Qatargate, Doha avverte l’Ue: le sanzioni contro di noi potrebbero influire sulla sicurezza energetica

Non è stata una grande idea sostituire il gas russo con quello di altri Paesi autoritari

[19 Dicembre 2022]

Mentre ieri premiava i suoi costosissimi gioiellini del Paris Saint Germain, Lionel Messi e Kylian Mbappé, dopo la finale mondiale della coppa del mondo di calcio Argentina – Francia, l’emiro del Qatar Tamīm bin Ḥamad Āl Thānī  aveva già dato il via alla controffensiva economico-diplomatica-politica contro le (blande) sanzioni dell’Unione europea verso i suoi lobbisti.

Come riferisce il  Financial Times, commentando la decisione dell’Ue di sospendere il lavoro legislativo sui rapporto con l’emirato, un funzionario qatariota ha avvertito la Commissione Ue che « La decisione di imporre una restrizione così discriminatoria al Qatar, che limita il dialogo e la cooperazione prima della conclusione del processo legale, influirà negativamente sulla cooperazione in materia di sicurezza regionale e globale, nonché sulle discussioni in corso sulla povertà e sulla sicurezza energetica globale» e ha aggiunto che «Nonostante l’impegno del Qatar a continuare ad espandere l’associazione [con l’Ue], è molto deludente che Bruxelles non abbia compiuto alcuno sforzo per collaborare con il Doha per chiarire i fatti una volta venuta a conoscenza delle accuse».

Accuse che, a dire il vero il Qatar aveva negato anche se tutti i fatti hanno poi confermato che i Paesi arabi coinvolti nello scandalo erano il Qatar e il Marocco, con il quale la corruzione avrebbe riguardato i diritti di pesca Ue, il fosfato e soprattutto il non riconoscimento della Repubblica Araba Democratica dei Sahauri, il Sahara Occidentale – ex Sahara spagnolo – che Rabat occupa illegalmente dal lontano 1976.

Il funzionario qtariota ha detto che l’emirato «Non intende interrompere la fornitura di gas naturale liquefatto all’Europa, né politicizza le esportazioni di gas. Non stiamo minacciando di tagliare le forniture o qualcosa del genere. Stiamo semplicemente dicendo che interrompere la comunicazione nel Parlamento europeo in questo modo limita la cooperazione».

E, dopo la bufera che ha visto protagonisti gli italiani e la ormai ex vicepresidente greca dell’europarlamento Eva Kaili, gli amici dal Qatar tornano a far capolino a Bruxelles e si dicono preoccupati che lo scandalo influenzi i legami col Qatar, facendo saltare lucrosi affari gasieri e immobiliari/industriali e vendita di armi a quella che era, è e resta a tutti gli effetti una dittatura assoluta accusata di finanziare milizie jihadiste in Siria e Libia e in altri Paesi, team molto più pericolosi del Paris Saint Germain e di altri club calcistici europei.

E’ evidente che, come avevamo scritto nel nostro piccolo anche noi di greenreport.it, che sostituire il gas russo con quello proveniente da altri regimi autoritari come Qatar, Azerbaigian, Angola, Algeria e Mozambico non è una grande idea, soprattutto dal punto di vista della difesa della democrazia che viene invocata dall’Ue.

Così come è evidente che non si può boicottare e contrastare giustamente un Paese come la Russia che ha invaso l’Ucraina e continuare a fare affari allegramente da 46 anni con un Paese come il Marocco che ha invaso (ed è in guerra) un Paese riconosciuto a livello internazionale come la Repubblica Democratica Araba Sahauri.

Il doppio standard  (sia politico che sportivo) non funziona più e, prima o poi, richiede di pagare i conti, anche quelli della corruzione e della complicità con le dittature.