L’isola di Aruba vuole diventare plastic free e 100% rinnovabile

La piccola isola caraibica olandese lancia nuove iniziative per un turismo sostenibile

[22 Gennaio 2020]

Aruba, Nazione costitutiva del Regno dei Paesi Bassi, un’isola piatta che sorge a 15 miglia a nord del Venezuela, con una superficie di 180 Km2 (più piccola dell’Isola d’Elba), ma con più di 100.000 abitanti (4 volte l’Elba), è considerata la perla dei Caraibi del Sud, un paradiso turistico dove splende sempre il sole, fuori dalla rotta degli uragani e con una temperatura media di 27/28 gradi tutto l’anno.

L’isola è nota per le sue numerose pale eoliche che si affacciano sulla costa nord atlantica, dove soffia sempre il vento, a poca distanza dalle famosissime spiagge bianche e da un mare turchese dove i surfisti cavalcano le onde e negli ultimi anni Aruba si è contraddistinta per un’attenzione sempre maggiore verso l’ambiente, diventando uno dei leader ambientali tra i territori di oltremare e i piccoli Stati insulari nella regione caraibica/sudamericana. Nel 2017 il governo di Granjestad ha vietato le buste di plastica monouso e nel novembre 2019 è entrata in vigore una legge che proibisce qualsiasi oggetto di plastica monouso per il consumo di cibi e bevande. Inoltre, il governo autonomo di coalizione della premier socialdemocratica e indipendentista Evelyn Wever-Croes (Electorale Volksbeweging/Movimiento Electoral di Pueblo), che governa con il progressista Pueblo Orguyoso y Respeta/Trots en Eerwaardig Volk e i rosso/verdi di RED Democratico/Democratisch Netwerk, ha bandito le creme solari contenenti oxybenzone, una sostanza che danneggia la barriera corallina, una misura attualmente in fase di attuazione, il divieto totale entrerà in vigore alla fine di quest’anno.

E gli sforzi per realizzare un’isola plastic free e 100% rinnovabile e per un mondo migliore e più pulito non si fermano qui: a partire dal 2020, l’Aruba Tourism Authority (ATA) pagherà un indennizzo per le emissioni di CO2 su tutti i voli acquistati per attività promozionali. Un’ iniziativa che riguarderà i voli con KLM Royal Dutch Airlines con partenza dai mercati turistici europei – compresa l’Italia – che alimentano gran parte del turismo verso questa pacifica isola multiculturale, multireligiosa e multilingue.

Come si legge in un comunicato, «ATA fruirà del servizio di indennizzo di KLM, “CO2ZERO”, attraverso il quale i contributi finanziari calcolati dalla compagnia aerea saranno devoluti a favore dell’iniziativa di rimboschimento “CO2OL Tropical Mix” a Panama, dove finora sono stati piantati circa 7,5 milioni di alberi».

Il direttore europeo di ATA, Tirso Tromp, ha spiegato il perché il turismo, principale risorsa economica di Aruba, si tinge sempre più di verde: «Come Destination Management Company, dobbiamo fare un passo avanti quando si tratta di sforzi per la sostenibilità. Nonostante gli sforzi che stiamo mettendo in atto possano sembrare minori, confidiamo che nel loro piccolo possano fare la differenza e abbiamo in programma iniziative sempre più grandi». E un’altra iniziativa intrapresa dall’ATA è stata la produzione di gadget ecosostenibili per la promozione turistica dell’isola nei mercati europei, comprese borse di tela, asciugamani realizzati con plastica raccolta in mare dai pescatori, la distribuzione della bottiglia riutilizzabile multiuso di Join the Pipe, una ONG olandese che si definisce «il primo social network di bevitori di acqua del rubinetto» che gestisce in tutto il mondo progetti per diminuire l’utilizzo di bottiglie di plastica, e, infine, gli occhiali da sole a base di paglia di grano.

Per i turisti che volessero contribuire a preservare il delicato ecosistema dell’Isola, è stata lanciata l’iniziativa “My Promise to Aruba”: una campagna di sensibilizzazione che invita i visitatori ad impegnarsi ad «agire in maniera ecologicamente e socialmente responsabile durante il proprio soggiorno sull’isola». All’ATA spiegano che «Il viaggiatore in partenza per Aruba potrà registrare sul sito www.aruba.com la sua promessa ad Aruba, contribuendo a preservare il prezioso ecosistema di Aruba, le spiagge bianche su cui le tartarughe depongono le loro uova e l’oceano cristallino per le generazioni future».