Scandalo energetico in Ecuador. Il Presidente Lasso «Il governo è sotto attacco»

Lasso difende suo cognato coinvolto nell’operazione "Encuentro", che media ed equadoregni chiamano “El gran Padrino”

[3 Febbraio 2023]

Durante una durante cerimonia in onore della Policía Nacional de Ecuador tenutasi a Quito, il presidente di centro-destra dell’Ecuador, Guillermo Lasso, ha accusato i giornalisti di aver commesso un «omicidio di reputazione» perché hanno pubblicato notizie sullo scandalo della corruzione in alcune aziende pubbliche energetiche che coinvolge suo cognato Danilo Carrera. «Una cosa è una stampa libera – ha detto un adiratissimo Lasso – un’altra sono coloro che, sotto la qualifica di giornalisti, svolgono attività qualificabili come omicidio della reputazione di un governo onesto e omicidio della reputazione di un Presidente della Repubblica che non non accetta ricatti, non accetta condizioni e non si farà mai pubblicità in cambio dell’applauso di qualsiasi media».

Lasso, che è duramente criticato anche della sinistra e delle organizzazioni indigene per la sua politica economica, energetica e istituzionale e che si prepara ad affrontare una tornata elettorale difficile, ha anche detto che «Come il Governo fa il suo lavoro, come mettere in ordine l’economia […] siamo sotto attacco. In 20 mesi di governo ho fatto tutto il necessario».

In realtà Lasso avrebbe dovuto attaccare proprio la Policía Nacional che “festeggiava”, visto che tutto è cominciato Con una serie di perquisizioni, eseguite dalla Policía Nacional,  su mandato L’Ufficio del Procuratore Generale dello Stato (Fiscalía General del Estado – FGE) a Quito, Guayaquil e Samborondón, nell’ambito di un’indagine su un presunto schema di corruzione in aziende pubbliche, che coinvolge Carrera. La FGE ha precisato che ci sono stati 9 blitz effettuati contemporaneamente nelle abitazioni delle persone indagate e che «Sono stati raccolti vari elementi di prova, come documenti (molti passaporti italiani, ndr), dispositivi di archiviazione, telefoni cellulari, computer, gioielli, tra gli altri, elementi che saranno esaminati e valutati durante lo sviluppo dell’indagine».

La Procura ha chiamato l’operazione “Encuentro” che sembra fare riferimento a uno degli slogan preferiti di Lasso: “Gobierno del encuentro”. Ma gli ecuadoriani e i media la hanno subito ribattezzata “El Gran Padrino”, dal titolo del portale di news La Posta che per primo ha rivelato il caso di corruzione il 9 gennaio.

A guidare questa rete di corruzione sarebbe proprio il cognato di Lasso e riguarderebbe soprattutto la Corporación Nacional de Electricidad (CNEL) e la Corporación Eléctrica del Ecuador (CELEC). Infatti, Carrera, pur non avendo nessun incarico di governo,  gestisce aziende pubbliche  ed è lui che decide quali imprese private possono lavorare con lo Stato e quali no. A quanto pare in cambio di tangenti.

Nelle rivelazioni fatte da La Posta, ci sono registrazioni audio di conversazioni attribuite all’ex presidente dell’Empresa Coordinadora de Empresas Públicas (EMCO), Hernán Luque, e a Leonardo Cortázar y Rubén Cherres, altri due presunti membri della rete.

Qualche giorno dopo le rivelazioni su questo presunto caso di corruzione, e, Lasso si è schierato in difesa del cognato: «Danilo Carrera è una persona che apprezzo molto, lo conosco da 64 anni. Un uomo irreprensibile che non può essere denigrato usando la sua faccia come fosse un logo del narcotraffico», E riguardo alle indagini ha irritualmente detto: «C’è l’intenzione di svuotare l’acqua di uno stagno pieno di fango per vedere cosa prendono».

Carrera è sposato con María Eugenia Lasso Mendoza, la sorella maggiore del presidente, ed è uno dei suoi principali partner economici  e presidente del consiglio di amministrazione del Banco de Guayaquil, la stessa banca della quale il presidente dell’Ecuador è stato presidente esecutivo per quasi 20 anni, fino al 2012.

Nel bel mezzo dello scandalo, il 17 gennaio, il Governo ha chiesto le dimissioni di tutti i dirigenti delle aziende pubbliche e Lasso aveva già ordinato alla polizia di localizzare Luque e Cherres, sia all’interno del Paese che all’estero. Il 23 gennaio il segretario della Política Pública Anticorrupción de Ecuador, Luis Verdesoto, si è dimesso dal suo incarico che ha ricoperto per meno di un anno, visto che era stato nominato da Lasso nel maggio 2022. Dimissioni che sono chiaramente legate allo scandalo energetico.

Ma la nervosa difesa del cognato da parte di Lasso è la spia di una crisi di nervi politica di un presidente che è salirto al potere solo grazie alle divisioni della sinistra ma che è politicamente minoritario in Ecuador. Infatti anche l’Asamblea Nacional ha anche aperto un’indagine sulle responsabilità politiche si questo scandalo familistico/energetico.