Legambiente e Kyoto Club: le caldaie a gas sono pezzi da Museo  

Parte la campagna itinerante di per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento e raffrescamento

[9 Febbraio 2023]

Al via la nuova campagna d’informazione e sensibilizzazione “Caldaie a gas? Pezzi da Museo” promossa da Legambiente e sviluppata con il supporto del Kyoto Club per «Spostare i sussidi per le caldaie a gas su tecnologie di riscaldamento sostenibili, chiedere lo stop all’installazione di nuove caldaie a gas fossile dal 2025, smettere di promuovere le caldaie a gas come una soluzione sostenibile, eliminando queste tecnologie da tutti i sistemi incentivanti fin da subito».   La campagna “Caldaie a gas? Pezzi da Museo” porterà in tutte le sue tappe la mostra Il “Museo delle caldaie” con importanti pezzi archeologici e artistici – da L’undicesima piaga d’Egitto al quadro surrealista Les chaudierès de Gazole (Le caldaie a gasolio) di Pigasso), per raccontare, anche con ironia, la storia e i problemi ambientali, sanitari e sociali delle caldaie a gas fossile.  La mostra itinerante partirà da Bari il 14 febbraio toccando almeno altre 11 città: Avellino, Ivrea, Torino, Roma, Potenza, Perugia, Udine, Padova, Ancona, Enna e Napoli.

Secondo le due associazioni, «Se vogliamo raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2030 e al 2050 e affrancarci dalla dipendenza energetica, infatti, dobbiamo intervenire nel settore del riscaldamento,responsabile quasi del 18% delle emissioni di CO2 in Italia». Per l’international energy agency questo risultato è raggiungibile,«Solo imponendo uno stop alle installazioni di nuove caldaie alimentate a gas fossile entro il 2025», anticipando di 4 anni lo stop imposto dall’Unione europea, portando benefici importanti alle famiglie e un importante contributo alla lotta contro l’emergenza climatica.

Legambiente sottolinea: «Basti pensare, infatti, che riqualificando, ogni anno, il 3% del patrimonio edilizio si potrebbero evitare emissioni di gas climalteranti pari a 22 milioni di tonnellate di CO2 al 2030 e si risparmierebbero 12 miliardi di metri cubi di gas, pari a 16% dei consumi totali di gas fossile. Un contributo climatico sicuramente importante e determinante, che si affiancherebbe ai benefici locali in termini di inquinamento atmosferico, economici grazie alla riduzione dei costi in bolletta, e di innovazione per il settore edilizio migliorandolo in termini di comfort e salubrità».

Per Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente, «Anticipare la direttiva europea sullo stop agli incentivi e all’installazione di nuove caldaie a gas, previste rispettivamente per il 2027 e il 2029, è necessario e urgente non solo per contrastare l’emergenza climatica, ma anche per aiutare le famiglie a ridurre i costi in bolletta e il sistema Paese ad essere più indipendente dal gas fossile È una sfida che riguarda soprattutto le famiglie con maggiori difficoltà per contrastare la povertà energetica. Oggi esistono alternative competitive e in grado di rendere le nostre abitazioni con solo più sostenibili, ma anche più salubri e confortevoli. Ma tutto questo deve essere accompagnato con scelte politiche coraggiose e lungimiranti, in grado di rispondere alle esigenze del Paese. In questo senso il Superbonus e gli altri incentivi rappresentano un’opportunità importante, se riformate».

Il direttore di Kyoto Club, Sergio Andreis, ricorda che «Il comparto degli edifici dell’Unione europea è responsabile di oltre il 36% delle emissioni di gas serra dovuto all’uso di fonti energetiche fossili, causa della crisi climatica e dei cambiamenti climatici che stiamo vivendo anche in questi giorni con ondate di siccità senza precedenti (al nord il livello dei laghi e dei fiumi è meno 40% della media). Per questo l’Unione si sta mobilitando per rinnovare profondamente gli standard di prestazione energetica degli edifici e degli impianti di riscaldamento. Auspichiamo che anche il Governo e il Parlamento italiani sposino al più presto questa linea progressiva, sull’esempio degli altri Paesi membri e dei casi di eccellenza italiani delle Città metropolitane e altri Enti locali che hanno compreso le potenzialità positive di impegnarsi in questa direzione».

Attualmente, tra sistemi autonomi e centralizzati, in Italia sono installate oltre 19 milioni di caldaie a gas, di cui almeno 7 milioni di caldaie con più di 15 anni. «Pezzi da museo – denunciano Kyoto Club e Legambiente –  che consumano il 50% del gas utilizzato nel nostro Paese e che sono la causa della voce di spesa energetica più alta per famiglie e imprese. Eppure, sono anche incentivate all’interno di tutti i sistemi di premianti che hanno a che fare con l’edilizia e l’efficienza energetica. Dal Superbonus al Conto Termico. Un vero errore strategico in termini di lotta al cambiamento climatico, ma anche come politica di supporto a famiglie e imprese che invece dovrebbero essere aiutate ad investire su sistemi di riscaldamento e raffrescamento innovativi e sostenibili, come pompe di calore, pannelli solari termici e caldaie a biomasse, sia come sistemi autonomi che centralizzati grazie alle reti di teleriscaldamento. Oggi ormai le tecnologie sono mature per rendere le nostre abitazioni, autonome o condominiali, indipendenti dal gas. Basta pensare ad esempio alle moderne pompe di calore che grazie all’utilizzo di refrigeranti naturali – a differenza di quelle che impiegano gas fluorurati climalteranti – permettono di riscaldare e raffrescare un ambiente adattandosi al sistema di riscaldamento esistente come i radiatori».

Ma gli ambientalisti fanno notare che «Sono anche i Comuni a giocare un ruolo fondamentale in questa sfida. Infatti, le Amministrazioni possono inserire all’interno dei loro Regolamenti uno stop anticipato all’installazione di nuove caldaie a gas, ad esempio nel caso di ristrutturazioni». Per affrontare seriamente e concretamente il problema, Legambiente proporrà in tutte le occasioni e le tappe, incontri con gli Amministratori, per sensibilizzarli sul tema e per accompagnarli verso l’applicazione di norme in questa direzione, sostenendo una petizione al Governo e alle Amministrazioni locali per chiedere di spostare subito i sussidi per le caldaie a gas su tecnologie di riscaldamento sostenibili e di bloccare dal 2025 le installazioni di caldaie a gas.