Libano: la crisi del carburante mette a rischio i sistemi sanitari e idrici

Per evitare la catastrofe è urgentemente necessaria una fornitura affidabile di carburante ed elettricità

[18 Agosto 2021]

L’Onu ha avvertito che in tutto il Libano la carenza di carburante minaccia la fornitura di servizi sanitari e idrici essenziali, mettendo migliaia di famiglie a rischio di una catastrofe umanitaria.

Najat Rochdi, coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite per il Libano, ha detto: «Sono profondamente preoccupata per l’impatto della crisi del carburante sull’accesso all’assistenza sanitaria e all’approvvigionamento idrico per milioni di persone in Libano. Una brutta situazione che può solo peggiorare a meno che non si trovi una soluzione istantanea».

A causa della carenza di carburante ed elettricità, i più grandi ospedali in Libano hanno già ridotto le loro attività. Nel frattempo, i sistemi di approvvigionamento idrico pubblico e di trattamento delle acque reflue, fortemente dipendenti dal carburante, hanno drasticamente ridotto le operazioni in tutto il Libano, lasciando milioni di persone senza accesso all’acqua pubblica e mettendo a repentaglio l’ambiente e la salute pubblica.

La Rochdi  ha riciordato che «A causa del deterioramento della situazione socio-economica nel paese, il sistema sanitario sta affrontando minacce significative di liquidità limitata, carenza di farmaci ed emigrazione del personale medico. Centinaia di operatori sanitari hanno lasciato il Paese, mentre i farmaci essenziali, come i trattamenti per le malattie croniche e gli antibiotici, non sono disponibili. Con il Libano che sta affrontando un’altra ondata di casi di Covid-19, l’attuale crisi del carburante ha il potenziale per far peggiorare la situazione sanitaria. La continua carenza può compromettere la fornitura di trattamenti salvavita. I rapporti suggeriscono che i letti delle unità di terapia intensiva (ICU) per il Covid-19 sono già pieni per un quarto, con la maggior parte dei pazienti che fa affidamento sui ventilatori. Un’interruzione dell’energia elettrica comprometterebbe quindi il loro eventuale recupero.

Intanto, i rifornimenti di acqua a Beirut e sul  Monte Libano hanno subito un arresto di una settimana a causa di interruzioni di corrente, mentre a nord e a sud le autorità idriche hanno esaurito le scorte di carburante esaurite e ci sono crescenti tensioni sociali e insicurezza. Electricité du Liban (EDL) ha interrotto le principali linee di servizio elettriche agli impianti idrici che servono circa 4 milioni di persone. Parallelamente, le autorità idriche devono far fronte a una disponibilità e un’accessibilità limitate di materiali essenziali per l’approvvigionamento idrico come il cloro e i pezzi di ricambio per le stazioni di pompaggio. Nel complesso, la scarsità d’acqua aumenta il rischio di un aumento dei livelli di infezione e di epidemie. Se non si trova una soluzione, ci saranno grossi problemi per i mezzi di sussistenza, danni all’agricoltura e insicurezza alimentare.

La Rochdi conclude: «Dare priorità al ripristino dell’alimentazione di energia da parte EDL è fondamentale per mantenere i servizi di emergenza per le persone, così come i sistemi sanitari e idrici. La carenza di carburante interromperà ulteriormente la fornitura di qualsiasi assistenza umanitaria. I rischi sono semplicemente troppo grandi. Tutte le parti interessate devono lavorare insieme per trovare una soluzione sostenibile ed equa che soddisfi i bisogni di tutti e protegga la salute e la sicurezza delle comunità. I partner umanitari, comprese le agenzie delle Nazioni Unite, sono pronti a fornire assistenza alle popolazioni colpite in tutto il Libano».