Guterres e Schwarzenegger: ora basta davvero con i finanziamenti ai combustibili fossili

Le energie rinnovabili sono il piano di pace del XXI secolo. E l’adattamento è altrettanto importante

[15 Giugno 2022]

Intervenendo al Sixth Austrian World Summit, convocato a Vienna dal Governo dell’Austria e dall’ex governatore repubblicano della California Arnold Schwarzenegger in occasione del 30esimo anniversario dell’Earth Summit di Rio de Janeiro, il segretario generale dell’Onu. António Guterres ha sottolineato che il vertice «Arriva in un momento cruciale. Sono trascorsi cinquant’anni da quando le Nazioni Unite hanno convocato la Stockholm Conference on the Human Environment. Ma da allora, poche delle nostre promesse sull’ambiente sono state onorate. La finestra per prevenire i peggiori impatti della crisi climatica si sta chiudendo rapidamente. Il nostro pianeta si è già riscaldato di ben 1,2 gradi. Per mantenere a portata di mano l’obiettivo di 1,5 gradi, dobbiamo ridurre le emissioni del 45% entro il 2030 e raggiungere zero emissioni nette entro la metà del secolo. Ma gli attuali impegni nazionali porteranno a un aumento di quasi il 14% in questo decennio. L’anno scorso, le emissioni globali di anidride carbonica legate all’energia sono aumentate del 6% quando dovrebbero diminuire. Vorrei essere schietto: la maggior parte degli impegni nazionali sul clima semplicemente non sono abbastanza buoni».

E Guterres ci ha tenuto a sottolineare che «Questo non è solo il mio punto di vista. La scienza e l’opinione pubblica stanno dando un gigantesco segnale sul  fallimento alle timide politiche climatiche. Stiamo assistendo a una disconnessione storica e pericolosa: scienza e cittadini chiedono un’azione per il clima ambiziosa e trasformativa. Nel frattempo molti governi stanno puntando i piedi. Questa inazione ha gravi conseguenze».

Il presidente federale austriaco Alexander Van der Bellen, ha ricordato che «Esattamente 30 anni fa è stata adottata la United Nations  Framework Convention on Climate Change. Da allora gli Stati hanno discusso delle soluzioni. Finora è stato fatto troppo poco. Ma ora il tempo sta scadendo. Se agiamo ora, sono ottimista sul fatto che possiamo superare la crisi climatica. Perché abbiamo soluzioni che funzionano e sempre più persone, soprattutto giovani, stanno lavorando alla loro implementazione».

Eppure, ha evidenziato il segretario generale dell’Onu, «Il disastro climatico si fa sentire in questo momento, con quasi la metà dell’umanità nella zona di pericolo. E, in un momento in cui dovremmo tutti unirci nella lotta per la nostra vita, guerre insensate ci stanno facendo a pezzi. La crisi energetica esacerbata dalla guerra in Ucraina ha visto un pericoloso raddoppio dei combustibili fossili da parte delle maggiori economie. La guerra ha rafforzato una lezione abietta: il nostro mix energetico non funziona. Se in passato avessimo investito massicciamente nelle energie rinnovabili, non saremmo così drammaticamente alla mercé dell’instabilità dei mercati dei combustibili fossili. Famiglie e imprese devono far fronte a prezzi paralizzanti. Il nostro mondo affronta il caos climatico».

E Guterres ha nuovamente avvertito i governi del mondo che sembrano aver approfittato della guerra ucraina per mettere da parte i loro impegni energetici e climatici: «Nuovi finanziamenti per l’esplorazione e le infrastrutture di produzione dei combustibili fossili sono deludenti.  Non farà che alimentare ulteriormente il flagello della guerra, dell’inquinamento e della catastrofe climatica. Ribadisco la mia richiesta ai governi del G20 di smantellare gli impianti a carbone, con un’eliminazione completa entro il 2030 per i Paesi dell’OCSE e nel 2040 per tutti gli altri. E invito tutti gli attori finanziari ad abbandonare il finanziamento dei combustibili fossili e investire nelle energie rinnovabili. L’unico vero percorso verso la sicurezza energetica, la stabilità dei prezzi dell’energia elettrica, la prosperità e un pianeta vivibile sta nell’abbandono dei combustibili fossili inquinanti, in particolare il carbone, e nell’accelerazione della transizione energetica basata sulle rinnovabili. Le energie rinnovabili sono il piano di pace del XXI secolo».

E il capo dell’Onu  ha ribadito che le alternative ai combustibili fossili esistono: «Sono già disponibili opzioni energetiche più economiche, più affidabili e più eque sotto forma di energia eolica e solare. Questo vale per tutte le regioni. Il costo dell’energia solare e delle batterie è crollato dell’85% negli ultimi 10 anni. Il costo dell’energia eolica è diminuito del 55%. Petrolio e gas, invece, hanno raggiunto livelli record. E gli investimenti nelle energie rinnovabili creano tre volte più posti di lavoro rispetto ai combustibili fossili».

Aprendo il Sixth Austrian World Summit, Schwarzenegger  ha detto che «Dobbiamo fare tutto il necessario per eliminare la nostra dipendenza dai combustibili fossili» e ha condannato fermamente la guerra in Ucraina e la dipendenza dal petrolio e dal gas russi: «Non importa come la guardi, abbiamo le mani insanguinate, perché stiamo finanziando la guerra. Dobbiamo smetterla di mentire a noi stessi».

Anche per Schwarzenegger, le soluzioni tecnologiche svolgono un ruolo decisivo nella lotta al cambiamento climatico: «In questo momento abbiamo tutta la tecnologia di cui abbiamo bisogno per lasciare i combustibili fossili nel passato. Per creare un futuro, in cui la nostra economia esploda e i nostri bambini respirino aria pulita. La tecnologia rende possibile l’impossibile. Amici miei, la tecnologia può essere la nostra salvatrice. Possiamo costruire un futuro in cui la nostra economia esploda e i nostri figli respirino aria pulita. Un futuro senza inquinamento».

Michael Regan, capo dell’Environmental Protection Agency (EPA) Usa, e Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, hanno partecipato con Schwarzenegger alla sessione “Crises, Conflicts and Climate Change” del summit viennese e    Regan ha sottolineato che «Sotto la guida del presidente Biden, l’America è tornata e apre la strada quando si tratta di affrontare la crisi climatica. E l’EPA è al centro della realizzazione di tale missione. Dai leader globali agli attivisti giovanili, sono grato per le conversazioni produttive che abbiamo avuto oggi sul nostro lavoro per proteggere le persone dall’inquinamento e accelerare la transizione verso un futuro di energia pulita».

Per Timmermans, «La buona notizia è che c’è ancora speranza. Abbiamo il nostro destino nelle nostre mani. Ogni giorno vengono trovate nuove soluzioni, sempre più Paesi si stanno impegnando in un percorso emissioni net zero». Ma anche secondo lui non c’è tempo da perdere: «La finestra per prendere le misure di protezione del clima si sta chiudendo rapidamente. Le crisi del clima e della biodiversità sono già qui, nessuno può sfuggire alle loro conseguenze».

Guterres ha proposto 5 azioni concrete per avviare la transizione verso le energie rinnovabili: «Primo, rendere la tecnologia delle energie rinnovabili un bene pubblico globale, inclusa la rimozione delle barriere di proprietà intellettuale per il  trasferimento tecnologico. Secondo, migliorare l’accesso globale alle catene di approvvigionamento per i componenti delle tecnologie di energia rinnovabile e le materie prime. Terzo, riformare le burocrazie che impediscono di installare gigawatt di progetti sulle energie rinnovabili. Abbiamo bisogno di approvazioni rapide per progetti solari ed eolici e maggiori sforzi per modernizzare le reti elettriche. Quarto, il mondo deve spostare i sussidi energetici dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, affrontandone le potenziali conseguenze per le persone più vulnerabili. Quinto, dobbiamo triplicare gli investimenti nelle rinnovabili. Questo include le banche multilaterali di sviluppo e le istituzioni finanziarie per lo sviluppo, nonché le banche commerciali. Tutti devono intensificare e aumentare drasticamente gli investimenti nelle rinnovabili».

Guterres ha concluso: «E, poiché l’impatto sul clima peggiora, dobbiamo anche investire molto di più nell’adattamento e nella costruzione della resilienza per proteggere vite e mezzi di sussistenza. Questo richiede di portare l’azione di adattamento su un piano di parità con gli sforzi per ridurre le emissioni, raddoppiando il finanziamento dell’adattamento rispetto ai livelli del 2019. E significa garantire che ogni persona sulla Terra sia protetta da sistemi di allerta precoce 5 cinque anni. Conto su questo incontro per amplificare questi messaggi. Lavoriamo insieme per una transizione inclusiva verso un mondo sostenibile».