In Colombia via libera ai test per il fracking. Ondata di critiche contro il governo

Ambientalisti, indigeni e sinistra: licenza approvata tra irregolarità, proteste e minacce

[29 Marzo 2022]

In Colombia, l’Agencia Nacional de Licencias Ambientales (ANLA) ha accolto le richieste del governo di destra di Iván Duque è ha concesso la “viabilidad ambiental” al Proyecto Piloto Integral de Investigación PPII-YNC Kalé, che permette alla compagnia petrolifera statale Ecopetrol di effettuare  test di fracking in un pozzo nel municipio di Puerto Wilches nel dipartimento di Santander, nel nord-est della Colombia.

In un comunicato l’ANLA sottolinea che la sua decisione «Si basa sull’analisi rigorosa dello Studio di Impatto Ambientale, di quanto verificato nelle visite sul campo e di quanto raccolto, tra gli altri, negli scenari di partecipazione all’Incontro Informativo e all’ Audiencia Pública Ambiental. Questo inedito iter autorizzativo, condizionato da specifiche normative, è stato rigorosamente preparato dall’ANLA per tre anni , con la ristrutturazione dell’ente e il rafforzamento tecnico e giuridico dei gruppi di lavoro, la formazione, le pedagogie istituzionali e gli incontri interistituzionali previo alla decisione, tra l’altro, che ha reso l’intero processo opportuno, trasparente e di qualità. Spicca il lavoro che è stato promosso con le comunità nell’area di influenza, dal 2019, dove si sono svolti workshop, talk, incontri informativi e partecipativi, incontri interistituzionali e pedagogie con l’assistenza di oltre 1.300 persone, in oltre allo svolgimento dell’Incontro Informativo e dell’ Audiencia Pública Ambiental con oltre 2.949 e 5.140 riproduzioni rispettivamente della trasmissione. La richiesta di questa procedura è stata avanzata da Ecopetrol per sviluppare test pilota di depositi non convenzionali nel municipio di Puerto Wilches, dipartimento di Santander, per la messa in servizio di (1) una piattaforma e un (1) pozzo di fratturazione idraulica. La fattibilità della Licencia Ambiental del PPII – YNC non costituisce, in alcun modo, una garanzia per il passaggio alla fase commerciale dei progetti pilota di ricerca integrale. Si tratta di una prima fase che successivamente analizzerà il Comitato di Valutazione istituito dal Decreto 328 del 2020, per decidere se ci sarà la trivellazione e la produzione commerciale di idrocarburi con questa tecnica».

Argomentazioni che non convincono per primi quelli che sarebbero stati coinvolti nel percorso partecipativo delineato dall’ANLA. E l’Alianza Colombia Libre de Fracking, che ha evidenziato che la licenza è stata in realtà approvata in tempi rapidissimi: a meno di 5 mesi dalla pubblicazione dello studio, «Tra irregolarità, proteste e minacce», nonostante le numerose voci contrarie e con un aumento degli atti di violenza contro gli oppositori nel Magdalena medio e minacce di morte nell’area in cui dovrebbe essere realizzato il progetto che hanno costretto un attivista anti-fracking a fuggire dalla regione.

L’Alianza denuncia che «Purtroppo che una questione fondamentale in materia energetica non è stata discussa al Congresso della Repubblica, dove gli alleati del governo hanno ritardato per la terza volta consecutiva la discussione dei disegni di legge per vietare il fracking che è stato deciso dal Governo Duque, per acclamazione, senza garanzie e a pochi mesi dall’insediamento di un nuovo presidente». E, rispondendo all’ANLA sulla presunta partecipazione popolare, lAlianza fa notare che l’autorizzazione è stata concessa «senza la partecipazione ampia e informata delle comunità di Puerto Wilches e del Magdalena Medio, che da più di 100 anni subiscono le conseguenze del degrado ambientale e sociale associato allo sfruttamento idrocarburi in modo convenzionale».

Ad attaccare la decisione del governo e dell’ANLA  è anche la specialista in diritto ambientale e senatrice ore eletto dal Pacto Histórico (la coalizione di sinistra colombiana arrivata prima alle recenti elezioni, ndr), l’indigena Wayuu Martha Peralta Epieyú, che su Twitter fa un riferimento anche alle premiazioni degli Oscar: «Mentre tutti celebravamo il trionfo di Encanto, l’ANLA ha approvato una licenza per il primo progetto pilota di fracking a Puerto Wilches, Santander. Hanno in programma di distruggere tutto l’ Encanto sulla nostra terra. Un Oscar per Iván Duque per la sua interpretazione di difensore dell’ambiente».

Un’altra senatrice, Aida Quilcue, del Movimiento Alternativo Indígena y Social (MAIS), eletta nella Circunscripción Especial Indígena, ha definito il provvedimento «Un attentato contro la nostra Madre Tierra che sta per iniziare, è urgente agire. I danni del fracking sono irreversibili e non lo possiamo pernmettere».

Contro la licenza si è espresso anche Gustavo Petro,  il candidato alla Presidenza della Repubblica della Colombia per il Pacto Histórico, , che ha sottolineato: «Il fracking è il meccanismo più predatorio perché distrugge le acque del territorio, per continuare un sistema economico basato sugli idrocarburi. Puerto Wilches ha un futuro molto migliore nell’agroindustria dei piccoli e midi coltivatori»

Contrario anche il Movimiento Alternativo Indígena y Social (MAIS) che ha detto che «Quello dell’ANLA è uno schiaffo in faccia che consente l’esecuzione di un piano pilota di fracking a Puerto Wilches, Santander. Il governo non intende questo quando dice falsamente che vuole tutelare l’ambiente e le ricchezze naturali del Paese».

Unico favorevole in un mare di proteste sembra essere il presidente di Ecopetrol, Felipe Bayón, che in un’intervista a El Colombiano ha detto che «Fermare l’esplorazione petrolifera nel Paese significherebbe un rischio, perché importare greggio estero costerebbe alla Colombia tra i 50 ei 60 miliardi di dollari in un anno, il che equivarrebbe a quattro riforme fiscali. Il progetto del fracking non va fatto in fretta ma “bene”, perché genera molte emozioni e c’è molta ignoranza. Ecopetrol sta misurando circa 200 variabili socio-ambientali, come emissioni, qualità dell’aria, acqua, rumore».

Ma l’Alianza Colombia Libre de Fracking,  ribatte: «Va sottolineato che questa approvazione avviene nel mezzo delle proteste degli abitanti di Puerto Wilches durante le riunioni e le audizioni svolte, nonché le richieste di decine di organizzazioni, membri del Congresso e del Consiglio municipale, che hanno manifestato l’opposizione e il rifiuto della licenza sociale per il sviluppo di questo progetto pilota. Inoltre, gli ambientalisti hanno affermato che continueranno le azioni legali, di incidenza e di mobilitazione per impedire l’avanzata dei progetti pilota di fracking Kalé e Platero, che significherebbero aprire la porta a  oltre 19.000 pozzi che si progettano in questa regione nella loro fase commerciale».