A che punto siamo con lo sviluppo delle smart grid?

Impegno italiano per Mission Innovation, la "coalizione" internazionale per la clean energy

[3 Luglio 2017]

Pechino ha ospitato il primo workshop organizzato nell’ambito di Mission Innovation, la coalizione di 23 governi che ha deciso di impegnarsi per duplicare entro il 2021 gli investimenti in tecnologie per l’energia pulita.  Il workshop  è stato organizzato dall’Italia, capofila con Cina e India della Innovation Challenge , la sfida  dedicata al tema delle smart grid.  E in un approfondimento di RES Magazine, promosso dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea),   si sottolinea che il workshop è stato un appuntamento sia di natura tecnica che politica per «lo sviluppo delle smart grid, reti intelligenti e flessibili, capaci di sfruttare appieno generazione distribuita, fonti rinnovabili, soluzioni ICT».

Secondo l’amministratore delegato di Ricerca energia sviluppo (Rse), Stefano Besseghini, «L’Italia si sta ritagliando un ruolo di leadership in termini di contenuti e sviluppo industriale,  ciò è sottolineato dalla richiesta di India e Cina di svolgere con noi il ruolo di co-lead. Nel settore smart grid ci sono attività di ricerca che potranno avere sviluppi concreti tra una decina di anni ma ce ne sono altre che possono portare benefici nel brevissimo tempo. Come la digitalizzazione dei sistemi elettrici per “osservare” la rete. O la diffusione degli smartmeter per monitorare i carichi di rete e per aiutare l’utente finale gestire i consumi di casa in maniera più efficienti».

Luigi De Santoli, ordinario di energy management e responsabile energia all’università La Sapienza di Roma, sottolinea su RES Magazine che «Le smart grid sono state fondamentali: negli ultimi dieci anni ci hanno permesso progressi formidabili. Ma ora ci attende un salto impegnativo per arrivare a una vera decarbonizzazione della società entro il 2050. Dunque dobbiamo pensare in grande, dobbiamo progettare un vero e proprio smart energy system». Il nuovo orizzonte è l’interconnessione tra sistemi: gas, calore, elettricità, un passaggio concettuale importante perché mette in relazione tre sistemi per creare una “super smart grid” integrata che punta a un taglio radicale delle emissioni di CO2 e a un aumento esponenziale dell’efficienza.

De Santoli conclude: «Su questi temi non siamo più solo a livello di teoria. Parteciperò, assieme allo studio romano BM, al progetto per la realizzazione di uno smart energy system in un’intera città in Kazakistan, sul Mar Caspio. Questo progetto mostra come l’interconnessione fra i tre sistemi sia fondamentale per vari motivi. Il gas ad esempio dispone di un’infrastruttura già esistente e utilizzarlo come elemento di supporto e di rilancio delle fonti rinnovabili serve a dare concretezza ai progetti e a compensare la non programmabilità di alcune delle fonti rinnovabili come l’eolico e il solare».