La nuova cattedra Unesco in sustainable energy communities dell’università di Pisa

L’Ateneo ribadisce il suo impegno prioritario sulle questioni energetiche che riguardano lo sviluppo sostenibile della società

[26 Ottobre 2022]

E’ stata presentata la cattedra Unesco dell’Università di Pisa in “Sustainable Energy Communities”, prima a Pisa e tra le poche in Toscana, che contribuirà alla missione dell’Agenzia delle Nazioni Unite di «Diffusione di programmi di sviluppo sostenibile attraverso la promozione dell’uso e della produzione di energia pulita. Caratterizzata per il profilo internazionale e per la multidisciplinarietà» e che vede la collaborazione dei dipartimenti dell’area di Ingegneria, di Informatica, di Giurisprudenza, di Chimica e Chimica industriale, di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, di Scienze politiche e di Economia e Management. Partner dell’iniziativa sono Eni e Électricité de France (EDF), CNR e CNR francese,  oltre a più di 30 università di tutto il mondo e alle diverse istituzioni pisane e toscane.

La cattedra è stata presentata, nel Palazzo della Sapienza, dal rettore Paolo Maria Mancarella e dal rettore eletto Riccardo Zucchi, e dal professor Marco Raugi, titolare della cattedra Unesco, che hanno sottolineato «L’impegno prioritario dell’Ateneo pisano sulle questioni energetiche che riguardano lo sviluppo sostenibile della società»..

Mancarella ha sottolineato che «La Cattedra Unesco sulle Comunità energetiche sostenibili è il coronamento di un disegno che l’Università di Pisa ha iniziato a tracciare molti anni fa e attraverso il quale il nostro Ateneo vuole contribuire a ricomporre le fratture sociali e ambientali determinate da un modello di sviluppo ormai insostenibile. Un impegno che nasce dalla consapevolezza che il legame tra istruzione e cambiamento sociale è strettissimo e che la formazione universitaria svolge un ruolo fondamentale, attraverso le sue attività di ricerca, formazione e terza missione, nel favorire una sempre più profonda diffusione, in Italia, di una solida cultura della sostenibilità».

Il progetto elaborato dall’Ateneo pisano si propone di sviluppare uno strumento che è diventato particolarmente attuale anche in termini di autosufficienza e sicurezza energetica, oltre che di contribuire al programma dell’Unesco mirato a risolvere le esigenze prioritarie dell’Africa, attraverso il coinvolgimento di partner africani nella progettazione di strutture energetiche sostenibili specificamente basate sulle caratteristiche dei loro paesi. L’obiettivo finale è quello di definire principi e strumenti tecnici di progettazione per la simulazione e la definizione di comunità energetiche completamente autonome attraverso metodi innovativi per l’integrazione di sistemi elettrici e termici, alimentati solo da fonti rinnovabili prodotte localmente. In questo senso è necessario prefigurare un caso di studio del tutto innovativo, ribaltando l’attuale paradigma in cui le risorse energetiche si adattano alle richieste e ai bisogni degli utenti ed esaminando invece una nuova prospettiva in cui sono i fabbisogni energetici degli utenti ad adeguarsi alle risorse energetiche disponibili, sia in termini di consumi complessivi che di distribuzione oraria.

La presidente di Eni Lucia Calvosa ha concluso: «L’integrazione con gli altri – le Comunità, le istituzioni, il mondo Universitario, le persone –  è una leva fondamentale per rendere un’azienda un importante promotore degli obiettivi di sviluppo e sostenibilità, nonché portatore di un’effettiva crescita economica a beneficio del contesto sociale in cui essa opera”, ha dichiarato. “In Eni crediamo fortemente in questa integrazione e ci adoperiamo costantemente per attuarla».