Rinnovabili e Piano nazionale integrato energia e clima possono morire di burocrazia

Anev: necessaria un’armonizzazione tra tutela del paesaggio e obiettivi del Pniec, superamento dello Spalmaincentivi e tempistiche certe

[9 Giugno 2020]

Secondo l’Associazione nazionale energia del vento (Anev), «E’ sempre più urgente la necessità per il settore eolico e delle rinnovabili di introdurre una semplificazione della normativa come il Governo ha annunciato di fare. Conferma di questa necessità è il recente veto posto dal Consiglio dei Ministri sull’iter di alcuni progetti eolici, che evidenzia l’assenza di armonizzazione e visione univoca sul tema del cambiamento climatico e degli obiettivi posti dal Pniec, Piano nazionale integrato energia e clima».

Si tratta dell’ennesimo conflitto di competenze arrivato sul tavolo del Consiglio dei Ministri dop di pareri discordanti di alcuni organi dello Stato nell’ambito della Valutazione di impatto ambientale (VIA) e che alla fine ha portato alla fine a una bocciatura di quelli che Anev ritiene  progetti utili a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.

L’associazione dell’eolico sottolinea che «Rendere maggiormente organici gli strumenti per il raggiungimento dei target al 2030, ponendo la giusta attenzione al tema della lotta ai mutamenti climatici e allo sviluppo necessario delle fonti di energia rinnovabile, definendo dei criteri preventivi chiari che definiscano le modalità con le quali si possono realizzare gli impianti da FER, consentirebbe di mantenere la giusta attenzione ai beni da tutelare, ma consentirebbe anche di semplificare le procedure per gli imprenditori del settore che potrebbero investire miliardi di euro di capitali privati previsti da oggi al 2050 in fonti rinnovabili».

Invece, la decisione del governo mette in luce  «I contrasti tra soggetti istituzionali che da un lato definiscono politiche o obiettivi di sviluppo delle FER chiari, e dall’altro con burocrazia e lungaggini ne impediscono il raggiungimento fino a mettere in discussione gli obiettivi che lo stesso Governo ha indicato agli imprenditori (raggiungimento del Pniec adottato dal nostro Paese). Definire invece dei criteri trasparenti e preventivamente indicati da parte delle Soprintendenze e degli altri soggetti interessati, garantirebbe certezze dei tempi e semplificazione delle procedure a vantaggio di tutti, iniziando dall’ambiente e dall’occupazione».

Per sanare questa frattura, l’Anev chiede «Una semplificazione della normativa, mirata a rendere trasparenti i criteri di valutazione della tutela del paesaggio, tema sul quale l’Associazione ha introdotto negli anni standard cautelativi altissimi, in modo da poter avere criteri oggettivi da rispettare in fase progettuale. Sappiamo tutti che raggiungere gli obiettivi indicati dal Pniec serve a vincere la lotta ai cambiamenti climatici e a realizzare la riduzione della CO2 con l’incremento di energia pulita, come quella eolica, in ottemperanza alla normativa nazionale e sovranazionale. Gli Enti interessati dovrebbero infatti indicare, in caso di vincoli specifici, le attenzioni progettuali necessarie a consentire la realizzazione delle opere in tali aree, anche alla luce della temporaneità delle stesse (ricordiamo infatti che tali impianti devono essere rimossi al termine della vita utile con totale ripristino paesaggistico)».

Per l’Associazione è necessario «superare il vincolo introdotto con lo “splamaincentivi”, che blocca la possibilità di rinnovare impianti obsoleti, altro intervento finalizzato oltre che alla modernizzazione degli impianti anche alla ulteriore mitigazione di impatti paesaggistici. Tale meccanismo a suo tempo introdotto per ridurre le tariffe dell’energia elettrica degli utenti finali, oggi risulta inefficace e superato dal fatto che i nuovi impianti eolici hanno dimostrato di poter essere realizzati a tariffe elettriche convenienti, quindi consentire il rinnovamento eolico garantirà una ulteriore riduzione dei costi della bolletta per gli utenti finali».

Anev conclude: «L’introduzione di criteri oggettivi e di verifica preventiva delle attenzioni progettuali, potranno consentire di raggiungere gli obiettivi posti dal Pniec con le dovute attenzioni per il paesaggio e il territorio, il tutto grazie alla semplificazione necessaria del quadro di sostegno normativo che dovrà garantire certezza di regole e tempi affinché gli operatori del settore eolico e rinnovabile possano tornare a lavorare senza ostacoli burocratici e incertezze dei tempi».