Se la Spagna riaprirà il gasdotto con il Marocco l’Algeria non fornirà più gas a Madrid

Dietro ci sono la rottura diplomatica tra Algeria e Marocco e l’occupazione marocchina del Sahara Occidentale

[28 Aprile 2022]

Da settimane il presidente del Consiglio Mario Draghi e i ministri Di Maio e Cingolani viaggiano alla ricerca di Paesi affidabili per sostituire il gas proveniente dall’inaffidabile Russia. Tra questi il più affidabile sembra essere l’Algeria, forse con uno standard democratico più basso quello di Putin ma “generosa” in forniture.

Ma l’affidabilità dell’Algeria è stata messa in dubbio proprio in queste ore: il governo di Algeri ha minacciato di interrompere l’approvvigionamento di gas alla Spagna se il governo di Madrid lo devierà verso il Marocco, riaprendo il gasdotto del Maghreb.

In una dichiarazione ufficiale del governo algerino si legge: «Qualsiasi trasporto di gas naturale algerino consegnato in Spagna, la cui destinazione non sia diversa da quella prevista nei contratti, sarà considerato inadempimento degli impegni contrattuali e, di conseguenza, potrebbe comportare l’inadempimento del contratto che vincola Sonatrach (la compagnia statale degli idrocarburi dell’Algeria, ndr ) con i suoi clienti spagnoli».

Secondo la televisione di stato algerina, il ministro dell’Energia, Mohamed Arkab, avrebbe ricevuto un’e-mail dall’esecutivo spagnolo sulla sua decisione di invertire il flusso di gas al gasdotto Maghreb-Europe (GME) che collega l’Algeria con il Marocco e la penisola iberica e che il governo algerino ha deciso di chiudere in seguito a una grave crisi diplomatica con il confinante Marocco  che occupa da decenni (senza sollevare molte – e comunque tiepide –  proteste dei Paesi occidentali) l’ex colonia del Sahara Spagnolo che, dopo la caduta della dittatura fascista franchista si è dichiarata indipendente con il nome di la Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi, guidata dal Frente Popular de Liberación de Saguía el Hamra y Río de Oro (Polisario), che ha combattuto per l’indipendenza contro gli spagnoli e che ora ha le sue retrovie e i suoi campi in Algeria, che ne riconosce l’indipendenza come molti Paei africani e a 87 Paesi di tutto il mondo membri dell’Onu.

Il ministero spagnolo per la transizione ecologica ha risposto alle proteste algerine facendo notare che «Il Marocco ha richiesto supporto per garantire la sua sicurezza energetica sulla base delle relazioni commerciali e la Spagna ha risposto positivamente alla sua richiesta, come dovrebbe fare con qualsiasi altro partner o vicino». Sorvolando – aggiungiamo noi – sul fatto che il Marocco ha invaso un altro Paese come ha fatto la Russia con l’Ucraina e che per questo non solo non è mai stato sanzionato, ma riceve gli aiuti dovuti ai partner. E sorvolando anche sul fatto che Madrid è così amichevole verso Rabat perché il Marocco, quando scoppia una grana con la Spagna, ha la brutta abitudine di dare il via libera all’assalto dei migranti alle due enclave spagnole di Ceuta e Melilla, ultimo residuo dell’impero spagnolo sulle coste marocchine.

Tuttavia, il governo spagnolo assicura che «In nessun caso il gas acquistato dal Marocco proverrà dall’Algeria», mentre «Il Marocco potrà acquisire GNL sui mercati internazionali, scaricarlo in un rigassificatore peninsulare e utilizzare il gasdotto del Maghreb per raggiungere il suo territorio».

Ma gli algerini non sembrano crederci molto, anche perché il Marocco aveva già confermato «La riapertura a flusso inverso del gasdotto Maghreb-Europe per ricevere gas dalla Spagna».

Nell’agosto 2021 l’Algeria aveva clamorosamente rotto le relazioni diplomatiche col regno del Marocco, accusando Rabat di utilizzare il programma di spionaggio Pegasus contro esponenti del governo algerino, di sostenere un gruppo separatista e di violare gli impegni bilaterali (mai rispettati dal Marocco nonostante le risoluzioni Onu prevedano un referendum sull’autodeterminazione) sul Sahara Occidentale.

Nel novembre 2021 l’Algeria ha chiuso il gasdotto Maghreb-Europa, operativo dal 1996, che attraversa il Marocco e riforniva di gas la Spagna. Il governo algerino ha dichiarato che la fornitura di gas alla Spagna non sarebbe stata pregiudicata, poiché un secondo gasdotto è collegato alla penisola iberica attraverso il Mediterraneo. Inoltre, Algeri si era dichiarata disposta ad aumentare le spedizioni di gas via nave.

Poi la Spagna, dopo la crisi dei migranti a Ceuta e Melilla, aveva cambiato linea sul Sahara Occidentale, passando dal sostegno dell’indipendenza all’appoggio alla proposta di autonomia avanzata da Rabat e respinta da Polisario e Algeria, definendola «La base più realistica» per risolvere il conflitto territoriale derivante dall’invasione armata marocchina e dalla successiva massiccia colonizzazione di uno Stato teoricamente indipendente.

Una mossa che non è piaciuta per niente all’Algeria che, oltre a sostenere apertamente e ad armare il Fronte Polisario, che mira all’autodeterminazione del popolo Saharawi, è il principale fornitore di gas della Spagna.

Insomma, anche il nostro affidabilissimo fornitore di gas algerino è impegolato in una guerra e, anche se è dalla parte giusta (in questo caso la Russia è il Marocco e l’Ucraina è la Repubblica Saharawi), questo non sembra commuovere né gli spagnoli, né gli europei e nemmeno gli italiani e i Saharawi possono restare nei loro campi profughi nel deserto, dietro il gigantesco muro costruito dal Marocco per tenere lontani i guerriglieri del Polisario dalle risorse minerarie e ittiche delle quali si è impadronito.