La transizione energetica globale per riscaldamento e raffreddamento è urgente e necessaria

Riscaldamento e raffreddamento basati su solare, eolico e geotermia priorità urgente per i Paesi che cercano di raggiungere gli obiettivi climatici e costruire economie resilienti e sostenibili

[30 Novembre 2020]

Il nuovo rapporto “Renewable Energy Policies in a Time of Transition”, pubblicato congiuntamente da International renewable energy agency (Irena), International energy agency (Iea) e Renewable energy policy network for the 21st Century (Ren21), evidenzia i vantaggi – ma identifica anche gli ostacoli posti agli investimenti –  e le politiche per favorire una più rapida diffusione di riscaldamento e raffreddamento rinnovabili in tutto il mondo, descrivendo anche 5 possibili percorsi di trasformazione, che comprendono l’elettrificazione basata sulle energie rinnovabili, i gas rinnovabili, la biomassa sostenibile e gli utilizzi diretti del solare termico e del calore geotermico.

La domanda di riscaldamento e raffreddamento rappresenta circa la metà del consumo energetico finale globale, soprattutto per i processi industriali, seguiti dai consumi  residenziali e agricoli. Attualmente, la maggior parte di questa energia proviene dai combustibili fossili o da utilizzi inefficienti e non sostenibili delle biomasse. Quindi, il riscaldamento e il raffreddamento sono una delle principali fonti di inquinamento atmosferico e rappresentano oltre il 40% delle emissioni globali di anidride carbonica legate all’energia. Intanto, per cucinare circa 2,8 miliardi di persone dipendono dalla legna, dal carbone di legna, dagli escrementi di animali e da altri combustibili inefficienti e inquinanti.

La domanda di riscaldamento e raffreddamento è destinata a continuare a crescere: «La domanda di raffreddamento è già triplicata a livello globale dal 1990 e – sottolinea il rapporto –  con l’aumento del numero e della gravità delle ondate di caldo, il cambiamento climatico aumenta anche l’urgenza di fornire aria condizionata e refrigerazione a miliardi di persone.

Presentando il rapporto, il direttore generale di Irena, Francesco La Camera, ha sottolineato che  «Il riscaldamento e il raffreddamento efficienti dal punto di vista energetico basati su fonti rinnovabili sono emersi come una priorità urgente per i Paesi che si sforzano di rispettare gli impegni sul clima ai sensi dell’Accordo di Parigi e di costruire economie resilienti e sostenibili. La transizione verso soluzioni di riscaldamento e raffreddamento più pulite, più efficienti e sostenibili può attrarre investimenti, creare milioni di nuovi posti di lavoro e contribuire a guidare una ripresa economica duratura sulla scia della crisi globale  del Covid-19. Metterà a disposizione di tutti i servizi di riscaldamento e raffreddamento tanto necessari, comprese le isole remote e i Paesi meno sviluppati dell’Africa e dell’Asia».

Finora i responsabili politici hanno prestato un’attenzione limitata alla transizione del riscaldamento e del raffreddamento: irene ricorda che «Alla fine del 2019, solo 49 Paesi, per lo più all’interno dell’Unione europea, avevano obiettivi nazionali per il riscaldamento e il raffreddamento da fonti rinnovabili, in contrasto con 166 che avevano obiettivi per la generazione di energia rinnovabile».

Il rapporto fa notare che «Per decarbonizzare l’energia utilizzata per il riscaldamento e il raffreddamento, nel bel mezzo della pandemia di Covid-19, che ha ridotto la domanda di riscaldamento e servizi di raffreddamento, anche nelle famiglie e nelle piccole imprese,  sono ancora più urgenti pacchetti strategici aggressivi e completi che eliminino gradualmente l’uso di combustibili fossili e diano priorità alle energie rinnovabili e all’efficienza».

Ma la crisi sanitaria ed economica globale ha anche peggiorato le condizioni per l’accesso all’energia in molti Paesi in via di sviluppo. Secondo il rapporto, «La transizione alle fonti rinnovabili contribuirà ad aumentare l’accesso a servizi di riscaldamento e raffreddamento puliti, convenienti e affidabili, anche su isole remote e in alcuni dei paesi meno sviluppati dell’Africa e dell’Asia. Allo stesso tempo, il riscaldamento e il raffreddamento rinnovabili possono creare nuovi posti di lavoro, stimolare le economie locali e migliorare le condizioni di vita delle persone, rafforzando al contempo la sicurezza energetica e l’indipendenza dei paesi».

Però il passaggio alle energie rinnovabili per il riscaldamento e il raffreddamento richiede infrastrutture infrastrutture come le reti del biogasgas, di teleriscaldamento e di teleraffrescamento, e politiche di implementazione, integrazione e attivazione diversificate per favorire la transizione energetica e creare condizioni di parità con i combustibili fossili e  le condizioni favorevoli necessarie per attrarre investimenti.

Oltre a evidenziare le esperienze e le migliori pratiche in diversi Paesi, il rapporto avanza alcune raccomandazioni. Ecco le principali:

Definizione di obiettivi specifici e sviluppo di un piano integrato a lungo termine per la decarbonizzazione del riscaldamento e del raffreddamento in tutti gli usi finali, inclusi edifici, industria, cucina e usi produttivi in ​​aree con accesso limitato all’energia.

Creare condizioni di parità eliminando gradualmente i sussidi ai combustibili fossili e introducendo altre politiche fiscali per internalizzare i costi ambientali e socioeconomici. Combinare l’elettrificazione del riscaldamento e del raffreddamento con una produzione di energia rinnovabile sempre più competitiva in termini di costi, aumentando l’uso di energia solare ed eolica e aumentando la flessibilità del sistema attraverso l’accumulo di energia, pompe di calore ed elettrodomestici efficienti.

Sfruttare le reti del gas esistenti per fornire gas rinnovabili, come il biogas e l’idrogeno verde.

Introdurre standard, certificazioni e testing policies per promuovere l’utilizzo sostenibile della biomassa, combinando sistemi efficienti e soluzioni bioenergetiche come pellet, bricchette, bioetanolo o digestione anaerobica.

Riduzione dei rischi di investimento per l’esplorazione geotermica e aumento dell’utilizzo  del calore geotermico.

Migliorare le reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento attraverso misure di efficienza energetica e l’integrazione di fonti di calore solare termico, geotermico e altre fonti di calore rinnovabili a bassa temperatura.

Sostenere le cucine pulite e introdurre l’essiccazione degli alimenti a base rinnovabile in aree prive di accesso all’energia, con una combinazione di meccanismi di finanziamento, sviluppo di capacità e standard di qualità volti a migliorare i mezzi di sussistenza e massimizzare i benefici socio-economici.