Zaporozhya, la Russia accusa l’Ucraina di terrorismo nucleare

I russi non si ritireranno dalla centrale nucleare che considerano territorio loro dopo il referendum farsa di ottobre

[7 Dicembre 2022]

Secondo il  ministro della difesa della Federazione Russa, Sergey Shoigu, «L’Ucraina sta ricorrendo a tattiche pericolose prendendo di mira deliberatamente la centrale nucleare di Zaporozhya sul territorio russo», E il governo di Mosca ha avvertito l’International atomic energy agency (Iea) che non accetterà nessun accordo di sicurezza  per la più grande centrale nucleare europea che implichi la consegna della struttura a terzi.

Parlando di fronte agli alti gradi militari russi, Shoigu ha accusato le forze armate ucraine di aver «Sparato 33 proiettili contro la centrale nucleare nelle ultime due settimane. Queste azioni sono a dir poco terrorismo nucleare. Kiev sta deliberatamente cercando di far sembrare probabile un disastro nucleare nel sito.  Le nostre unità stanno adottando tutte le misure [necessarie] per garantire la sicurezza della centrale nucleare di Zaporozhya».

Il direttore generale di Rosatom, la compagnia statale russa per l’energia atomica, Alexei Likhachov, ha ribadito che la centrale di Zaporozhya «E’ a rischio di  un incidente nucleare che, nel caso si verificasse costituirebbe un precedente che cambierebbe per sempre il corso della storia. E’ ovvio che  Kiev consideri accettabile un incidente nucleare, con il beneplacito degli Stati Uniti e dei suoi alleati».

In questa guerra di propaganda e di scambi di accusa, già a novembre i servizi di segreti russi avevano detto di aver «Sventato un attacco terroristico pianificato contro l’impianto nucleare orchestrato dal governo ucraino» e la Russia ha più volte chiesto a Onu e Iaea di dire chi sta bombardando davvero la centrale nucleare di Zaporozhya.

Mosca ha rivolto ripetutamente accuse simili contro Kiev, ma il governo ucraino nega di aver mai preso di mira la centrale nucleare e accusa l’esercito russo di auto-bombardarsi per creare un incidente e mettere l’Ucraina in cattiva luce nella comunità internazionale.

Il 5 dicembre la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato a RIA Novosti che  «Non si può parlare di alcun ritiro russo o trasferimento del controllo dell’impianto a terzi. L’impianto si trova in territorio russo ed è completamente controllata dalle autorità del Paese.  Solo Mosca può garantire la sicurezza fisica e nucleare dell’impianto».

La Zakharova rispondeva al direttore generale dell’Iaea Rafael Grossi che, intervistato da La Repubblica il 2 dicembre, a veva detto che qualsiasi accordo per la protezione della centrale nucleare di Zaporozhye comporterebbe il ritiro delle trippe russe dall’Area della centrale nucleare e di aspettarsi che un accordo in questo senso  venga raggiunto entro la fine dell’anno, aggiungendo che la Russia «non è contraria a un accordo e al principio della protezione dell’impianto». Grossi ha ammesso che l’Ucraina sta spingendo per il ritiro degli armamenti dalla centrale nucleare e che questo «Farebbe comunque parte dell’accordo generale».

Ma, dopo il referendum farsa sull’annessione, Vladimir Putin e il suo governo considerano ormai Zaporozhya parte integrante del territorio della Federazione Russa insieme alle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e alla regione di Kherson. A ottobre, Putin ha firmato un decreto che proclama la proprietà russa della centrale nucleare.

A novembre Mosca aveva detto di essere disponibile a creare  una zona di sicurezza” smilitarizzata attorno alla centrale nucleare di Zaporozhya, ma a condizione che venga istituito un meccanismo di monitoraggio internazionale e Mikhail Ulyanov, inviato della Russia all’Iaea a Vienna aveva avvertito che «Senza un tale meccanismo, qualsiasi accordo sarebbe trattato come un foglio di carta bianco».

Grossi ha detto che spera di incontrare Putin e il presidente ucraino Vladimir Zelensky, prima che venga concordato un accordo.

La portavoce del ministero degli esteri russo ha rivelato che Mosca sta discutendo con il Segretariato dell’Iaea «Possibili parametri per la dichiarazione di una zona di sicurezza nucleare tecnologica e fisica. E’ prematuro affermare che le parti siano vicine a un accordo».  Per quanto riguarda la nuova visita di Grossi a Mosca, la Zakharova ha sottolineato che «Siamo determinati a riceverlo per discutere un’ampia gamma di questioni relative alle attività dell’Iaea. Tuttavia, al momento non c’è un accordo concreto sul programma di tale visita».