Il potenziale dell’eolico per la decarbonizzazione italiana: è la rinnovabile che produce più gettito fiscale e valore aggiunto

Presentato oggi lo studio Anev-Elemens sullo scenario dell’eolico in Italia con l’EU Green Deal

[21 Giugno 2021]

Oggi l’Associazione nazionale energia del vento (Anev) ha presentato oggi lo studio Elemens “Nuovi scenari di decarbonizzazione per l’Italia. Il EU Green Deal e gli effetti sulle rinnovabili elettriche al 2030”, che dimostra come l’eolico abbia ancora un potenziale di crescita importante per i nuovi impianti, l’eolico off-shore e per il repowering. «Inoltre – fa notare l’Anev – tra le FER l’eolico è quella che genera uno dei maggiori ritorni sul territorio tra gettito fiscale e valore aggiunto, grazie alla sua presenza industriale in Italia».

L’associazione italiana dell’eolico ricorda che «Per centrare il nuovo target al 2030, lo scenario EU Green Deal prevede per il 2030 un incremento della quota di rinnovabili elettriche che dovrebbero passare dagli attuali 120 TWh a 241 TWh (+54 TWh rispetto a quanto delineato nel PNIEC), con uno share delle FER elettriche sui consumi pari al 70% circa (rispetto al 55% del PNIEC). Rispetto alla traiettoria prevista dal PNIEC per il 2030 (41,5 TWh), lo scenario EU Green Deal prevede un incremento della produzione eolica, che dovrà raggiungere i 55 TWh al 2030 (+13 TWh rispetto a PNIEC e +34 TWh rispetto a 2020). Il contributo dell’off-shore è pari a 1,1 TWh al 2030. Per fare ciò sarà necessario il contributo dei nuovi impianti come prima cosa (ulteriori 9,6 GW on-shore oltre all’off-shore), e poi del repowering degli impianti esistenti, con complessivi 8,5 GW (3,4 GW incrementali)».

L’eolico produce importati ricadute economiche anche grazie al numero di imprese attive nella componentistica delle turbine: i nuovi impianti contribuiscono per ben 2,9 miliardi, mentre il repowering contribuisce per 1,8 miliardi di euro complessivi. Il totale del valore aggiunto dall’eolico è pari a 3,5 miliardi di euro e il gettito fiscale pari a 1,1 miliardi di euro.

Francesco Ferrante, vice presidente di Kyoto Club,. Commenta: «I numeri di Elemens sono l’ennesima conferma che dovremmo “correre”. E invece siamo fermi. Bisognerebbe installare migliaia di megawatt per rispettare gli obiettivi che noi stessi ci siamo dati e invece ne facciamo solo qualche decina. Il DL Semplificazioni all’esame del Parlamento non sia l’ennesima occasione persa: non possiamo permettercelo. Si semplifichi davvero e nel rispetto del paesaggio e dell’ambiente si passi finalmente dalle parole ai fatti».

Il presidente dell’Anev, Simone Togni, ha concluso: «E’ necessario rimuovere gli ostacoli che si frappongono tra chi ha gli strumenti per coadiuvare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e gli obiettivi stessi. Negli anni il settore eolico ha spesso dovuto intraprendere battaglie legali per poter svolgere il proprio lavoro ed esprimere i propri benefici, con la conseguenza di vedere gli iter autorizzativi rallentati e dunque facendo perdere al Paese il ritorno economico, occupazionale e ambientale. Il Green Deal EU pone degli obiettivi chiari ed è necessario che il Governo faccia di tutto perché si possano raggiungere e non faccia perdere all’Italia la grande opportunità che l’energia eolica offre».