Grande esplosione sul principale oleodotto Iraq-Turchia. Bloccato il flusso di petrolio verso l’Europa

Il disastro avvenuto in Turchia. L’oleodotto Kirkuk-Ceyhan era già stato più volte sabotato in Iraq da Daesh e PKK

[19 Gennaio 2022]

La Boru Hatları İle Petrol Taşıma Anonim Şirketi (BOTAŞ), l’impresa petrolifera statale turca, ha annunciato che intorno alle 19:30 del 18 gennaio , nel distretto di Narlı Mahallesi di Pazarcık della provincia di Kahramanmaraş, «Si è verificata un’esplosione circa al chilometro 511 dell’oleodotto Iraq-Turchia per un motivo sconosciuto e, a seguito dell’esplosione, si è verificato un incendio. Il flusso del greggio è stato immediatamente interrotto dai team BOTAŞ e le valvole della pipeline più vicine alla scena dell’incidente sono state chiuse nell’ambito delle misure di sicurezza tecnica. Un gran numero di autopompe, squadre di pronto intervento BOTAŞ e unità correlate stanno rispondendo all’incendio».

L’oleodotto Kirkuk-Ceyhan, la più grande pipeline per l’esportazione del greggio irakeno, si estende per 970 Km tra Ceyhan, in Turchia e Kirkuk, una città irakena rivendicata anche dai kurdi, ed è la più grande pipeline per l’esportazione di petrolio greggio dall’enorme giacimento di Kirkuk. L’oleodotto è stato bersaglio di ripetuti  attacchi  e sabotaggi da parte dei terroristi dello Stato islamico/Daesh e dei combattenti del Partîya Karkerén Kurdîstan (Partito dei lavoratori del Kurdistan – PKK) che hanno provocato chiusure intermittenti della distribuzione del petrolio da parte irachena. Nel 2014, un massiccio attacco delle milizie nere del Daesh aveva costretto l’Iraq a chiudere l’oleodotto per un lungo periodo.  Ma un grosso attentato contro l’oleodotto c’era stato anche a Mardin, in Turchia, nel luglio 2012.

Alla fine di settembre 2021, il ministero del petrolio iracheno aveva annunciato che il ministro del petrolio iracheno Ihsan Abdul-Jabbar Ismail e l’ambasciatore turco a Baghdad Ali Riza Güney  avevano trovato un accordo con la Turchia «Per riabilitare l’oleodotto strategico per il trasferimento del greggio» che da Kirkuk porta il greggio agli impianti di esportazione a Ceyhan, sulla costa mediterranea turca, che poi viene trasportato in Europa.

Le foto e video del nuovo incidente, che hanno immediatamente fatto il giro dei social media turchi, mostrano fiamme e spesse nuvole di fumo nero dopo l’esplosione e l’arrivo delle prime squadre di intervento.

Parlando all’agenzia di stampa Ihlas, il sindaco di Kahramanmaraş, Hayrettin Güngör,  ha detto che «Per fortuna, non ci sono state vittime dopo l’esplosione. I nostri sforzi per spegnere l’incendio sono in corso». E il governatore della provincia Ömer Faruk Coşkun ha evidenziato che l’incendio non ha colpito le zone residenziali vicine all’area dell’esplosione. Le autorità turche avevano anche chiuso al traffico in entrambe le direzioni la vicina autostrada che collega Kahramanmaraş alla vicina Gaziantep, una città di quasi 2 milioni di abitanti, perché le fiamme dell’incendio si erano avvicinate pericolosamente al tracciato stradale.

Crca due ore dopo l’esplosione, la  BOTAŞ, ha annunciato che le fiamme erano state «completamente estinte» e ha assicurato che l’oleodotto verrà «Rimesso in funzione il prima possibile dopo l’adozione delle misure necessarie».