Nuove tecnologie per aeroporti più verdi: l’Ue comincia dall’Italia

[28 Luglio 2014]

L’estate milioni di europei si imbarcano negli aeroporti in cerca di sole e avventure, ma con l’aumento esponenziale del numero di passeggeri aumentano a dismisura anche i costi di gestione e l’impronta ambientale di strutture sempre più grandi e che ormai consumano ognuno tanta energia quanto una piccola città per alimentare gli impianti di illuminazione, riscaldamento e climatizzazione.

Per questo, i ricercatori europei, utilizzando i finanziamenti della Commissione Ue, hanno sviluppato un nuovo software e un sistema di sensori che consentirà di abbattere del 20% le emissioni di carbonio e i costi energetici degli aeroporti.

La fase pilota è già in corso all’aeroporto di Roma Fiumicino e in quello di Milano Malpensa è in corso la fase pilota di sperimentazione del  nuovo sistema  ICT for Energy Efficient Airports (Cascade) che, secondo la Commissione «Permetterà agli aeroporti italiani di risparmiare ogni anno almeno 6.000 MWh, equivalenti a 42 000 tonnellate di CO2 e 840.000 euro».

Al nuovo sistema lavorano partner di Italia, Germania, Irlanda e Serbia, che possono contare su finanziamenti Ue per 2,6 milioni di euro. Aci Europe, che rappresenta oltre 450 aeroporti in Europa, si è impegnata a fornire il sostegno al progetto e quindi dal 2015 il nuovo sistema avrà una maggiore diffusione nell’Ue.

Nicolas Réhault, coordinatore del progetto Cacade all’Istituto Fraunhofer per i sistemi a energia solare di Friburgo, in Germania, spiega che «Le infrastrutture saranno dotate di sensori e contatori che trasmetteranno le informazioni a una banca dati centrale. Un software innovativo è in grado di rilevare i guasti (ad esempio ventilatori in funzione quando non dovrebbero, riscaldamento e raffreddamento simultanei, errori di controllo e così via) e quindi di suggerire azioni correttive alle squadre incaricate della gestione e della manutenzione dei sistemi energetici, come ad esempio la reimpostazione dei controlli o la sostituzione dei rilevatori difettosi. il sistema Cascade avrà anche altri sbocchi applicativi. Gli aeroporti sono complessi. Abbiamo acquisito molto know-how sul funzionamento di queste infrastrutture e le soluzioni sperimentate possono essere replicate in altri edifici molto complessi, come gli ospedali e le banche. Non solo. Possiamo anche adattarle a situazioni più semplici».

Il progetto Cascade ha beneficiato dei finanziamenti del settimo programma quadro dell’Ue 2007-2013 per le attività di ricerca e sviluppo tecnologico. Il nuovo programma per la ricerca e l’innovazione dell’UE, Orizzonte 2020, che può contare su finanziamenti per 80 miliardi di euro per i prossimi 7 anni (2014-2020), promette ulteriori passi avanti.

La commissaria europea all’agenda digitale, Neelie Kroes, conclude: «Desideriamo sfruttare le conoscenze acquisite replicando la soluzione in altri aeroporti. Viaggio spesso per lavoro e penso che tutti i nostri aeroporti debbano diventare più intelligenti e più verdi. Il sistema Cascade ci dimostra che la sostenibilità non costa necessariamente una fortuna; al contrario, può permetterci di risparmiare».