Francia: gigantesco incendio in una fabbrica “Seveso” a Rouen
Un impianto che produce additivi per il petrolio. Gli abitanti invitati a restare a casa
[26 Settembre 2019]
Stanotte, verso le 2,30 è scoppiato un incendio nella fabbrica della Lubrizol situata a circa 3 km del centro storico e dalla famosa cattedrale di Rouen. Fortunatamente sembra non ci sia nessuna vittima ma l’allarme è fortissimo. Infatti si tratta di una fabbrica “Seveso”, una classificazione che indentifica gli impianti industriali pericolosi e che prevede quindi misure di sicurezza adeguate. Una classificazione che prevede due soglie. Una bassa e una alta che corrispondono ai gradi di pericolosità industriale dell’attività dell’impresa. In Francia riguarda circa 1.200 imprese.
Tutto nasce dalla tragedia italiana della diossina di Seveso e il 24 giugno 1982 d gli Stati europei decisero di approvare la Direttiva Seveso, Nel novembre 1986, il Reno venne pesantemente inquinato dai pesticidi dopo l’incendio di un deposito di una fabbrica della Sandoz e questo portò ad estendere la Direttiva Seveso. Nel 2015 è entrata in vigore la Direttiva Seveso 3.
L’impianto che sta bruciando oscurando il cielo di Rouen produce e commercializza additivi che servono ad arricchire il petrolio, i carburanti e le pitture industriali e appartiene al gruppo chimico statunitense Lubrizol Corporation, che è a sua volta proprietà di Berkshire Hathaway, la holding del miliardario americano Warren Buffett.
La fabbrica è stata costruita nel 1954 sulla riva sinistra della Senna, Nel 2013 era stata all’origine di una fuga di gas maleodoranti che erano arrivati fino alla région parisienne e al sud dell’Inghilterra. Per questo episodio, nel 2014 Lubrizol France era stata condannata a pagare solo 4.000 euro di multa. Nel 2015, circa 2.000 litri di olio minerale era stato sversato nella rete di scarico delle acque pluviali della fabbrica, un inquinamento che venne derubricato come «incidente di gestione» dell’impianto chimico.
Il ministero degli interni francesi ha annunciato che «Misure di confinamento della popolazione sono state messe in atto in un perimetro di 500 metri intorno all’impresa. Anche gli istituti scolastici e di accoglienza dei giovani sono stati chiusi. 200 pompieri sono dispiegati sul sito».
Subito si era detto che non esisteva un problema di inquinamento acuto, ma successivamente il Prefetto dealla Normandie, Pierre-André Durand, ha evocato un rischio di inquinamento della Senna per una possibile tracimazione del bacino di contenimento.
Le fiamme sono comunque impressionanti e la stessa prefettura ha chiesto di limitare gli spostamenti non indispensabili, mentre i trasporti pubblici continuano a funzionare.
Intanto stanno circolando anche fake news, come il video postato su Twitter che asserisce di mostrare delle esplosioni nella fabbrica di Rouen che in realtà mostra l’esplosione di un deposito di prodotti chimici in Cina.