Piemonte: Shell rinuncia a nuove trivellazioni

Legambiente: «Una vittoria per il territorio che ora può guardare con più serenità al futuro»

[9 Ottobre 2019]

Shell ha comunicato al ministero dello sviluppo economico di voler rinunciare alle attività di ricerca di idrocarburi nell’area “Cascina Alberto”, estesa 462 km2 e che interessa 78 Comuni della province di Novara, Vercelli, Biella e Varese.

Shell Shell Italia E&P S.p.A. possiede una quota del 80% del permesso di esplorazione, mentre il restante 20% è di proprietà di Northern Petroleum Italia. Nel dicembre 2017 era stata presentata la Valutazione di impatto ambientale per l’esecuzione di un’indagine geofisica. La multinazionale petrolifera si impegnava a «ricercare petrolio in Italia in modo sostenibile, sicuro e responsabile ed ha allo stesso tempo interessi di breve e lungo termine. Quando Shell prende decisioni tiene in considerazione anche fattori economici, ambientali e sociali esterni. Shell ha un approccio organizzato relativamente ai temi della salute, sicurezza ed ambiente e si impegna a trovare i modi per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle proprie operazioni. Nei territori dove Shell opera vuole essere un buon vicino e soprattutto gestire le ricadute sociali sulle comunità locali in tutte le proprie aree di attività. L’esplorazione Upstream si concentra sulla ricerca di nuove riserve di liquidi e gas naturale e sullo sviluppo di nuovi grandi progetti in cui la nostra tecnologia ed il nostro know-how rappresentano un valore aggiunto per i detentori delle risorse».

Ma a fine 2018 dalla Commissione Via è arrivato parere negativo con preavviso di rigetto, inizialmente Shell aveva risposto con chiarimenti e dati integrativi ma alla fine, anche di fronte alla diffusa contrarietà della popolazione e di ben 31 enti locali e di diversi comitati e associazioni, la multinazionale anglo-olandese di è ritirata.

L’area che sarebbe potuta diventare terreno di ricerca di gas o petrolio si trova tra i comuni di Gattinara, Ghemme, Sizzano e le aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, zone che hanno un’economia prevalentemente turistica, con centinaia di migliaia di presenze all’anno e con un’offerta che si basa su natura e paesaggio.

Secondo il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Fabio Dovana è «Una notizia importante che non potrà far che del bene al territorio -. Ci siamo sempre opposti ad una possibile nuova deriva petrolifera nella nostra Regione sia per il rischio a cui sarebbero stati sottoposti il territorio e la popolazione, sia perché il petrolio è una vecchia energia fossile causa di inquinamento, dipendenza economica, conflitti e protagonismo delle grandi lobby. La rinuncia di Shell è quindi una grande vittoria per chi si è opposto al progetto in questi anni e al tempo stesso un’opportunità per il territorio che ora può con maggiore serenità valorizzare la sua vocazione turistica e la pregiata produzione vitivinicola».