Qualità dell’aria in Toscana, Regione e ministero dell’Ambiente insieme per migliorare

Dal ministero arriverà un massimo di 4 milioni di euro. In arrivo interventi per la limitare l’impiego di veicoli diesel e dei generatori di calore alimentati a biomassa più vetusti

[11 Febbraio 2020]

Il presidente della Regione Enrico Rossi e il ministro dell’Ambiente Sergio Costa hanno firmato stamani un accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria in Toscana: dal ministero arriverà un massimo di 4 milioni di euro cui si aggiunge 1 milione di euro da parte della Toscana, che si affiancano alle misure attuative del Piano regionale per la qualità dell’aria (Prqa) approvato nel 2018. A queste risorse si aggiungono poi ulteriori 5 milioni di euro destinati alla piantumazione di alberi in aree urbane e periurbane da utilizzare come filtri per l’assorbimento di gas inquinanti e climalteranti con priorità per le aree oggetto dell’accordo.

«Siamo in infrazione europea per la qualità aria – osserva il ministro Costa – Se non si fa squadra, il problema non si risolve. Oggi qui a Firenze abbiamo fatto squadra: la progettazione per salvaguardare la salute dei cittadini italiani prende corpo anche con questo accordo, che va declinato con la legge Clima – da noi fortemente voluta per dare una svolta ai modelli produttivi e di consumo italiani, oltre che agli stili di vita quotidiani –, gli accordi di programma sulla qualità dell’aria con le altre Regioni italiane, i 180 milioni di euro assegnati recentemente dal ministero alle Regioni del Bacino Padano. La strada è segnata, con un percorso strutturale Ministero-Regioni-Comuni».

Più nel dettaglio, l’accordo siglato oggi prevede l’adozione di una serie di misure che la Regione Toscana si impegna ad attuare: dalla limitazione della circolazione per alcune autovetture e veicoli commerciali a diesel al divieto di utilizzo dei generatori di calore alimentati a biomassa con una classe di prestazione emissiva inferiore a “3 stelle” a incentivi per la loro sostituzione, dal potenziamento nelle aree urbane delle infrastrutture per la mobilità ciclo-pedonale all’incentivazione dell’uso del trasporto pubblico locale alla piantumazione di specie arboree utili per la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Il ministero, dal canto suo, contribuisce all’attuazione delle misure con finanziamenti fino a un massimo di 4 milioni di euro e si impegna ad attivarsi con i ministeri competenti, per esempio per individuare le risorse necessarie a finanziare la sostituzione dei veicoli oggetto dei divieti e aggiornare il decreto ministeriale del 2016 sul “Conto termico”.

Si tratta di «un accordo che dà il via a una situazione premiale per la qualità dell’aria della Toscana per la quale stiamo lavorando da tempo – commenta il governatore Rossi – Apprezzo molto il lavoro del governo e il nuovo dialogo che abbiamo avviato con il ministero dell’Ambiente, un dialogo che ci permette di dare le gambe a un’azione di sistema. Avremmo potuto uscire da soli, ma non avremmo avuto la stessa forza e la stessa efficacia che ci dà il fatto di rientrare all’interno di un sistema di politiche nazionali. Sono convinto che nel prossimo futuro, per il miglioramento ambientale della nostra regione, grazie al rapporto instaurato potremo portare a termine altre partite. Il ministero mette a disposizione 4 milioni  e la Regione 1 milione con l’obiettivo è di intervenire sulle due aree più critiche, piana di Lucca e piana di Firenze fino a Prato e Pistoia. Stiamo già piantumando sulla piana tra Sesto e Prato-Pistoia e metteremo altri 5 milioni che andranno a bando per la piantumazione. Inoltre ci stiamo predisponendo per attingere ad altre partite, altri fondi nazionali messi grazie alla finanziaria sempre finalizzati al miglioramento della qualità dell’aria».

Nel frattempo, i dati sulla qualità dell’aria in Toscana documentati sia da Arpat sia da Legambiente testimoniano una situazione in progressivo miglioramento: come parametri critici rispetto ai limiti della normativa vigente il PM10 per una stazione della Piana lucchese; il biossido di azoto per una stazione di traffico dell’Agglomerato fiorentino; l’ozono per la maggior parte della regione.

«Anche questo accordo – conclude l’assessore all’Ambiente Federica Fratoni – giunge alla fine di un lungo lavoro di pianificazione con l’approvazione del Piano Regionale Qualità dell’Aria ma anche con la ridefinizione degli agglomerati, per cui i Comuni sottoposti al controllo e ai piani di azione comunale sono oltre 60 quando all’inizio del mandato erano 14. Si tratta pertanto di un presidio della Regione Toscana crescente, che non riguarda solo le azioni contingibili e urgenti ma azioni di sistema che proponiamo di realizzare grazie a questo accordo».

L. A.