Pompe di calore ad alta temperatura contro l’inquinamento atmosferico

Nel nord Italia, dove la richiesta di riscaldamento è maggiore, solo il 7,4% degli edifici appartiene alle classi energetiche B, A o A+, mentre più di un edificio su due rientra delle classi più basse G o F

[2 Aprile 2019]

Nonostante la situazione sia in miglioramento rispetto al passato, secondo le più recenti stime fornite dall’Agenzia europea dell’ambiente l’inquinamento atmosferico in Italia provoca ancora oltre 84mila morti premature l’anno; le cause vanno ricercate in un ampio spettro di fattori emissivi, dominato però da due problemi principali, ovvero il traffico veicolare e l’inadeguata climatizzazione degli edifici.

Nel caso della pur virtuosa Toscana, ad esempio, il 70% del PM10 primario viene dal riscaldamento domestico, a testimonianza di quanto sia importante promuovere metodi di riscaldamento degli edifici più puliti. Secondo una ricerca dell’Energy group del Politecnico di Milano, promossa da Teon – che ha sviluppato una soluzione tecnologica innovativa al riguardo – e presentata recentemente, l’adozione da parte di edifici di una una pompa di calore ad alta temperatura può ad esempio portare una riduzione di circa il 45% delle emissioni di PM10, di circa il 60% di quelle di NOx (ossidi di azoto prodotti durante la combustione) e addirittura di circa il 70% delle emissioni di CO2.

La ricerca parte fornendo un quadro dettagliato sull’età degli edifici italiani: il 77% di essi (circa 12 milioni) è stato costruito più di 38 anni fa, in larga parte prima dell’introduzione di vincoli progettuali e costruttivi per il contenimento del consumo energetico (legge 373/1976). Quasi uno su quattro versa in condizioni mediocri o pessime. Nel nord Italia, dove la richiesta di riscaldamento è maggiore, solo il 7,4% degli edifici appartiene alle classi energetiche B, A o A+, mentre più di un edificio su due rientra delle classi più basse G o F. Circa il 94% degli impianti termici è alimentato da combustibili fossili, ricorrendo cioè a un processo di combustione emissivo che sino a oggi è sembrato l’unico in grado di raggiungere alte temperature.

In base ai dati, l’adozione da parte di edifici di una pompa di calore ad alta temperatura è in grado di portare vantaggi notevoli ambientali e monetari – bollette meno salate – nelle diverse tipologie di edificio (appartamento, villetta, ufficio e condominio). Se si prende poi, per esempio, un condominio che utilizza gasolio come combustibile per riscaldamento, l’adozione di una pompa di calore ad alta temperatura permetterebbe di ridurre del 98% le emissioni di PM10 e di oltre il 75% quelle di CO2 e NOx.

Sul fronte risparmio, con l’applicazione di un modello di riscaldamento libero da combustibili fossili in un’abitazione su quattro nelle aree più fredde in Italia, i consumatori risparmierebbero 3.8 miliardi di Euro/anno in bolletta. A ciò si aggiunge il beneficio del nostro sistema-Paese, ovvero una riduzione dell’importazione di ca. 5 miliardi di metri cubi / anno di gas naturale e un abbattimento dell’inquinamento pari a quello prodotto – in termini di CO2 – da quasi 6 milioni di auto.