Intesa newcleo – Enea per sviluppo sistemi nucleari di IV generazione

Verranno realizzati fuori dall’Italia. Investimenti in Emilia-Romagna per oltre 50 milioni di euro

[16 Marzo 2022]

L’accordo quadro firmato oggi da newcleo, società per lo sviluppo di sistemi nucleari innovativi di IV generazione, ed ENEA, punta a «Produrre energia in modo sicuro, affidabile e sostenibile attraverso sistemi nucleari innovativi di piccole dimensioni, da realizzare al di fuori dell’Italia».

L’intesa prevede infatti «La realizzazione di Advanced Modular Reactors di piccole dimensioni raffreddati al piombo invece che ad acqua, molto più semplici e affidabili». Newcleo , un’impresa  privata con sede a Londra, costituita nel 2021 per «Rompere gli schemi del settore dell’energia nucleare» e «Generare energia pulita, sicura e inesauribile per il Pianeta, attraverso un’innovativa combinazione di tecnologie esistenti e accessibili», si propone di sviluppare i primi prototipi entro 7 anni e, successivamente, di commercializzarli a livello internazionale per sostituire gli attuali reattori di II e III generazione.

ENEA spiega che «La collaborazione prevede, in particolare, la realizzazione di un prototipo elettrico del sistema LFR (Lead-cooled Fast Reactor, reattori raffreddati al piombo), senza l’uso di materiali radioattivi o combustibile nucleare, che permetta di studiare a fondo le prestazioni termo-fluidodinamiche, meccaniche e funzionali. Le attività congiunte riguardano inoltre la progettazione degli ADS (Accelerator Driven System) che permetteranno di ridurre drasticamente il volume dei rifiuti nucleari esistenti».

Per sviluppare questo progetto, ENEA metterà a disposizione infrastrutture, competenze e professionalità presenti nel suo Centro Ricerche del Brasimone (Bologna) per le attività di analisi della sicurezza, formazione e sperimentazione e spiega che «Nell’ambito dell’accordo, inoltre, saranno implementate nuove infrastrutture di ricerca, favorendo, ove possibile, l’utilizzo e il rifacimento delle hall sperimentali e dei laboratori attualmente presenti, con investimenti da parte di newcleo che potranno superare i 50 milioni di euro. La società prevede di impiegare un team di 25-30 ingegneri che lavorerebbero in pianta stabile presso il Brasimone per circa 10 anni. A livello operativo, verrà istituito un gruppo di lavoro con personale ENEA e newcleo che si scambierà informazioni e conoscenze e svilupperà congiuntamente apparecchiature e codici tecnologici. Oltre alla stretta cooperazione tra il personale scientifico, la collaborazione prevede l’allineamento di programmi sperimentali su sistemi nucleari innovativi, l’assistenza reciproca nella progettazione, la simulazione numerica e la costruzione di componenti chiave, sistemi e impianti».

Il presidente dell’ENEA Gilberto Dialuce ricorda che «Negli ultimi 20 anni l’ENEA ha svolto un’ampia gamma di studi e sperimentazioni di ricerca in questo settore, nel quale ha raggiunto una posizione di primo piano a livello internazionale. Quest’accordo ci consente di collaborare all’obiettivo di garantire la produzione di energia elettrica in sicurezza e a lungo termine in impianti da realizzarsi all’estero, ma con ricadute rilevanti di investimenti e di occupazione a livello locale. Infatti, le attività previste dall’accordo con newcleo saranno realizzate nel nostro Centro Ricerche del Brasimone, sull’Appennino Tosco-Emiliano, dove sono in corso anche altri progetti strategici insieme alla Regione Emilia-Romagna, come ad esempio lo sviluppo di tecnologie per la fusione e per la produzione di radiofarmaci destinati alla diagnosi e alla terapia dei tumori».

Stefano Buono, CEO di newcleo, ha commentato: «Siamo estremamente soddisfatti dell’accordo con ENEA e soprattutto della collaborazione già avviata. newcleo ha una missione importante per il futuro del bilancio energetico del Pianeta e ci siamo posti tempistiche ambiziose per raggiungerlo. ENEA ha accumulato un know-how unico al mondo nel campo del piombo liquido. Lavorando insieme ai ricercatori di ENEA e investendo nelle strutture presso il Centro del Brasimone, non solo intraprenderemo passi importanti per la realizzazione del nostro progetto, ma contribuiremo anche all’avanzamento della ricerca in Italia. Sono orgoglioso di quanto stiamo facendo sia a Torino, dove abbiamo già circa 60 scienziati, sia al Brasimone dove stiamo iniziando questo percorso che ci porterà alla costruzione del nostro prototipo».

Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico, green economy, lavoro e formazione della Regione Emilia-Romagna, ha concluso: «D’intesa con ENEA, newcleo, start-up che ha la “benedizione” del Premio Nobel Carlo Rubbia e il cui team di scienziati italiani lavora sugli ambiti più avanzati dei sistemi energetici, ha deciso di portare al Brasimone un progetto di ricerca innovativo di livello internazionale. L’arrivo di ingegneri e di oltre 50 milioni di euro di investimento – aggiunge – rappresenta la più grande operazione di rilancio di un sito strategico per il Paese per struttura e competenze già esistenti. Questo progetto è una grande opportunità di sviluppo per l’Appennino e, insieme ai Comuni interessati e alla Città Metropolitana di Bologna, daremo tutto il supporto organizzativo e logistico necessari. Abbiamo peraltro già dato mandato alla nostra società Lepida di predisporre, nell’ambito del programma di rigenerazione urbana dell’area, l’installazione della fibra ottica 5G più evoluta. Ringrazio il Presidente dell’ENEA Gilberto Dialuce per il proficuo dialogo e la condivisione che hanno portato alla definizione di tale progetto strategico. Al contempo, proseguono lo studio per la produzione di radiofarmaci e, al Tecnopolo di Bologna, i lavori sull’infrastruttura che ospiterà il più grande Centro di Ricerca di ENEA sull’economia circolare e la sostenibilità».