Gazprom: «I flussi inversi dalla Germania sono aumentati dopo l'interruzione delle forniture dirette»

La Polonia continua ad acquistare gas russo, ma dalla Germania

E anche la Bulgaria compra gas russo dall’Ungheria o dalla Grecia

[28 Aprile 2022]

Sembra un colossale gioco delle tre carte che parte dalla Siberia, arriva in Germania e torna indietro: secondo il gigante energetico russo Gazprom la Polonia, che si è rifiutata di pagare in rubli il gas russo, dopo che Gazprom ha sospeso le sue forniture dirette a Varsavia, continua ad acquistare il gas russo dalla Germania (che lo paga in rubli) tramite flussi inversi.

il rappresentante ufficiale di Gazprom Sergey Kupriyanov, ha detto oggi che «Questa settimana la Polonia ha rifiutato di pagare il gas russo con le nuove condizioni, in rubli. È stato grandiosamente annunciato che non avevano più bisogno del gas russo e che non lo avrebbero più acquistato. Ma in realtà la Polonia continua ad acquistare gas russo dopo che la fornitura diretta è stata interrotta. Ora acquista il gas dalla Germania e torna in Polonia con il flusso inverso attraverso il gasdotto Yamal-Europa». Secondo i Russi, il volume del flusso di gas dalla Germania verso la Polonia «Corrisponde approssimativamente alle domande previste dal contratto con Gazprom Export nei giorni precedenti».

Russian Television ricorda che «Gazprom ha annunciato un arresto completo delle esportazioni di gas in Polonia poiché Varsavia non aveva pagato il suo carburante in rubli in linea con un nuovo meccanismo di pagamento lanciato all’inizio di questo mese. Secondo Gazprom, le forniture non riprenderanno fino a quando Varsavia non rispetterà i nuovi termini».

Il 27 aprile, Gazprom ha sospeso completamente le forniture di gas alla compagnia  bulgara Bulgargaz e alla polacca PGNiG e ha minacciato di ridurre il transito del gas che passa dai gasdotti che attraversano Polonia e Bulgaria se questi paesi preleveranno gas dal flusso generale senza autorizzazione.

Gli osservatori non escludono che la Bulgaria possa fare come la Polonia: acquistare gas da altri Paesi che continuano a collaborare con la Russia, come l’Ungheria o la Grecia che acquisteranno più gas da Mosca e ne lasceranno una parte alla Bulgaria. Una specie di importazione parallela grigia. Dal momento che il mercato del gas bulgaro non è molto grande, è del tutto possibile. In questo senso si può dire che la solidarietà europea funziona, ma alla fine l’hanno avuta vinta i russi che si vedono pagati in rubli proprio come volevano. Infatti, l’Unione europea ha detto che quello di Gazprom è un ricatto.

Oggi il viceministro dell’interno e dell’amministrazione polacco, Paweł Szefernaker. ha annunciato che decine di Comuni sono rimaste senza gas a causa delle sanzioni imposte da Varsavia al colosso energetico russo Novatek.

Secondo i dati di Gascade, l’operatore tedesco della rete di trasporto del gas, ieri la Polonia ha quintuplicato la sua offerta per le forniture di gas inverso dalla Germania, ripagando così in euro quello che la Germania paga alla Russia in rubli, salvando così la faccia con un artificio.

Un mese fa, il primo ministro di destra polacco, Mateusz Morawiecki, aveva dichiarato che entro la fine dell’anno la Polonia vieterà tutte le importazioni di gas, petrolio e carbone russi. Una decisione ribadita mercoledì dal plenipotenziario del governo polacco per le infrastrutture energetiche strategiche Piotr Naimski: «Varsavia non intende più acquistare gas dalle compagnie russe».

Intanto, dopo che Gazprom ha chiuso i rubinetti dei suoi gasdotti,  Morawiecki tenta di rassicurare l’opinione pubblica polacca sul fatto che il gas continuerà ad arrivare: «Faremo di tutto affinché le persone possano riscaldare le loro case e cucinare i loro pasti», anche se si tratterà di gas tedesco made in Russia.