Le emissioni di metano delle miniere di carbone superano quelle del petrolio o del gas

Preoccupazioni per le nuove miniere e per quelle dismesse che continuano a emettere metano

[16 Marzo 2022]

Secondo il nuovo rapporto “Bigger than Oil or Gas?” del Global Energy Monitor (GEM), «Le miniere di carbone del mondo emettono 52,3 milioni di tonnellate di metano all’anno, che è più delle emissioni annuali di petrolio (39 milioni di tonnellate) o gas (45 milioni di tonnellate)». Inoltre, se i progetti procedessero come previsto, una serie di nuove miniere di carbone attualmente in fase di sviluppo emetterebbe altre 11,3 milioni di tonnellate di metano all’anno, nuove emissioni equivalenti alle emissioni di CO2 Usa derivanti dal carbone. Tra queste non ci sono le centrali a carbone che il nostro goiverno si è detto pronto a riaprire per contrastare la crisi energetica derivante dalla guerra in Ucraina.

Ryan Driskell Tate, analista di ricerca GEM e autore del rapporto, sottolinea che «L’era del carbone potrebbe finire, ma le emissioni di metano delle miniere esistenti e abbandonate potrebbero rappresentare una minaccia per il clima tanto grande quanto le emissioni di petrolio o gas. Il nostro studio dimostra che queste emissioni minerarie sono in molti casi sottovalutate dai governi quando fissano obiettivi net zero».

L’analisi GEM, che ha utilizzato il suo nuovo Global Coal Mine Tracker in combinazione con il Model for Calculating Coal Mine Methane (MC2M), è la prima valutazione per stimare le emissioni di metano delle miniere di carbone in tutto il mondo a livello di asset . Ecco i principali risultati:

Le miniere di carbone in funzione nel mondo emettono 52,3 milioni di tonnellate di metano all’anno, più del petrolio (39 milioni di tonnellate) o del gas (45 milioni di tonnellate) . Mentre l’attività mineraria riceve meno controllo nella governance climatica, le emissioni minerarie si traducono in emissioni equivalenti di CO2 (CO2e) di 1.560 – 4.320 milioni di tonnellate (Mt) all’anno con una media rispettivamente di 100 e 20 anni, 4.320 Mt CO2e in 20 anni è paragonabile all’impatto climatico delle emissioni di CO2 di tutte le centrali a carbone in Cina.

I progetti di miniere di carbone proposti potrebbero emettere ulteriori 11,2 milioni di tonnellate di metano all’anno, che si traducono rispettivamente in 338 – 936 Mt di CO2e100 e CO2e20, e potrebbero essere equivalenti alle emissioni di CO2 derivanti dal carbone degli Stati Uniti. A partire dal 2022, il 30% di questi progetti è in costruzione, suggerendo che le nuove emissioni restano una preoccupazione per il prossimo futuro. La provincia dello Shanxi, in Cina, è la principale fonte di emissioni di metano del mondo delle miniere di carbone. La provincia emette all’incirca la stessa quantità di metano da miniera di carbone (13,1 Mt) del resto del mondo messo insieme (13,8 Mt). Nelle miniere di carbone più gassose, fino al 50% del gas serra emesso durante le attività  è composto da metano, il che significa che alcune miniere hanno un impatto climatico simile alla combustione del carbone stesso.

Dato che alcune miniere emettono 67 volte più  metano di miniere di dimensioni simili, la riduzione delle emissioni di metano delle miniere di carbone richiede un approccio fortemente mirato per capire quali miniere chiuderanno e quanto influenzeranno pesantemente le emissioni di metano in futuro.

Per mantenersi all’interno degli obiettivi della roadmap for Net Zero 2030 dell’International energy agency (Iea), le emissioni di metano delle miniere di carbone devono diminuire dell’11% ogni anno fino al 2030. L’annullamento definitivo di nuovi progetti minerari è l’unico modo per garantire le emissioni zero da nuove fonti in linea con la roadmap for Net Zero 2030 Iea.

Mentre le stime delle emissioni di GEM derivano dalle miniere in esercizio, il rapporto rileva anche che le miniere di carbone che continuano a rilasciare grandi quantità di gas metano anche dopo la loro chiusura, il che significa che, da sola, una riduzione graduale dell’energia a carbone non risolverà il problema e che il metano delle miniere di carbone richiede un suo attento controllo nella governance climatica.

Sebbene il metano rimanga nell’atmosfera per meno tempo dell’anidride carbonica – solo pochi anni, anziché secoli – è molto più potente, intrappolando più di 80 volte più calore in un periodo di 20 anni. A questa scala, il metano proveniente dai progetti di estrazione di carbone pianificati avrà un impatto climatico maggiore rispetto a qualsiasi centrale elettrica a carbone attualmente in funzione negli Stati Uniti.

A complicare le cose, la guerra in Ucraina potrebbe stimolare una maggiore domanda di carbone. Oltre all’Italia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Romania e Germania hanno ipotizzato che potrebbero bruciare più carbone come parte degli sforzi per limitare la loro dipendenza dal gas russo importato. Anche se il piano dell’Unione europea per affrancarsi dal gas russo non richiede una maggiore combustione di carbone, contraddicendo le sue stesse stime, l’International energy agency ha detto che il carbone è uno strumento praticabile nel suo piano per frenare le importazioni di gas e petrolio dalla Russia.