Rapporto Iea sul carbone: consumo in calo nel 2019 ma stabile nei prossimi 5 anni
Nel 2019 il più grande declino di sempre dell’energia elettrica da carbone, ma l'Asia è destinata a sostenere la domanda globale
[17 Dicembre 2019]
Secondo il rapporto “Coal 2019” dell’International energy agency (iea), «Si prevede che la domanda globale di carbone diminuirà nel 2019, ma rimarrà sostanzialmente stabile nei prossimi cinque anni, sostenuta da una forte crescita nei principali mercati asiatici».
L’Iea sottolinea che «La debolezza della domanda di carbone quest’anno deriva principalmente dalla produzione di elettricità alimentata a carbone, che è destinata a subire il più grande declino di sempre – oltre 250 terawattora (TWh), o più del 2,5%. Questo calo è guidato dai crolli a due cifre negli Stati Uniti e in Europa».
Il rapporto, che contiene previsioni fino al 2024, evidenzia che «E’ troppo presto per dire se il previsto calo globale della produzione di energia elettrica del carbone quest’anno sarà l’inizio di una tendenza duratura» e l’Iea prevede che «Le fonti rinnovabili forniranno una parte importante dell’aumento della domanda globale di elettricità nei prossimi cinque anni. Durante lo stesso periodo, la produzione di elettricità dal carbone aumenterà solo marginalmente, a meno dell’1% all’anno, e la sua quota scenderà dal 38% nel 2018 al 35% nel 2024. Ciò significa che il carbone rimane di gran lunga la principale fonte di energia in tutto il mondo».
I trend globali dipenderanno in gran parte dalla Cina, dove viene prodotto e consumato la metà del carbone mondiale e che alla COP25 Unfccc non ha dato segnali positivi di voler tagliare ulteriormente le sue emissioni di gas serra.
L’iea fa notare che «In Europa e negli Stati Uniti, la produzione di carbone sta sprofondando a livelli mai visti da decenni. La crescita del solare fotovoltaico e dell’eolico, i bassi prezzi del gas naturale e la domanda stagnante di elettricità hanno creato una tempesta perfetta per il carbone in entrambe le regioni, dove continuano le chiusure delle centrali a carbone. Queste tendenze continueranno fino al 2024, anche se si prevede che la velocità dei declini rallenti, a meno che il carbone non subisca un’ulteriore pressione per politiche climatiche più forti o prezzi del gas inferiori alle attese».
Keisuke Sadamori, direttore Iea per i mercati dell’energia e la sicurezza, che ha presentato il rapporto a Johannesburg insieme Gwede Mantashe, ministro delle risorse minerarie ed energetiche del Sudafrica, ha ribadito che «Eolico e solare fotovoltaico stanno crescendo rapidamente in molte parti del mondo. Con l’inaridimento degli investimenti in nuovi impianti, la capacità di produzione di carbone al di fuori dell’Asia è in netto calo e continuerà a esserlo nei prossimi anni. Ma questa non è la fine del carbone, poiché la domanda in Asia continua ad espandersi. La quota della regione nella produzione globale di carbone è passata da poco più del 20% nel 1990 a quasi l’80% nel 2019, il che significa che il destino del carbone è sempre più legato alle decisioni prese nelle capitali asiatiche».
Il rapporto sottolinea che «I Paesi del sud e sud-est asiatico – come India, Indonesia e Vietnam – fanno affidamento sul carbone per alimentare la loro crescita economica. Il gas e il petrolio sono stati tradizionalmente le principali fonti di produzione di energia in Pakistan, ma il paese dal 2017 ha commissionato 5 gigawatt (GW) di capacità di carbone e altri 5 GW si prevede che entrino in funzione nei prossimi anni. In Bangladesh, dove il gas ha prodotto a lungo la maggior parte della fornitura di elettricità, nei prossimi anni il carbone guadagnerà quote, con 10 GW di capacità in cantiere».
Sadamori conclude: «Nel 2019, la produzione globale di energia a carbone subirà il calo più grande di sempre e la produzione di energia a carbone in India probabilmente diminuirà per la prima volta in 45 anni. Il quadro globale, tuttavia, non è cambiato molto. Il carbone sta scomparendo in molte economie avanzate, ma resiste e continua a crescere anche nell’Asia in via di sviluppo. La bassa produzione di carbone in India di quest’anno è dovuta alla crescita insolitamente bassa della domanda di elettricità e alla produzione di energia idroelettrica eccezionalmente elevata. Non è affatto chiaro che questo si ripeterà».”
Le previsioni dell’iea sulla domanda globale di carbone nel rapporto di quest’anno sono molto simili a quelle degli anni precedenti, ma il Coal 2019 avverte che «Le potenziali minacce al settore sono in aumento. L’opposizione pubblica al carbone sta aumentando, molti Paesi stanno elaborando politiche climatiche e ambientali più forti e le energie rinnovabili e il gas stanno diventando sempre più competitivi».