappone e India nonché sui piani economici e di investimento per i Balcani occidentali, il partenariato orientale e il vicinato meridionale. E’ pienamente in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e con i suoi Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) nonché con l’accordo di Parigi».

Il primi fronti sono proprio quelli dove Pechino cerca di sfondare in Europa – anche con accordi già fatti –  cioè i Balcani e il Mediterraneo.  Il commissario Ue per il vicinato e l’allargamento Olivér Várhelyi ha concluso: «La connettività globale per l’Ue inizia con i Paesi vicini. I piani economici e di investimento che abbiamo recentemente varato per i paesi dei Balcani occidentali, del partenariato orientale e del vicinato meridionale sono incentrati sulla connettività. Connettività con l’Europa, connettività all’interno di queste regioni. Elaborati in stretta collaborazione con i nostri partner, questi piani cominceranno a realizzare la strategia globale di accesso nelle regioni vicine prima che scada il mandato dell’attuale Commissione».