«Pericolo senza precedenti». Le lancette dell’orologio dell'apocalisse più vicino alla mezzanotte di sempre nella sua storia

Doomsday clock 2023: mancano 90 secondi alla mezzanotte del mondo

Non solo guerra in Ucraina: ci sono anche minacce biologiche, proliferazione nucleare, crisi climatica, disinformazione e tecnologie pericolose

[25 Gennaio 2023]

Il Bulletin of the Atomic Scientists ha annunciato che  le lancette del Doomsday Clock, l’orologio dell’apocalisse,  sono state spostate  a 90 secondi alla mezzanotte «a causa in gran parte, ma non esclusivamente, dell’invasione russa dell’Ucraina e dell’aumento del rischio di escalation nucleare».

Lo spostamento delle lancette  dell’orologio dell’apocalisse è definito dal Bulletin of the Atomic Scientists’ Science and Security Board con il supporto del Bulletin’s Board of Sponsors, che comprende 10 premi Nobel. In precedenza, nel 2020, 2021 e 2022, il Doomsday Clock era stato impostato a 100 secondi a mezzanotte. Nella dichiarazione del Doomsday Clock si legge: «La guerra della Russia contro l’Ucraina ha sollevato interrogativi profondi su come interagiscono gli Stati, erodendo le norme di condotta internazionale che sono alla base di risposte efficaci a una varietà di rischi globali. E peggio di tutto, le sottilmente velate minacce della Russia di usare armi nucleari ricordano al mondo che l’escalation del conflitto – per caso, intenzione o errore di calcolo – è un rischio terribile. La possibilità che il conflitto sfugga al controllo di chiunque rimane alta (…)La Russia ha portato la sua guerra anche ai siti dei reattori nucleari di Chernobyl e Zaporizhzhia, violando i protocolli internazionali e rischiando un diffuso rilascio di materiale radioattivo. Gli sforzi dell’International atomic energy agency per mettere in sicurezza questi impianti finora sono stati respinti».

Oltre alla guerra in Ucraina, e spesso intrecciate con quest’ultima, il 2023 Doomsday Clock statement descrive in dettaglio altre minacce e moltiplicatori di minacce:

Armi nucleari. L’ultimo trattato sulle armi nucleari rimasto tra Russia e Stati Uniti, il New START, è in pericolo. A meno che le due parti non riprendano i negoziati e trovino una base per ulteriori riduzioni, il trattato scadrà nel febbraio 2026. Questo  eliminerebbe le ispezioni reciproche, aumenterebbe la sfiducia, stimolerebbe una corsa agli armamenti nucleari e aumenterebbe la possibilità di uno scambio nucleare. Dato il suo costante rifiuto della Cina di prendere in considerazione misure per migliorare la trasparenza e la prevedibilità, la considerevole espansione delle sue capacità nucleari è particolarmente preoccupante,. Il Dipartimento della Difesa Usa afferma che Pechino potrebbe quintuplicare il suo arsenale entro il 2035 e potrebbe presto rivaleggiare con le capacità nucleari di Usa e Russia, con conseguenze imprevedibili per la stabilità. La Corea del Nord ha notevolmente intensificato i suoi test missilistici a medio e lungo raggio. A fine marzo la Corea del Nord ha lanciato con successo un missile balistico intercontinentale per la prima volta dal 2017. Nei mesi successivi ha lanciato numerosi altri missili balistici, la maggior parte a corto raggio. Forse la cosa più preoccupante è che il 4 ottobre la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico a raggio intermedio sul Giappone. La Corea del Nord si starebbe preparando a condurre il suo settimo test nucleare. L’Iran continua ad aumentare la sua capacità di arricchimento dell’uranio, anche se sotto salvaguardie internazionali  ma al di fuori del perimetro dell’accordo G5+1 e Iran che limitava l’attività nucleare iraniana e che è stato fatto saltare da Donald Trump.  Il risultato è che ora l’Iran è più vicino af d avere la capacità di fabbricare armi nucleare. Per il Bulletin of the Atomic Scientists, « Tornare all’accordo sul nucleare ridurrebbe i rischi e fornirebbe un avanzamento e gli Stati Uniti, l’Europa e altri Paesi hanno compiuto sforzi ragionevoli per rilanciare l’accordo. Ma l’instabilità in Iran e il sostegno di Teheran alla guerra della Russia contro l’Ucraina complicheranno la riuscita dei negoziati per impedire all’Iran di acquisire armi nucleari». L’India continua a modernizzare il suo arsenale nucleare di circa 160 testate, con nuovi sistemi di lancio ora in fase di sviluppo per integrare o sostituire gli attuali velivoli con capacità nucleare e con sistemi di lancio terrestri e sistemi marittimi. Il Pakistan ha un arsenale di dimensioni simili e continua ad espandere le sue testate, i sistemi di lancio e la produzione di materiale fissile. Gli Stati Uniti, la Russia e la Cina stanno ora perseguendo programmi di modernizzazione delle armi nucleari, ponendo le basi per una nuova pericolosa “terza era nucleare” di competizione. Le preoccupazioni di lunga data sulla corsa agli armamenti nell’Asia meridionale e sulla corsa agli armamenti missilistici nel nord-est asiatico completano un quadro deprimente.

Crisi climatica. Gli effetti della guerra Russia-Ucraina non si limitano a un aumento del pericolo nucleare; minano anche gli sforzi globali per combattere il cambiamento climatico. I Paesi dipendenti dal petrolio e dal gas russi hanno cercato di diversificare le loro forniture e fornitori, portando a maggiori investimenti nel gas naturale proprio quando tali investimenti avrebbero dovuto diminuire. Le emissioni globali di anidride carbonica derivanti dalla combustione di combustibili fossili, dopo essere rimbalzate dal declino economico del Covid al massimo storico nel 2021, hanno continuato a salire nel 2022 e hanno raggiunto un altro record. Un calo delle emissioni cinesi è stato oscurato da un aumento negli Stati Uniti, in India e altrove. Non solo gli eventi meteorologici estremi hanno continuato ad affliggere diverse parti del globo, ma sono stati più evidentemente attribuibili al cambiamento climatico. I Paesi dell’Africa occidentale hanno sperimentato inondazioni che sono state tra le più letali della loro storia, a causa di un evento estremo  che è stato valutato essere 80 volte più probabile a causa del cambiamento climatico. Le temperature estreme in Europa centrale, Nord America, Cina e altre regioni dell’emisfero settentrionale la scorsa estate hanno portato a scarsità d’acqua e condizioni di siccità del suolo che a loro volta hanno portato a scarsi raccolti, minando ulteriormente la sicurezza alimentare in un momento in cui il conflitto in Ucraina ha già provocato incrementi dei prezzi dei prodotti alimentari. Il Pakistan ha affrontato intense inondazioni a causa di un “monsone sotto steroidi” che ha inondato un terzo del Paese, colpendo direttamente 33 milioni di persone e scatenando effetti a cascata, tra cui un grave fallimento dei raccolti.

Minacce biologiche. Eventi devastanti come la pandemia di Covid-19 non possono più essere considerati eventi rari e irripetibili. Il numero totale e la diversità dei focolai di malattie infettive sono aumentati in modo significativo dal 1980, con più della metà causati da malattie zoonotiche che mettono la popolazione umana a rischio significativo di pandemie. Esiste una diversità immensa e non caratterizzata all’interno delle 26 famiglie di virus e dei numerosi phyla di batteri e altri microbi noti per infettare gli esseri umani. La capacità del mondo di prevedere quali di questi virus e microbi hanno maggiori probabilità di causare malattie umane è tristemente inadeguata. Gli incidenti di laboratorio continuano a verificarsi frequentemente. Possibilità di errore umano, comprensione limitata delle nuove caratteristiche delle malattie, mancanza di conoscenza dei governi locali sui tipi di ricerca che si svolgono nei laboratori sotto le e loro giurisdizioni e confusione sui requisiti di sicurezza del laboratorio, sono tutte sfide agli attuali programmi di biosicurezza. E’ diventato anche più facile che mai ottenere e modificare gli agenti patogeni, aumentando le possibilità di pandemie causate da incidenti di laboratorio. Gli eventi recenti, tra cui in particolare l’invasione russa dell’Ucraina e i suoi continui sforzi di disinformazione in merito alle armi biologiche, hanno cambiato il panorama delle minacce biologiche. Il rischio che la Russia intraprenda una guerra biologica aumenta man mano che le condizioni in Ucraina diventano più caotiche, indebolendo le convenzioni in caso di guerra. L’escalation della guerra in Ucraina pone molte minacce potenzialmente esistenziali per l’umanità; una di queste è quella biologica.

Disinformazione e tecnologia dirompente. Per il Bulletin of the Atomic Scientists «Sul fronte della disinformazione, ci sono state buone notizie: per la maggior parte, l’elettorato americano ha respinto i negazionisti elettorali nel 2022, e in Francia il presidente Emmanuel Macron ha superato una sfida storica contro la candidata di estrema destra del suo Paese, Marine Le Pen. Nel frattempo, l’amministrazione Biden ha continuato i suoi sforzi per aumentare il ruolo degli scienziati nell’informare le politiche pubbliche». Ma la disinformazione continua senza sosta. Negli Usa, l’opposizione politica a un “Disinformation Governance Board” proposto dal Dipartimento per la sicurezza interna si fonda su false dichiarazioni intenzionali e sulla politica della distruzione personale. Ma per quanto non sostanziali e fuorvianti fossero i suoi messaggi, l’opposizione è riuscita a indurre il dipartimento a ritirare la sua proposta. Questi tipi di attacchi non sono certo nuovi, ma sono emblematici della corruzione nell’ambiente dell’informazione. Intanto, in Russia il controllo del governo sull’ecosistema dell’informazione ha bloccato l’ampia diffusione di informazioni veritiere sulla guerra in Ucraina. In Ciona l’utilizzo della tecnologia di sorveglianza è continuato a ritmo sostenuto nello Xinjiang. L’uso estensivo delle tecnologie di sorveglianza ha implicazioni inquietanti per i diritti umani e rappresenta una chiara minaccia per la società civile. Il presidente russo Vladimir Putin ha anche fatto a pezzi le norme di comportamento nello spazio, minacciando pubblicamente di usare un’arma anti-satellite contro i satelliti statunitensi Starlink, sostenendo che non sono solo un sistema commerciale ma anche militare. L’Ucraina ha utilizzato Starlink nella guerra con la Russia.

Rachel Bronson, PhD, presidente e CEO del Bulletin of the Atomic Scientists, ha commentato: «Stiamo vivendo in un momento di pericolo senza precedenti e il tempo dell’orologio dell’apocalisse riflette quella realtà. 90 secondi a mezzanotte è il valore più vicino alla mezzanotte al quale l’orologio sia mai stato impostato, ed è una decisione che i nostri esperti non prendono alla leggera. Il governo degli Stati Uniti, i suoi alleati della NATO e l’Ucraina hanno una moltitudine di canali di dialogo; esortiamo i leader a esplorarli tutti al massimo delle loro capacità per riportare indietro l’orologio».

Mary Robinson, presidente di The Elders ed ex Alto Commissario Onu per i diritti umani, ha aggiuntoo: «Il Doomsday Clock sta suonando un allarme per l’intera umanità. Siamo sull’orlo di un precipizio. Ma i nostri leader non stanno agendo alla velocità o al livello sufficienti per garantire un pianeta pacifico e vivibile. Dal taglio delle emissioni di carbonio al rafforzamento dei trattati sul controllo degli armamenti e agli investimenti nella preparazione alle pandemie, sappiamo cosa bisogna fare. La scienza è chiara, ma manca la volontà politica. Questo deve cambiare nel 2023, se vogliamo evitare la catastrofe. Stiamo affrontando molteplici crisi esistenziali. I leader devono avere una mentalità da  crisi».

Sivan Kartha, scienziato senior, Stockholm Environmental Institute, autore principale dell’IPCC Sixth Assessment Report e dello Science and Security Board del Bulletin of the Atomic Scientists, ha concluso: «Affrontare la crisi del cambiamento climatico richiede fede nelle istituzioni multilaterali di governance e cooperazione. La frattura geopolitica aperta dall’invasione dell’Ucraina ha indebolito la fiducia tra i Paesi e la volontà globale di cooperare».