In Australia è boom delle energie rinnovabili. E calano i prezzi dell’energia elettrica

Aumenta la produzione di eolico e fotovoltaico, diminuiscono carbone e gas

[4 Maggio 2023]

A marzo, per un breve periodo, le energie rinnovabili hanno fornito per i due terzi dell’energia elettrica dell’Australia e Daniel Westerman, CEO dell’Australian Energy Market Operator (AEMO), l’operatore di rete australiano, conferma e aggiunge che «La continua crescita dell’eolico e del solare sta riducendo i costi».

Una cosa impensabile fino a poco fa in un Paese dove i governi nazional-conservatori  avevano fatto una sorda resistenza contro le rinnovabili e spinto per aprire nuove miniere di carbone e uranio e trivellare altro petrolio e gas.

Eppure, mentre nel resto del mondo i prezzi dell’energia elettrica sono nell’altalena della crisi energetica – come dimostra l’Italia anche oggi – in Australia nel primo trimestre di quest’anno gli aumenti dei prezzi all’ingrosso dell’elettricità sono stati pari a zero o in alcuni casi sono addirittura calati del 12%. E in alcune parti del Paese l’impatto delle rinnovabili è stato ancora più pronunciato. «Tra le 9:00 e le 17:00, i prezzi all’ingrosso dell’elettricità erano negativi in ​​South Australia e Victoria rispettivamente per il 60% e il 55% delle volte», ha scritto  Westerman in una nota.

L’utimo market intelligence report dell’ AEMO  dimostra che in Australia nel primo trimestre del 2023 c’è stata una produzione media record di fotovoltaico solare domestico (2.962 megawatt) che è aumentata del 23% rispetto allo stesso periodo del 2022. Allo stesso tempo, la produzione di elettricità da carbone e gas è diminuita, con la generazione a gas che ha raggiunto il livello più basso del primo trimestre dal 2005. Il rapporto dimostra anche che «Le unità solari ed eoliche su scala di rete nuove e recentemente commissionate hanno aumentato la produzione nel NEM sono aumentate rispettivamente in questo trimestre di un una media di 330 megawatt (MW) e 134 MW, con una media trimestrale record di 4.654 MW, superiore dell’11% rispetto al primo trimestre del 2022».

Così, nel primo trimestre del 2023 in Australia le emissioni totali sono diminuite ai livelli più bassi mai registrati in questo periodo: a 28,83 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente (MtCO2-e), con un calo del 5,1% rispetto al primo trimestre del 2022 (30,39 MtCO2-e), mentre l’intensità delle emissioni è diminuita del 4%. Nel frattempo, la produzione da lignite nel Victoria è diminuita di 293 MW rispetto al primo trimestre del 2022 e la produzione da black coal nel New South Wales e nel Queensland è diminuita di 137 MW.

Il calo dei prezzi dell’elettricità e delle energie fossili arriva dopo un anno dal ritorno al governo del Partito laburista australiano che ha vinto le elezioni con un programma che puntava esplicitamente a promuovere le energie rinnovabili e a modernizzare la rete elettrica come parte del suo piano più ampio per ridurre le emissioni di gas serra.

L’allentamento delle condizioni di La Niña e le temperature relativamente miti hanno aiutato i prezzi all’ingrosso dell’elettricità a tornare ai livelli storici ma secondo Westerman «Le intuizioni del rapporto sottolineano la necessità di maggiori investimenti in nuove tecnologie di trasmissione e consolidamento per collegare i nuovi siti dei parchi eolici e solari e per uniformare la natura variabile della produzione rinnovabile. Queste indicazioni  rafforzano la necessità di investimenti nella  trasmissione essenzialii, come VNI West ed Energy Connect, per condividere energia rinnovabile a basso costo e a low carbon con i consumatori».