Ecco il Green Covid-19 Recovery and Resilience Plan for Europe

La matematica che ci piace: duecento miliardi per 1000 progetti green divisi per 2 milioni di posti di lavoro

Secondo i dati raccolti da EY, il potenziale dei progetti servirebbe anche per evitare le emissioni di 2,3Gt di gas serra

[3 Settembre 2020]

Duecento miliardi per 1000 progetti divisi per 2 milioni di posti di lavoro: ecco la matematica alla base del “Green Covid-19 Recovery and Resilience Plan for Europe” . Si tratta di uno studio di EY (Ernst & Young Audit Conseil et Associés) piuttosto interessante dato che, in momento storico in cui gli Stati membri dell’Unione Europea, come l’Italia, stanno preparando i loro piani di ripresa economica post Covid, i progetti elencati “offrono misure concrete che possono guidare i responsabili politici verso una ripresa economica che sia sostenibile e giusta”.

I 1.000 progetti presi in esame sarebberp “pronti a partire”, in tutti gli Stati membri dell’Ue inclusa l’Italia e hanno il potenziale per generare nell’immediato benefici economici, creare posti di lavoro e accelerare la transizione verso un’economia sostenibile a zero emissioni di gas serra. Si tratta di progetti, va sottolineato,  “già in fase di sviluppo e che con i dovuti fondi (richiederebbero circa 200 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati equamente distribuiti in tutti i paesi dell’UE) creerebbero già nel breve termine più di 2 milioni di posti di lavoro”.

Secondo il rapporto, inoltre, il suddetto elenco “rappresenta solo una frazione di tutti progetti green che sono in fase di sviluppo in Europa e che, se ricevessero i fondi, permetterebbero di impiegare in attività produttive e sostenibili tutti i 12 milioni di lavoratori a tempo pieno che hanno perso il loro lavoro a causa del covid-19 nonché creare opportunità per altri lavoratori”.

Secondo i dati raccolti da EY, il potenziale dei 1000 progetti servirebbe anche per evitare le emissioni di 2,3Gt di gas serra. Ma come detto questa lista potrebbe rappresentare solo circa il 10% dei progetti di decarbonizzazione attualmente in fase di sviluppo in Europa. Tant’è che, come si può vedere nel report, alcuni importanti progetti in corso di approvazione in Italia, come quelli relativi agli impianti di eolico offshore, non sono neppure presi in considerazione. Inoltre, il miglioramento della qualità dell’aria, la riduzione dell’inquinamento acustico, l’indipendenza energetica, le industrie a basse emissioni di gas serra e la sicurezza alimentare sono anch’essi parte del valore che questi progetti possono contribuire a fornire. Da sottolineare poi che i paesi dell’Europa centrale e orientale ottengono ottimi risultati quanto a progetti di decarbonizzazione: la Croazia e la Slovacchia hanno il più alto rapporto di progetti pro capite e hanno superato le grandi economie come la Francia o la Germania nella produzione di progetti. Diversi progetti sono localizzati in aree di transizione dal carbone, suggerendo chiare opportunità per trasformare tali regioni in modo verde e resiliente.

In Italia i progetti individuati da EY sono complessivamente 95 di cui 29 nel settore energetico, 15 nei trasporti, 13 di progetti di uso del suolo e agricoltura, 23 per l’industria e l’economia circolare, 16 nel settore delle costruzioni. Con questi progetti si stima che si potrebbero creare subito 120mila posti di lavoro.