Il picco della domanda di petrolio arriverà prima del picco del petrolio?

Una rivoluzione che potrebbe avere enormi impatti sulle società, sulle economie e sulle persone

[13 Gennaio 2022]

La moderna industria petrolifera è stata caratterizzata da una forte crescita e prosperità, con una domanda in aumento in 50 dei 61 anni dal 1960 in poi.  Sebbene il mercato petrolifero sia caratterizzato da una forte volatilità, la tendenza generale della produzione è sempre stata in rialzo. La mentalità di molti di coloro che lavorano all’interno e con il settore petrolifero è stata finora giustamente quella dell’ottimismo e della crescita: ci saranno tempi difficili, ma il mondo avrà sempre più bisogno di petrolio e le compagnie che resistono alle tempeste del mercato faranno molti soldi nel lungo periodo.

Il 2020 non è stato un anno facile per l’industria petrolifera mondiale. Anche per un settore abituato all’incertezza, alla volatilità dei prezzi e alla vulnerabilità agli eventi politici in tutto il mondo, il crollo della domanda e i prezzi negativi sono fuori dall’ordinario. L’industria petrolifera sembra aver superato la crisi, con indicatori finanziari chiave in aumento nel 2021. Quindi, il 2020 è stato solo un altro sfortunato inconveniente nel cammino dell’industria petrolifera verso una crescente domanda di petrolio che ci porterà a raggiungere Il “picco del petrolio”, il punto previsto in cui la domanda di petrolio supera l’offerta? Il nuovo studio “What if we never run out of oil? From certainty of “peak oil” to “peak demand”, pubblicato su Energy Research & Social Science da Krista Halttunen, Raphael Slade e Iain Staffell del Center for Environmental Policy dell’Imperial College London suggerisce che invece potrebbe succedere che la domanda di petrolio si esaurisca  prima di arrivare al picco della produzione.

Anche se questo sarebbe in controtendenza rispetto alla tendenza degli ultimi decenni, il calo della domanda durante la pandemia di Covid-19 ha dato un’idea di come potrebbe apparire questo scenario e, se il mondo prenderà sul serio la lotta ai cambiamenti climatici, il picco della domanda di petrolio potrebbe diventare una realtà. Infatti, i ricercatori britannici  evidenziano che «La pandemia di Covid-19 ha mandato in con fusione l’industria petrolifera ad un livello che non si vedeva dagli anni ’70. Mentre il settore sembra in ripresa, rimangono dubbi sulla misura in cui la pandemia ci ha fornito uno sguardo sul possibile futuro del settore. Questo futuro è fondamentale per il successo della mitigazione del cambiamento climatico, che richiede tagli significativi alle emissioni di anidride carbonica derivanti dall’utilizzo del petrolio per produrre energia. Pertanto, ha senso considerare scenari futuri in cui la domanda globale di petrolio raggiunge un picco e poi diminuisce insieme a scenari di continua crescita della domanda».

Si tratta di un discostamento significativo dallo sviluppo storico della domanda di petrolio e dalla discussione sul “picco del petrolio” che ha predominato per decenni, con il timore che la domanda superi l’offerta disponibile. Halttunen, Slade e Staffell sottolineano che «Le implicazioni del picco della domanda di petrolio sarebbero enormi, non solo per l’industria petrolifera, ma anche per la società nel suo insieme». Non ne sappiamo ancora abbastanza su quali sarebbero gli impatti o su come prepararsi ad affrontarli, per questo la comunità della ricerca deve avere una visione chiara dei potenziali futuri del petrolio, il che include prendere in considerazione di scenari in cui, a lungo termine, la domanda declinerà.

Gli scenari in cui la domanda mondiale di petrolio scende in modo consistente e rapido sono realistici?  I ricercatori di Oxford rispondono che «Potrebbe sembrare poco plausibile, data la traiettoria del secolo scorso e il continuo ottimismo di alcune compagnie petrolifere. Gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sono proprio questo: obiettivi. Se questo è il caso, la discussione delle potenziali implicazioni è solo un esercizio teorico e faremmo meglio a continuare a preoccuparci del picco del petrolio piuttosto che del picco della domanda di petrolio. Detto questo, recentemente la discussione è cambiata»,

Halttunen, Slade e Staffell evidenziano però che «U calo sostenuto della domanda mondiale di petrolio avrebbe enormi ripercussioni. Una domanda inferiore richiederebbe una produzione inferiore e probabilmente l’industria più potente del mondo si ridurrebbe insieme al mercato per il suo prodotto principale. Un quarto di tutte le azioni sui mercati finanziari mondiali corrisponde alla produzione di combustibili fossili. Le attività di produzione e le riserve perderebbero il loro valore, portando a “stranded assets” e a una riconfigurazione del sistema finanziario, che metterà a rischio gli investitori»-

Lo studio serve proprio a prospettare che, ad un certo punto in futuro, il mondo possa  trovarsi a doversi confrontare confrontarsi con il picco della domanda di petrolio piuttosto che con il picco del petrolio. «Per questo – concludono i ricercatori – il fatto che possa essere riconosciuta come una possibilità anche dai commentatori in tutto il settore è notevole. Non possiamo sapere cosa riserva il futuro, o se il mondo riuscirà a evitare un disastroso cambiamento climatico. Ma le dimensioni e la potenza dell’industria petrolifera significano che qualsiasi interruzione a lungo termine del suo funzionamento potrebbe fondamentale avere enormi impatti sulle società, sulle economie e sulle persone».

Ma che la rivoluzione – anche quella energetica  che è necessaria – non è un pranzo di gala lo aveva già detto qualcuno.