L’energia del vento per il futuro rinnovabile della Calabria e dell’Italia

Legambiente: sì ai parchi eolici a mare in Calabria. Puntare su qualità e il coinvolgimento dei territori

[25 Luglio 2022]

Secondo Goletta Verde, «In Calabria il futuro rinnovabile passa anche dal vento, dalla costruzione dei parchi eolici a mare, nel rispetto della tutela ambientale e paesaggistica, mettendo al centro la qualità dei progetti, il coinvolgimento dei territori e degli stakeholder interessati». Gli ambientalisti lo hanno ribadito durante l’incontro pubblico “Eolico offshore. Finalmente. Dalla riconversione energetica al futuro rinnovabile” tenutosi a Catanzaro per fare il punto sull’eolico off-shore anche in Calabria e per ricordare che per Legambiente «In questa partita un parametro fondamentale è rappresentato in primis dalla qualità dei progetti. Oggi grazie alle competenze e alle conoscenze acquisite in questi anni, c’è la possibilità di realizzarli al meglio senza compromettere paesaggi o territori».

Il Cigno Verde ha fatto il punto della situazione: «Ad oggi sono almeno 5 i progetti di parchi eolici offshore presentati in Calabria, per una potenza complessiva di 2,4 GW di potenza, in grado di produrre 8,6 TWh all’anno di energia elettrica pari al fabbisogno di oltre 3,4 milioni di famiglie. Numeri importanti che possono portare una serie di benefici: un solo parco eolico offshore da 675 MW è in grado di evitare 1 milione di tonnellate di CO2, produrre circa 45.000 tonnellate di idrogeno verde all’anno, vettore importante per decarbonizzare i siti industriali energivori, ma anche di creare 2.500 posti di lavoro diretti stimati nelle fasi di fabbricazione, assemblaggio e realizzazione del parco, oltre 100 posti di lavoro fissi stimati per la manutenzione dopo l’entrata in esercizio del parco, di cui circa l’80% locali. Non solo: anche opportunità per le imprese del territorio, sia nel settore dei servizi a supporto delle fasi di realizzazione e manutenzione ed opportunità di incremento della biodiversità a vantaggio ad esempio del settore della pesca. Infine, ci sono anche le opportunità di sviluppo per i porti con possibilità di diversificare i servizi con i nuovi offerti dal mondo dell’eolico offshore, così come le occasioni di ricerca e formazioni per le giovani generazioni».

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha aggiunto: «Siccità, fusione dei ghiacciai, ondate di calore, alluvioni e uragani mediterranei  sono solo alcuni degli eventi estremi che stanno già pesantemente condizionando la vita dei cittadini del nostro paese con ripercussioni importanti sull’ambiente e sull’economia. Se si vuole liberare il paese dalla schiavitù delle fossili che alimenta crisi climatica e guerre è fondamentale un cambio di rotta, puntando e accelerando una volta per tutte sulla realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili, semplificando la normativa e velocizzando gli iter autorizzativi. L’Italia, se vuole, può davvero fare la differenza sfruttando, in primis, l’energia dal vento, a terra e a mare, garantendo la tutela ambientale, paesaggistica e della biodiversità, e puntando sul fotovoltaico, da realizzare sui tetti e sui terreni agricoli col moderno agrivoltaico senza consumare suolo. Con eolico e solare, le fonti più promettenti nel nostro Paese, taglieremo le emissioni di CO2, avremo nuovi posti di lavoro, bollette meno salate e maggiore indipendenza dalle fonti fossili e dall’estero».

Pensando ai progetti presenti in Calabria, in termini di posti di lavoro, la Regione potrebbe sviluppare complessivamente almeno 7mila posti di lavoro complessivi nelle fasi di realizzazione dei progetti e 336 nella fase di gestione e manutenzione. Numeri che si aggiungono alle stime di Anev legate alle opportunità di sviluppo dell’eolico a terra, tecnologia fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, con altri 4.586 nuovi posti di lavoro, tra diretti e indiretti, di cui 2.125 nel settore servizi e sviluppo, 740 nel settore industriale e 1.721 nella fase di gestione e servizi a fronte di un potenziale di 1.750 MW di eolico a terra.

Anna Parretta presidente di Legambiente Calabria, ha concluso: «L’emergenza climatica e la crisi energetica stanno già incidendo pesantemente sulla vita dei calabresi. E’ vitale, anche per la nostra regione, che le rinnovabili, le uniche a rispettare l’ambiente e la salute umana, diventino la prima fonte di energia entro il 2030. Di fronte a questa situazione non appaiono giustificate le pregiudiziali opposizioni da parte di alcune Amministrazioni rispetto ai progetti di parchi eolici offshore da realizzarsi nel Golfo di Squillace. I progetti specifici devono essere analizzati, coinvolgendo in un processo partecipativo tutti gli attori coinvolti a partire dai cittadini, nella corretta prospettiva e senza aprioristiche levate di scudi staccate dalla realtà. Siamo all’interno di un processo di cambiamento delle nostre vite e della struttura della nostra società che dobbiamo essere in grado di trasformare in occasione di sviluppo e di lavoro per la Calabria».