Vanessa, Greta, Helena e Luisa ai ceo delle big oil and gas: smettetela e desistete

Una petizione contro la disinformazione e gli inganni delle compagnie dei combustibili fossili

[16 Gennaio 2023]

Oggi a Davos comincia il 20esimo World economic forum (Wef)  e alla vigilia   Vanessa  (Nakate) dall’Uganda, Greta (Thumberg) dalla Svezia, Helena (Gualinga) dall’Ecuador, Luisa (Neubauer) dalla Germania hanno scritto agli attivisti climatici di tutto il mondo per chiedere loro di firmare  una petizione urgente rivolta agli  amministratori delegati delle compagnie fossili.

Le quattro giovani e note attiviste di Friday For Future  scrivono: «Quando è troppo è troppo! Per decenni, i CEO delle Big Oil and gas hanno fuorviato l’opinione pubblica sull’impatto mortale della combustione di combustibili fossili che stanno cuocendo il nostro pianeta. Ora stiamo assistendo a inondazioni micidiali, siccità mortali e foreste pluviali in fiamme. I principali amministratori delegati si incontreranno in un importante business summit sulle montagne svizzere, fingendo di prendersi cura del pianeta, mentre trivellano nuovi giacimenti di petrolio e gas e guadagnano miliardi. Ci recheremo in Svizzera nei prossimi giorni, portando una lettera “cessa e desisti” agli amministratori delegati del petrolio e gas, chiedendo loro di interrompere qualsiasi nuovo progetto di petrolio e gas. Unisciti a noi: facciamo in modo che milioni di noi parlino e mostriamo loro che vediamo attraverso le loro bugie. Aggiungi il tuo nome ora!».

Ecco il testo della petizione Agli amministratori delegati dei combustibili fossili:

«Questa notifica di Cease and Desist è per chiedervi di interrompere immediatamente l’apertura di nuovi siti di estrazione di petrolio, gas o carbone e di smettere di bloccare la transizione verso l’energia pulita di cui tutti abbiamo urgentemente bisogno. Sappiamo che le Big Oil: Sapevano da decenni che i combustibili fossili causano cambiamenti climatici catastrofici. Hanno ingannato l’opinione pubblica sulla scienza climatica e sui rischi. I politici  ingannati con la disinformazione seminano dubbi e provocano ritardi. Dovete porre fine a queste attività poiché violano direttamente il nostro diritto umano a un ambiente pulito, sano e sostenibile, i vostri doveri di cura, nonché i diritti delle popolazioni indigene. Se non agite immediatamente, tenete presente che i cittadini di tutto il mondo prenderanno in considerazione l’idea di intraprendere qualsiasi azione legale per ritenervi responsabili. E continueremo a protestare in gran numero per le strade».

Rivolte ad attivisti e cittadini, Vanessa dall’Uganda, Greta dalla Svezia, Helena dall’Ecuador, Luisa dalla Germania,  concludono: «Sembra estremamente difficile mantenere viva la speranza di fronte alla devastazione climatica in tutto il mondo: da milioni di persone sull’orlo della fame nell’Africa orientale, alla distruzione dilagante della foresta pluviale amazzonica. Ma la nostra speranza risiede nelle persone, nei milioni di noi che sono determinati a riunirsi e chiedere ai leader aziendali e politici di agire. E’ ora di mettere in guardia questi amministratori delegati, mostrando loro che il 2023 sarà un momento di svolta per la responsabilità. Facciamolo, insieme».