Rigassificatore di Piombino: il testo integrale del memorandum della Regione Toscana

10 punti necessari per un accordo di programma funzionale al rigassificatore portuale

[26 Ottobre 2022]

Ieri, firmando l’autorizzazione all’installazione del rigassificatore che resterà nel porto di Piombino tre anni, per poi trasferirsi non si sa dove, il presidente della Regione Toscana ha   presntato un memorandum in dieci punti definendolo «L’atto necessario per poter perfezionare l’autorizzazione, con prescrizioni, al rigassificatore nel porto di Piombino».  Vi proponiamo la versione integrale del Memorandum:

 

Memorandum per un Accordo di programma tra Presidenza del Consiglio, Ministeri e Regione Toscana funzionale al posizionamento di una infrastruttura nazionale di rigassificazione galleggiante nel porto di Piombino.

Premessa

L’area di crisi industriale ed il porto di Piombino sono destinatari di interventi nazionali e regionali, a partire dalla nomina del Presidente di Regione Toscana nel 2013 quale Commissario straordinario (tuttora vigente) per i lavori nell’infrastruttura portuale, tramite la quale è stata realizzata anche la darsena nord e relativa banchina di interesse per il rigassificatore. Nei successivi anni (2013, 2014, 2015, 2018, 2019) sono stati poi firmati diversi accordi di programma per ammodernare ancora il porto di Piombino, per favorire la reindustrializzazione del sito siderurgico (con relativo riconoscimento di area di crisi industriale complessa), per la messa in sicurezza ambientale di falda e terreni favorendo i passaggi di proprietà, dapprima, dall’A.S. Lucchini al Gruppo algerino Cevital e poi all’attuale proprietà del Gruppo indiano JSW Steel e relativo piano industriale – poi aggiornato a maggio 2022 – ed oggetto di un nuovo addendum (in corso di definizione) dell’accordo di programma del 2018 per la messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo nell’area dei complessi aziendali di Piombino ceduti dalla Lucchini in A.S. (articolo 252- bis d.lgs. 3 aprile 2006, n.152).

Dieci punti necessari per un accordo di programma funzionale al rigassificatore portuale

1 Finanziamento di almeno 145 mln di Euro per completare l’infrastruttura portuale, in base alle previsioni del Piano regolatore portuale, nonché sia per “compensare” l’occupazione della nuova banchina della darsena nord da parte della nave Golar Tundra sia per “sostenere” alcune attività locali (es. pesca, itticoltura, turismo). In particolare le necessità da coprire riguardano: a) banchina Ovest: costo 50 mln di Euro inclusa nuova cassa di colmata (integrando per 15 mln i 35 mln già nella disponibilità dell’Autorità di sistema portuale); b) finanziamenti per rigenerazione, sistemazione, messa in sicurezza e bonifica aree SIN demaniali marittime portuali e retroportuali (aree ex Irfird, ex carbonili, ex parchi minerali, lotto Montegemoli): 50 mln Euro; c) fondi per Investimenti manutentivi/rifacimenti, realizzazioni banchine pubbliche Area Variante II/Pontile Acciaierie (per consentire le attività logistiche portuali altrimenti compromesse dal rigassificatore): 50 mln Euro; d) verifica passaggio aree costiere da Agenzia del Demanio a Demanio Marittimo (Quagliodromo e aree costiere fronte industria); e) intervento compensativo di resilienza costiera consistente in interventi di ripascimento e protezione della spiaggia e della duna nel paraggio attiguo alla area industriale e portuale nel Golfo di Follonica (area Perelli-Pratoranieri); f) interventi compensativi finalizzati al ripopolamento e alla difesa della fauna ittica, sostegno allevamenti ittici e turismo (es. diving) – 10 mln di Euro; g) sostegno di SNAM alla elaborazione e realizzazione progetti di ricerca e/o sperimentali, con eventuale proiezione successiva a scala industriale, relativi ai gas rinnovabili o a bassissima emissione di carbonio in ambito portuale; h) compensazione e/o accordi di SNAM con Piombino industrie marittime Srl (PIM) per occupazione della banchina prospiciente alla concessione di aree portuali in capo a PIM stessa.

2 Agevolazioni (autorizzate per legge) per almeno il 50% sulle bollette energetiche per imprese e famiglie residenti nei Comuni compresi nell’area di crisi industriale complessa di Piombino (ovvero Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto): in passato Regione Toscana ha negoziato con Enel offerte, parificate al miglior prezzo di mercato, a favore delle imprese con attività nei territori ospitanti impianti geotermici. In questo caso si ravvisa però la necessità di un intervento normativo / autorizzativo per praticare delle agevolazioni in termini di ricadute territoriali derivanti dalla presenza del rigassificatore.

3 Sblocco definitivo del problema relativo alla messa in sicurezza pubblica della falda nel SIN di Piombino: a seguito di una delibera CIPE del 2014 sono stati attribuiti a Regione Toscana 50 mln di Euro per la messa in sicurezza operativa della falda del SIN di Piombino. La progettazione e la realizzazione dell’opera sono state assegnate ad INVITALIA. Soltanto nel luglio del 2021 è stato approvato il progetto definitivo ma, a causa di problemi interpretativi legati alla gestione delle terre da scavo (i cosiddetti riporti) i costi sono cresciuti a dismisura, tanto è vero che INVITALIA non è riuscita a far approvare il progetto esecutivo ed a mettere a gara i lavori per rispettare l’obbligazione giuridicamente rilevante al 31.12.22. La previsione dei costi è salita anche oltre il co-finanziamento regionale aggiuntivo da 9,5 mln di Euro recentemente approvato. Se si vuole evitare uno scenario non sostenibile, è necessario che il MITE individui una soluzione interpretativa o normativa anche risolvendo il paradosso che, per la gestione di 180.000 mc di terra, si blocchi un’opera fondamentale per il SIN di Piombino; in alternativa servono ulteriori ingenti finanziamenti pubblici (stimati nell’ordine di 120-150 mln di Euro). In questa prospettiva Regione Toscana sta formulando un interpello al Mite (rif. consigliere Sestini) che richiederebbe una risposta certa e celere.

4 Finanziamento di 200 mln di Euro per la rimozione e gestione dei cosiddetti cumuli exsiderurgici abbancati nelle aree pubbliche del SIN (esterne al perimetro del Gruppo JSW Steel): si tratta di un intervento storicamente necessario che non ha trovato spazio nei precedenti accordi di carattere nazionale, da unire alla messa in sicurezza operativa della falda, se si vuole restituire il SIN di Piombino agli usi civili ed industriali consentiti. La stima dei costi di smaltimento di oltre 500.000 mc di cumuli da parte di INVITALIA già superava anni fa i 100 mln di Euro: oggi è realistico contemplare un fabbisogno di almeno 200 mln di Euro.

5 Finanziamento di 100 mln di Euro per un parco delle energie rinnovabili (ovvero una “hydrogen valley” per Piombino e la val di Cornia connessa sia ad impianti fotovoltaici ed eolici su aree demaniali sia con il settore siderurgico e le misure del PNRR per l’industria “hard to abate”, configurando pertanto una potenziale hydrogen & steel valley). Liberare le aree del SIN dall’inquinamento della falda e dei cumuli è infatti decisivo per favorire lo sviluppo di una hydrogen valley incentrata sulla produzione di idrogeno verde. In zona è già presente un impianto eolico che potrebbe essere potenziato (anche se è privato) e potrebbero essere individuate aree di sviluppo del fotovoltaico a terra e sui tetti – fino a 100Mw – per disporre di una potenza adeguata a sperimentare forme di alimentazione di parti dell’acciaieria con l’idrogeno. In tal senso Regione Toscana ha già avviato una consultazione con alcuni sviluppatori per considerare le potenzialità delle aree nella logica di una filiera delle rinnovabili e dell’idrogeno verde. In quest’ottica si chiede di poter definire un finanziamento nazionale di 100 mln di Euro (n.b. anche integrando i progetti bandiera regionali firmati di recente) che possa sostenere anche la creazione di un centro di ricerche sulla produzione di energia rinnovabile da moto ondoso in collaborazione con il Lamma (Consorzio pubblico tra Regione AOOGRT/PD Prot. 0268137 Data 04/07/2022 ore 19:43 Classifica A.060. Questo documento è copia dell’originale informatico predisposto e conservato presso l’Amministrazione scrivente (d.lgs. 82/2005). Toscana e CNR specializzato nel monitoraggio e la modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile).

6 Completamento dei due lotti di collegamento del porto alla SS 398 (n.b. il primo lotto è quello necessario per raggiungere il porto dalla bretella di collegamento a 4 corsie dell’Aurelia senza passare dalle zone abitate; tale lotto è di competenza ANAS per una cifra di 50 mln già stanziati ed impegnati, pertanto la necessità è di sollecitare la partenza dei lavori ritardata di mese in mese. Il secondo lotto è invece di competenza dell’Autorità di sistema portuale e del Commissario per i lavori nel porto di Piombino (ovvero il Presidente della Giunta regionale) con un finanziamento inserito nel PNRR di 55 mln: in questo caso la necessità è di integrare con ulteriori 10 mln di Euro nazionali il differenziale esistente tra costo definitivo di 65 mln e disponibilità attuale di 55 mln di Euro, accelerando poi le procedure attuative).

7 Disponibilità del MITE (non necessariamente esclusiva per Piombino, ma anche per il sistema portuale, es. Darsena Europa e la VIA) a gestire percorsi accelerati per approvazioni di progetti e/o adeguamenti piani regolatori portuali eventualmente necessari, per bonifiche, messa in sicurezza.

8 Approvazione definitiva della proposta di Zona logistica semplificata (ZLS) già inviata al Governo da Regione Toscana – inclusiva di Piombino – e contestuale riconoscimento di Zona economica speciale (ZES) o forma equivalente (anche zona franca doganale), con relative agevolazioni fiscali per €10 mln di Euro annui, corrispondente all’area di crisi industriale complessa di Piombino (così come già avvenuto per la ZES di Trieste e le ZES del centro-sud, prevedendo la copertura dei crediti di imposta per le imprese nel bilancio dello Stato).

9 Rifinanziamento di un fondo nazionale di 30 mln di Euro (tramite fondi FSC, Mise, PNRR o altra fonte), in linea con precedenti accordi di programma, per agevolazioni ad investimenti di imprese locali e politiche attive del lavoro utili per la riqualificazione del polo industriale di Piombino. I precedenti fondi hanno consentito di realizzare una nuova area industriale per PMI nonché finanziato uno strumento di programmazione negoziata regionale (cosiddetti “protocolli di insediamento”, che hanno sostenuto con 9 mln di Euro di contributi pubblici 15 progetti privati per un totale 31 mln di Euro di investimenti e 50 nuovi posti di lavoro sia in ambito manifatturiero, logistico, cantieristico e turistico) tenendo conto dell’esenzione sugli aiuti di stato praticabile su Piombino come aree 107.3.C. In aggiunta è poi necessaria la riapertura dello sportello della Legge 181/1984 con sblocco delle risorse già allocate nell’accordo di programma per l’area di crisi industrial del 2014 (nel frattempo scaduto).

10 Sostegno annuo di 1 mln di Euro alla Parchi Val di Cornia s.p.a., per valorizzare e gestire un territorio dal potenziale archeologico ed ambientale ingente, compresa l’area di BarattiPopulonia. La Parchi Val di Cornia S.p.a., costituita nel 1993 per iniziativa dei Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta, è una società mista pubblico privato a prevalente capitale pubblico, già oggetto nel 2007 e 2016 di accordi con il Mibact e Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana (ai sensi dell’art. 112 del Codice dei Beni Culturali ), nonché – tramite il Museo Archeologico del territorio di Populonia a Piombino di rilevanza regionale sin dal 2013 – parte fondante dei “Grandi Attrattori” regionali all’interno dell’Ambito dell’Archeologia etrusca previsti dal POR CREO FESR 2014-2020.