L’embargo che non c’è: la Russia inizia la costruzione della prima centrale nucleare egiziana

Un progetto da 30 miliardi di dollari di Rosatom per la dittatura a di Al Sisi alleata dell’Occidente. Dovrebbe essere completata entro il 2028

[21 Luglio 2022]

Mentre i media occidentali vogliono farci credere in una Russia isolata e strozzata dalle sanzioni occidentali – solo ieri l’Unione europea ha nuovamente inasprito le sue – in realtà il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov e alti papaveri del governo di Vladimir Putin sono in giro a tessere alleanze diplomatiche e a fare affari d’oro con regimi alleati dell’Occidente, a cominciare da quei Paesi arabi ai quali anche l’Italia si sta rivolgendo per comprare – a caro prezzo – gas e petrolio alternativi a quelli russi.

Il caso più recente e clamoroso è l’avvio della costruzione, da parte della compagnia statale nucleare russa Rosatom, della centrale nucleare di El Dabaa in Egitto, una dittatura militare mascherata da democrazia autoritaria armata e finanziata da Stati Uniti ed Europa. Insomma, i russi sotto embargo energetico stanno costruendo di fatto nel povero e indebitatissimo Egitto una centrale nucleare – che il regime non nasconde di voler utilizzare per arrivare un giorno ad avere la bomba atomica – anche con i soldi degli occidentali.

Come sottolinea la putiniana Russian Television, «Coinvolta in una serie di progetti internazionali su larga scala, inclusa l’iniziativa ITER volta a sviluppare una fusione nucleare pratica, Rosatom non è stata presa di mira da nessuna delle sanzioni imposte alla Russia dall’inizio della sua operazione militare in Ucraina il 24 febbraio».  Insomma, il nucleare di nuova generazione, che secondo i suoi fan ci dovrebbe liberare dalla dipendenza energetica dalla Russia, lo stiamo costruendo insieme ai russi, che per la sicurezza nucleare – vedi Chernobyl e non solo – sono tristemente noti.

Va anche detto che Rosatom, a causa della guerra in Ucraina, ha visto annullarsi a maggio l’accordo per la costruzione di una centrale elettrica con il gruppo finlandese Fennovoima.

Tornando a El Dabaa, l’annuncio lo ha dato ieri direttamente il CEO di Rosatom Alexey Likhachyov durante la cerimonia di posa della prima pietra della centrale nucleare: «L’inizio della costruzione del primo reattore della centrale di El Dabaa significa che l’Egitto si sta ora unendo al club delle nazioni produttrici di energia nucleare del mondo. L’ottenimento del permesso di costruzione per l’Unità 1 è un’occasione importante che apre la strada al lancio della costruzione su vasta scala della prima centrale nucleare in Egitto. Rosatom costruirà una centrale nucleare affidabile e all’avanguardia con reattori basati sul design russo VVER-1200 dell’innovativa generazione III+. Soddisfa i più elevati standard di sicurezza mondiali e opera con successo in Russia. El-Dabaa NPP sarà la prima centrale nucleare di questa generazione nel continente africano. Garantirà ulteriormente la leadership tecnologica regionale del Paese».

Amged El-Wakeel, presidente del consiglio di amministrazione della Nuclear Power Plants Authority egiziana, ha aggiunto: «Oggi ci è stato concesso il permesso per costruire la prima unità della prima centrale nucleare egiziana. Oggi, abbiamo inciso nell’oro il nome dell’Egitto unendoci ai ranghi dei Paesi che costruiscono centrali nucleari dopo oltre 70 anni in attesa che questo sogno si avverasse».

La centrale di  El Dabaa sorgerà sulla costa settentrionale dell’Egitto, a circa 300 chilometri a nord-ovest del Cairo, e sarà la prima centrale nucleare egiziana e il primo grande progetto di Rosatom in Africa. L’impianto, che dovrebbe essere completato entro il 2028, La centrale sarà composta da 4 unità di potenza, ciascuna da 1.200 MW, con reattori VVER-1200 (reattore ad acqua pressurizzata) di generazione III+.  Rosatom ricorda che «Questa è la tecnologia di ultima generazione che ha referenze e sta già funzionando con successo. Ci sono 4 unità di potenza con reattori di questa generazione in funzione in Russia: i siti di Novovoronezh e Leningrad NPP hanno due reattori ciascuno. Al di fuori della Russia, nel novembre 2020 un’unità elettrica della centrale nucleare bielorussa con reattore VVER-1200 è stata collegata alla rete». Sembra di sentire i sovietici quando vantavano la assoluta sicurezza dell’innovativa centrale di Chernobyl…

La costruzione di El Dabaa è finanziata congiuntamente da Mosca e Il Cairo, con il governo russo che fornisce l’85% del costo di 30 miliardi di dollari sotto forma di prestito statale. Il resto sarà finanziato dall’Egitto con il sostegno finanziario di investitori privati, ma in Egitto i grossi investitori privati sono spesso gli stessi militari che governano il Paese con il pugno di ferro.

Secondo i termini degli accordi firmati da Egitto e Russia, Rosatom fornirà anche combustibile nucleare per l’impianto per l’intero ciclo di vita di 60 anni di progettazione e fornirà manutenzione e riparazioni per 10 anni dopo l’avvio di ciascun reattore e la formazione del personale.

Il primo gruppo di futuri dipendenti di El Dabaa ha già iniziato la formazione nel settembre 2021 alla filiale dell’Accademia tecnica di Rosatom  di San Pietroburgo. Rosatom prevede di formare in totale 1.700 specialisti per El Dabaa, sia a San Pietroburgo che direttamente sul sito della prima centrale nucleare egiziana.  In base a un accordo separato, Rosatom costruirà anche un deposito speciale e fornirà containers per lo stoccaggio del combustibile nucleare esaurito.