I geoparchi motore di sviluppo turistico: l’esempio delle aree geotermiche in Toscana

[20 Luglio 2016]

La notizia della nuova convenzione siglata dal Comune di Monterotondo marittimo insieme a Enel green power per la gestione del Parco delle Biancane è tornata ad alzare l’asticella dell’attenzione su una risorsa turistica di rilievo per il territorio. Ampliando lo spettro d’osservazione, qual è la situazione in Toscana e in Italia per i geoparchi?

«Oggi nel mondo abbiamo 120 geoparchi, in 33 Paesi. Il geoparco – ha dichiarato recentemente Nikolas Zouros, presidente della Rete mondiale dei geoparchi aprendo la prima conferenza dei geoparchi italiani Unesco a Mormanno,  in Calabria – lavora non solo per la tutela geologica del territorio ma di tutti quei siti culturali che ne fanno parte al fine di sviluppare il territorio stesso  anche nell’ambito dell’economia del turismo. Ad esempio in Cina ci sono circa 10 milioni di visitatori l’anno per ogni geoparco».

Anche in Italia e in Toscana in particolare si tratta di realtà in vigorosa crescita. Su 10 geoparchi italiani – terzo Paese in questa speciale classifica a livello mondiale, dietro solo a Cina (29) e Spagna (11) –  ben 2 sono toscani: il Parco naturale regionale delle Alpi Apuane (Apuan Alps Unesco global geopark) e il Parco nazionale tecnologico e archeologico delle Colline metallifere grossetane (Tuscan Mining Unesco global geopark), affiliato alla rete Unesco insieme al parco naturalistico de “Le Biancane”, dove la risorsa energetica rappresentata dalla geotermia si coniuga con quella del turismo.

«Il turismo italiano cresce del 3,2%, e il 60% di coloro i quali lavorano in tale settore  – ha ricordato per l’occasione Dorina Bianchi , sottosegretario ai Beni culturali – non supera i 40 anni di età. Dunque l’industria turistica italiana è in crescita ed è giovane», e rappresenta una dimensione all’interno della quale l’attrattività delle bellezze naturali non fa che crescere.

«Registriamo la presenza di ben 40 milioni di turisti l’anno nei nostri parchi  – ha reso noto Giampiero Sammuri, presidente nazionale della Federparchi, intervenuto alla conferenza – Negli anni bui per l’industria turistica italiana, quali sono stati gli ultimi 3-4, sono cresciuti il turismo d’arte e quello naturalistico».

Una dimostrazione che è possibile cogliere anche in Toscana, dove in particolare nei luoghi della geotermia tra le province di Pisa, Siena e Grosseto sono arrivati nell’ultimo anno oltre 60mila visitatori: tra le destinazioni predilette il Museo della geotermia, il soffione dimostrativo e gli impianti di Larderello, il Parco delle Biancane, il trekking geotermico lungo il sentiero “Geotermia & Vapore” da Sasso Pisano a Monterotondo M.mo, le terme etrusco romane di Sasso Pisano, i centri e le attività del Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche (Co.Svi.G.) e la filiera agricola della Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili (che hanno fatto registrare oltre 30.000 visite).