Glasgow Breakthroughs alla Cop26: promuovere la tecnologia verde e conveniente in tutto il mondo entro il 2030

Più di 40 leader mondiali lavoreranno insieme per potenziare l'adozione delle tecnologie pulite imponendo standard e politiche mondiali

[3 Novembre 2021]

Alla COP26 Unfccc in corso a Glasgow più di 40 leader mondiali hanno dato il via ai Glasgow Breakthroughs, un’iniziativa che mira a incoraggiare gli investimenti privati ​​globali nelle tecnologie low-carbon, inizialmente in 5 settori industriali ad alta intensità di carbonio: agricoltura, elettricità, trasporti, acciaio e idrogeno.

L’analista ambientale di BBC News Roger Harrabin evidenzia che «In precedenza erano stati fatti tentativi internazionali simili per promuovere le tecnologie pulite, ma niente di così ambizioso come questo accordo multilaterale. I suoi sostenitori vogliono rassicurare gli investitori che verranno creati mercati globali per la tecnologia verde e che si tratta di una buona scommessa finanziaria.

Si spera che alla fine l’iniziativa aiuti a raccogliere trilioni di dollari in finanziamenti privati ​​per il taglio delle emissioni».

La Glasgow Breakthroughs, è stata applaudita da Nick Mabey del think tank climatico e3g: «Potenzialmente ha una forza reale. Porta il cambiamento climatico fuori dai corridoi dei negoziati e nell’economia reale. Immaginatevi se le principali nazioni accettassero di fissare un obiettivo per la quantità di “acciaio verde” da produrre. (Questo è l’acciaio prodotto con idrogeno o elettricità.) Sarebbe davvero potente, creando un mercato».

Il piano è stato lanciato dal primo ministro britannico Boris Johnson, insieme a USA, Ue e, soprattutto, India e Cina ed economie in via di sviluppo e alcuni dei Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, che rappresentano oltre il 70% dell’economia mondiale e di ogni regione.

Il governo conservatore di Londra spiega che «Modellata sulla storica strategia Net Zero del Regno Unito, la Breakthrough Agenda vedrà Paesi e aziende coordinare e rafforzare la loro azione climatica ogni anno per elevare e accelerare drasticamente lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie pulite e ridurre i costi in questo decennio. L’obiettivo è rendere le tecnologie pulite la scelta più conveniente, accessibile e attraente per tutti a livello globale in ciascuno dei settori più inquinanti entro il 2030, sostenendo in particolare il mondo in via di sviluppo per farlo accedere all’innovazione e agli strumenti necessari per passare al net zero».

Johnson ha definito i primi 5 obiettivi, i Glasgow Breakthroughs, che insieme coprono oltre il 50% delle emissioni globali. Energia: l’energia pulita è l’opzione più conveniente e affidabile per tutti i Paesi per soddisfare il proprio fabbisogno energetico in modo efficiente entro il 2030. Trasporti su strada: entro il 2030 i veicoli a emissioni zero saranno la nuova normalità e saranno accessibili, convenienti e sostenibili in tutte le regioni. Acciaio: l’acciaio a emissioni prossime allo zero è la scelta preferita nei mercati globali, con un uso efficiente e una produzione di acciaio a emissioni quasi zero stabilito e in crescita in ogni regione entro il 2030. Idrogeno: entro il 2030, l’idrogeno rinnovabile a prezzi accessibili e low-carbon sarà disponibile a livello globale. Agricoltura: entro il 2030, l’agricoltura sostenibile e resiliente al clima sarà l’opzione più attraente e ampiamente adottata per gli agricoltori di tutto il mondo.

Il governo britannico è convinto che «Il piano vedrà Paesi e imprese lavorare a stretto contatto attraverso una serie di importanti iniziative internazionali per accelerare l’innovazione e ampliare le industrie verdi: questo include, ad esempio, stimolare gli investimenti verdi attraverso forti segnali all’industria sull’economia futura, allineare politiche e standard, unire intensificare gli sforzi di ricerca e sviluppo, coordinando gli investimenti pubblici e mobilitare finanziamenti privati, in particolare per i Paesi in via di sviluppo. Realizzare i primi 5 breakthroughs potrebbe creare 20 milioni di nuovi posti di lavoro a livello globale e aggiungere oltre 16 trilioni di dollari sia nelle economie emergenti che in quelle avanzate».

Presentando i Glasgow Breakthroughs, Johnson ha dichiarato: «Rendendo la tecnologia pulita la scelta più conveniente, accessibile e attraente, il punto di riferimento predefinito in quelli che sono attualmente i settori più inquinanti, possiamo ridurre le emissioni in tutto il mondo. I Glasgow Breakthroughs daranno una spinta in avanti, in modo che entro il 2030 le tecnologie pulite possano essere godute ovunque, non solo riducendo le emissioni ma anche creando più posti di lavoro e maggiore prosperità. I Glasgow Breakthroughs guideranno il progresso globale verso il dimezzamento delle emissioni entro il 2030, che è fondamentale per mantenere a portata di mano il limite dell’aumento delle temperature a 1,5° C, e sosterranno gli obiettivi chiave della presidenza britannica per garantire un’azione globale sull’eliminazione graduale del carbone e l’accelerazione della transizione ai veicoli elettrici».

Inoltre i leader firmatari si sono impegnati a discutere i progressi globali fatti ogni anno in ciascun settore a partire dal 2022, supportati da rapporti annuali realizzati dall’International energy agency in collaborazione con International renewable energy agency e United Nations  High Level Champions,  con discussioni annuali dei ministri di tutti i governi convocate nell’ambito di Mission Innovation e dei Clean Energy Ministerials. Il governo UK è convinto che « Questo “Global Checkpoint Process” sosterrà e rafforzerà ontinuamente la cooperazione internazionale nell’agenda di questo decennio».

Alla COP 26 Unfccc leader mondiali, i CEO e i filantropi hanno anche lanciato una serie di nuove iniziative a sostegno dei Glasgow Breakthroughs, tra le quali:

La Green Grids Initiative – One Sun One World One Grid, sostenuta da oltre 80 paesi, per mobilitare la volontà politica, la finanza e l’assistenza tecnica necessarie per interconnettere continenti, Paesi e comunità alle migliori fonti di energia rinnovabili a livello globale per garantire che nessuno rimanga senza accesso all’energia pulita. LO Steering Group di questa iniziativa include Francia, Regno Unito, Usa e Paesi di Africa, Golfo Arabo, America Latina e Sudest asiatico.

La Global Energy Alliance for People & Planet, realizzata in partnership strategica con l’Energy Transition Council guidato dal Regno Unito, con un finanziamento iniziale di 10 miliardi di dollari proveniente da organizzazioni filantropiche e banche di sviluppo punta a sostenere l’accesso all’energia e la transizione verso l’energia pulita nel Sud del mondo.

L’AIM4C è una nuova iniziativa guidata da Stati Uniti e Emirati Arabi Uniti, con oltre 30 Paesi sostenitori, che si impegna ad accelerare l’innovazione nell’agricoltura sostenibile Ha già raccolto 4 miliardi di investimenti in più nell’agricoltura climate-smart e nell’innovazione dei sistemi alimentari, 1 miliardo di dollari dei quali dagli Usa.

Il programma Breakthrough Energy Catalyst mira a raccogliere 3 miliardi di dollari di capitale agevolato per catalizzare fino a 30 miliardi di dollari di investimenti nell’abbattimento dei costi delle tecnologie pulite e nella creazione di mercati per prodotti verdi per l’idrogeno verde, cattura di CO2 diretta dell’aria, stoccaggio di energia a lungo termine e carburante per aviazione sostenibile inclusi  200 milioni di sterline stanziati dal Regno Unito.

La First Movers Coalition, un buyers club guidato dagli Stati Uniti è composto da 25 grandi multinazionali che si impegnano ad acquistare per aiutare a commercializzare le principali tecnologie pulite emergenti in settori come acciaio, autotrasporti, shipping, aviazione, alluminio, cemento, prodotti chimici e cattura diretta di CO2 dall’aria.

A sostegno di questa agenda, il primo novebre premier britannico ha lanciato alla COP26 la “Clean Green Initiative”, un importante pacchetto di finanziamenti di 3 miliardi di sterline in investimenti e prestiti per «Sostenere il lancio di infrastrutture sostenibili e rivoluzionarie tecnologie verdi nei Paesi in via di sviluppo, aiutando ad affrontare cambiamento climatico e stimolare la crescita economica».

Il Regno Unito ha anche raddoppiato i suoi finanziamenti internazionali per il clima di 11,6 miliardi di sterline in 5 anni, con un miliardo di sterline in più nel 2025 se l’economia crescerà come previsto, aiutando i Paesi in via di sviluppo ad accedere alle tecnologie pulite e costruire infrastrutture verdi.